Essere col e del Partito
di Giovanni Scuderi


(Dalle Discorso conclusivo pronunciato dal Segretario generale del Partito al Congresso di fondazione del PMLI, Firenze 11 aprile 1977)

 

Il nostro Partito è un corpo unico e solidale, ha una sola testa, un solo cuore e una sola volontà ed è estremamente sensibile in tutte le sue parti; guai a chi osasse fare del male al nostro Partito, guai a chi osasse toccare un solo nostro compagno, guai a chi osasse tentare di cambiare la linea politica proletaria rivoluzionaria del nostro amato Partito. Il Partito è la nostra corazza d'acciaio, e le masse sono la corazza d'acciaio del Partito.
Bisogna essere sempre col Partito e del Partito. Essere col Partito significa difendere, osservare e applicare, anche a costo della vita, la sua linea politica proletaria rivoluzionaria e combattere chiunque dall'esterno o dall'interno si oppone alla linea del Partito. Essere del Partito significa mettere al di sopra dei propri interessi personali e familiari gli interessi del Partito, ed essere sempre disponibili alle sue esigenze e fare sempre la sua giusta volontà.
Solo se saremo sempre col Partito e del Partito la nostra vita avrà un carattere marcatamente rivoluzionario e il nostro personale contributo alla rivoluzione socialista sarà efficace ed indelebile nella storia.
Non ci può essere onore più grande per un rivoluzionario di quello di essere membro del Partito, fedele alla sua volontà, ligio alla sua disciplina. Non importa il posto che si occupa a nome del Partito, in alto o in basso, l'importante, compagni è partecipare alla rivoluzione.
Quando un bambino nasce dopo una difficile gestazione e con molta sofferenza da parte della madre, questa per una legge naturale della natura gli si attacca di più, gli vuole più bene e gli presta le maggiori cure. Questo fenomeno è avvenuto anche per il nostro Partito; noi siamo attaccati al Partito più della nostra vita, perché è il Partito che ci da la vita, ed è lui che vuole la nostra felicità e quella del nostro popolo.
Il PMLI, nonostante la sua gestazione travagliata e complessa, è tuttavia nato, come abbiamo visto, con una sana e robusta costituzione politica e organizzativa; un parto più felice di questo non ci poteva essere. Ora si tratta di farlo crescere forte e robusto, in grado di poter assolvere a tutti i suoi giganteschi compiti rivoluzionari.
Ce la faremo? Io penso proprio di si. Con questa linea politica, con questi militanti, con questo Comitato centrale, noi saremo capaci di incendiare tutta l'Italia, è solo questione di tempo.
Da questo Congresso abbiamo conosciuto fino in fondo la grande forza del nostro Partito e la forza dei suoi dirigenti e dei suoi militanti. Davvero il nostro Partito ha un grande avvenire, perché è giusto e perché si muove nel senso della storia ed è facitore di storia.
Un Partito così il movimento operaio italiano non l'ha mai conosciuto; è la prima volta che viene fondato nel nostro Paese un autentico Partito comunista. Adesso si tratta di farlo diventare grande e carico di glorie. Abbiamo fatto il primo passo, forse il più facile; davanti a noi c'è ancora una lunga strada ed è lunga, difficile e irta, ma è anche entusiasmante. Noi dobbiamo percorrerla con lo stesso spirito e la stessa volontà di oggi, non da soli, ma con una moltitudine di altri compagni, che dovremo strappare dalle grinfie putride e infette del revisionismo moderno.
È assolutamente necessario che il nostro Partito sia presto forte e ramificato in tutta Italia, laddove è attualmente presente e nelle contrade e nelle province limitrofe, ma anche nelle grandi città, affinché sia pronto ad affrontare le ultime e decisive grandi battaglie con la borghesia, e affinché al prossimo Congresso tutte le 20 regioni d'Italia siano rappresentate.
Dal Congresso è sgorgato spontaneo lo slogan “Abbiamo tracciato una nuova pista, con il Partito marxista-leninista”. Io credo che questo sia perfettamente vero, e che noi lo abbiamo compreso sufficientemente, ora si tratta di dirlo e di farlo comprendere al proletariato e alle larghe masse popolari del nostro Paese; si tratta di applicare la linea proletaria scaturita dal Congresso nella realtà sociale in cui ciascuno dovrà agire. È lì, nell'impatto con la realtà, che noi misureremo le nostre capacità e le nostre qualità rivoluzionarie, è lì, nella pratica, che dimostreremo se siamo coerenti con gli insegnamenti del Congresso, del Partito e del presidente Mao.

11 novembre 2020