Comunicato congiunto della Segreteria di Rifondazione Comunista Biellese e del Partito marxista-leninista italiano.Biella
La pandemia è tornata: come prima, peggio di prima

 
Il Biellese come tutto il Piemonte è “zona rossa” non a caso: vengono al pettine tutti i nodi di una pandemia che è causata e moltiplicata dal corrotto sistema economico capitalistico fondato sullo sfruttamento e devastazione degli ecosistemi, sulla ricerca del massimo profitto, sulle privatizzazioni, sul taglio della spesa pubblica e smantellamento della Sanità.
La responsabilità pesa in eguale maniera su “centro-sinistra” e “centro-destra” perché il disastro è stato preparato negli anni, dunque non solo negli ultimi cinque mesi, durante i quali nulla si è fatto e ora caos e disorganizzazione regnano sovrani.
La sanità ospedaliera e territoriale è in affanno perché non si è investito, anzi, si sono chiusi presidi locali che adesso sarebbero preziosi, spostato prestazioni di laboratorio, tagliati posti letto di lungodegenza e trasferiti al privato. La cartina di tornasole del disastro liberista è rappresentata dalle RSA, là dove anziani, disabili, fragili, sono ospitati e rischiano oggi più di prima.
Le RSA per anziani e disabili, con la seconda ondata devono infatti affrontare una situazione per molti versi peggiore della prima, sia per il grado di diffusione dei contagi all'esterno, con il negazionismo, bandiera della destra (i fascisti di Casapound a Biella hanno tentato il loro miserabile scoop), sia per la confusione che fa da padrona, insieme a colpevoli carenze in fatto di prevenzione, tracciamento, sorveglianza sanitaria.
Il personale sanitario in prima linea deve essere tutelato sempre e comunque, non come avviene in molte strutture in cui viene testato esclusivamente ogni 20/28 giorni. L'unico senso è quello di mandare allo sbaraglio operatrici e operatori perché già adesso gli organici sono al minimo col risultato di essere trattenuti al lavoro col rischio di diffondere all'interno e all'esterno il contagio.
Si sconta il fatto che la stragrande maggioranza delle strutture è in affidamento a privati, il pubblico da decenni si è ritirato e, come dimostrato dalla vicenda del colosso “Sereni orizzonti” - a cui viene contestata una truffa aggravata al Servizio Sanitario per 10 milioni di euro a danno di 6 Regioni ma, naturalmente, si professano innocenti e tranquillizzano tutti - il benessere delle persone fragili e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori passano in secondo piano rispetto al vantaggio economico.
Chiediamo , come già fatto questa primavera, che sia data massima trasparenza sulla situazione delle strutture nel Biellese, ci siano percorsi e strutture separate per chi presenti sintomi, sia garantito a operatrici e operatori monitoraggio settimanale e tracciamento, con assunzione di personale amministrativo dedicato anche a raccogliere le prenotazioni altrimenti caricate dai medici di base che hanno altro da fare che stare al computer, al portale delle prenotazioni, siano dati i Dispositivi di Protezione Individuale.
È evidente che il virus si spande ovunque, anche in strutture dove la volta scorsa ci si era salvati, virus entrato dall'esterno e non certo causato da parenti che da mesi vedono i loro cari protetti e a distanza per pochi minuti.
Siamo a conoscenza che alcune RSA si sono attrezzate a tenere all'interno i malati con sintomi, poniamo allora il problema di quale sorveglianza sanitaria viene messa in atto. Il servizio dedicato a sorvegliare i luoghi di lavoro tutti e in particolare le RSA ci risulta sia ridotto a meno dei minimi termini, si provveda all'assunzione di nuovi ispettori così come si sta provvedendo all'assunzione, sia pure a termine, di infermieri, Oss e medici.
Le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori avevano conquistato la legge 833/78 che prevedeva “Sanità universalista, gratuita, finanziata dalla fiscalità generale, uguale su tutto il territorio nazionale”, la più avanzata al mondo. A quelle lotte ritornare si deve: le Unità Socio Sanitarie Locali deliberatamente sono state trasformate negli anni di smantellamento in “Aziende” dirette da manager con criteri che al primo posto mettono bilanci e non il bisogno di previsione, cura e riabilitazione della popolazione mentre il privato si organizza, si spande e festeggia.
A quelle lotte tornare si deve, così come al controllo popolare perché si ritrovi il coraggio di denunciare ingiustizie e sfaceli, il coraggio di lottare per cambiare la barbarie del sistema liberista in cui siamo immersi.
 
Segreteria del Partito della Rifondazione Comunista Biellese
Partito marxista-leninista italiano.Biella

 

Biella, 10 novembre 2020