Continuano le proteste contro le ordinanze di De Luca e i Dpcm di Conte a Napoli e provincia
Intervistati i compagni della Cellula “Vesuvio Rosso” del PMLI, in piazza al fianco dei manifestanti

Redazione di Napoli
Non si fermano, sia a Napoli che in provincia, le proteste contro le ordinanze neofasciste del governatore in camicia nera Vincenzo De Luca e contro il contenuto restrittivo delle libertà fondamentali del Dpcm del dittatore antivirus Conte.
Venerdì 6 novembre si è svolto a Napoli l’ennesimo partecipato sit-in di protesta davanti alla sede della regione Campania da parte dei Cobas-scuola con partecipazione delle mamme, degli insegnanti e degli studenti che non hanno mai condiviso la chiusura anticipata degli istituti da parte di De Luca. “Non accettiamo che vengano messi in conflitto diritti costituzionali, fondamentali, quello della salute contro quello all’istruzione – ha affermato Marcella Raiola dei Cobas-scuola – se deve esserci una chiusura che sia breve e risolutiva, altrimenti le scuole devono aprire subito”.
Venerdì 13 novembre un ulteriore partecipato presidio si è svolto a piazza del Plebiscito dalle 17 fino al limite di orario del lockdown . Organizzato dai giovani dei Centri sociali, con la presenza del sindacato USB, Medicina democratica, altri Centri sociali come “Iskra” e i disoccupati del movimento “7 Novembre”.
Presente la Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI con una qualificata delegazione, munita di “corpetti” e spille dei cinque Maestri e del Partito. Diffusi centinaia di volantini fronte retro: da una parte il documento del Partito contro il Dpcm di Conte, dall’altra l’invito alle masse a leggere su “Il Bolscevico” lo speciale relativo al Bicentenario della nascita di Engels. Praticamente sono andati a ruba con commenti positivi sulla nostra posizione contro il governo e curiosità sull’iniziativa che ricorda e rende vivo il pensiero del grande Maestro del proletariato internazionale.
Alcuni giornalisti freelance hanno intervistato i nostri compagni che hanno riportato le posizioni del volantino e poi, rispondendo a domande più personali, hanno parlato di come questi provvedimenti peggiorino la vita delle masse popolari in generale.
Nella mattinata un'ulteriore protesta di genitori, insegnanti e sindacalisti sotto lo striscione “Friday for school” hanno contestato nei pressi della Regione la “DAD” chiedendo la riapertura delle scuole, con il potenziamento della didattica, cominciando dal materiale in uso agli studenti, soprattutto i giovanissimi. C'era la Redazione di Napoli de “Il Bolscevico” che ha raccolto gli umori soprattutto delle famiglie disagiate o precarie che, con la chiusura delle scuole, dovevano rinunciare al proprio lavoro o rassegnare le dimissioni per seguire i bambini nella didattica a distanza non avendo la possibilità di prendere babysitter, mentre nelle altre regioni le scuole erano ancora aperte. La contestazione era volta anche alle ordinanze di De Luca proprio sulla chiusura delle scuole che i marxisti-leninisti con un comunicato denunciarono tempestivamente bollandole come di stampo neofascista.

25 novembre 2020