Lettere

Ricercando forze politiche fedeli al marxismo-leninismo ho trovato Il PMLI
Frequento il Liceo Classico e fin da piccolissimo sono stato attratto in maniera magnetica dalle idee di sinistra però, purtroppo, solo intorno al quarto ginnasio ho avuto chiare delucidazioni su quale effettivamente fosse la sinistra con cui schierarsi e la sinistra che andasse obbligatoriamente stigmatizzata. In terza media se non vado errando presi in prestito dalla biblioteca della mia scuola "Il Manifesto del Partito Comunista" e pochi mesi dopo comprai "Il Libretto rosso" del Presidente Mao: queste due letture mi spinsero a proseguire con lo studio del pensiero di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao.
Dopo una breve e traumatica esperienza con il Fronte della Gioventù Comunista, movimento ultrasinistro e riformista, mi sono messo alla ricerca di forze politiche fedeli al marxismo-leninismo. Il PMLI l'ho conosciuto l'anno scorso perché lessi su Internet un articolo riguardante la farsa anticomunista del massacro di Katyn e da allora ho letto numerosissimi articoli de "Il Bolscevico" e ne sono rimasto affascinato.
Ho letto il documento del PMLI su Engels e devo riconoscere che si sente che c'è molto, molto lavoro dietro, è un documento fatto molto molto bene e prendere le difese di Engels e della dialettica materialistica è necessario oggi più che mai visto e considerato che, non più solo i positivisti e gli idealisti denigrano la grande scienza del diamat, ma le critiche arrivano soprattutto da sedicenti "socialisti" alla Lukacs che ripudiano la dialettizzazione delle scienze naturali.
Pier, studente 15enne di Bari
 

Dalla California voglio entrare in contatto col PMLI
Ciao.
Sono uno studente californiano.
Vorrei entrare in contatto col PMLI perché ne appoggio la linea.
Grazie.
Alex - California (Stati Uniti d'America)
 
I Maestri e l'importanza del Fronte unito
Interessante l'intervento di Margherita di Fiesole sulla questione Fronte unito ne Il Bolscevico n. 40 in cui, davanti alla necessità di battaglie a "fronte unito", si sottolinea la necessità di mantenere l'indipendenza che ci è propria quali marxisti-leninisti. Chiaramente non siamo sulla stessa linea di chi si ostina a "pescare nel torbido" e non potremo mai condividere le posizioni della revisionista Rossana Rossanda, che nel 2018, in un articolo del supplemento de “il manifesto" per i 50 anni del 1968, riproponendo, tra l'altro malamente, la questione della contrapposizione tra movimento e partito, elogiava l'anti-leninismo (più che solamente a-leninismo) di "Lotta continua", gruppo notoriamente improntato a un libertarismo confuso, di cui non a caso molti componenti sono confluiti poi in varie formazioni borghesi.
Come giustamente affermava Lenin nei brani relativi riportati nello stesso numero del nostro giornale, esiste "la necessità assoluta e incondizionata, per l'avanguardia del proletariato, per la parte cosciente di esso, per il partito comunista, di destreggiarsi, di stringere accordi e compromessi con i diversi gruppi di proletari, con i diversi partiti di operai e di piccoli produttori. Tutto sta nel saper impiegare questa tattica allo scopo di elevare, e non di abbassare il livello generale della coscienza proletaria, dello spirito rivoluzionario del proletariato, della sua capacità di lottare e di vincere" (“L'estremismo, malattia infantile del comunismo”, Opere complete, vol. 31). Si tratta, insomma, non di fare compromessi, comunque solo con forze che siano almeno potenzialmente rivoluzionarie, non con chiunque, ossia non con la "camarilla" borghese, e comunque sempre allo scopo, come detto chiaramente, di creare condizioni favorevoli alla rivoluzione.
Per fare un esempio, è chiaro che può essere utile e sarà anzi utilissimo far fronte comune con le forze antifasciste e anticapitaliste che si battono contro l'attuale stato di cose che blocca il paese e le forze vive (il proletariato), bloccando certamente in particolare le lotte dei lavoratori contro una situazione intollerabile e quelle degli studenti contro il modello, ormai "assolutizzato", della famosa DAD (didattica a distanza). La pregiudiziale antifascista, anticapitalista e antimperialista, ovviamente, dev'essere, appunto una precondizione inderogabile. Nel testo citato, al paragrafo VII ("Bisogna partecipare ai parlamenti borghesi?"), Lenin aggiunge, contro i "sinistri" in Germania e in Olanda che consideravano sempre e comunque che i "Parlamenti borghesi avevano fatto il loro tempo": "La caratteristica di un partito serio, ciò che si chiama, per lui, adempiere ai propri obblighi, educare e istruire la classe e poi le masse è di riconoscere apertamente il proprio errore, scoprirne le cause, analizzare la situazione che l'ha provocato, esaminare attentamente i mezzi per correggerlo". Ecco appunto la grave mancanza delle suddette forze di "estrema sinistra" in Germania e in Olanda (ma possiamo estendere la considerazione ai trotzkisti e ad altri revisionismi), per cui "essi provano in tal modo che non sono un partito di una classe, ma un piccolo circolo; che non sono un partito delle masse, ma un gruppo formato da intellettuali e da un piccolo gruppi di operai che replicano le peggiori deformazioni degli intellettuali" (Lenin, L'estremismo, testo citato).
Peraltro tale concezione la troviamo, ovviamente rispetto ai diversi periodi storici, in tutti i Maestri, e il nostro Partito ci indica la via da seguire senza indugi. Per citare ancora una volta Mao, "Servire il popolo di tutto cuore senza isolarci mai dalle masse, agire in ogni circostanza nell'interesse del popolo e non nell'interesse dei singoli individui o di un pugno di individui; essere responsabili sia di fronte al popolo sia di fronte agli organismi dirigenti del Partito: ecco che cosa ispira i nostri atti" (“Sul governo di coalizione”, 24 aprile 1945).
Applicare tali imprescindibili indicazioni è necessario e il nostro PMLI giustamente ce lo ripete sempre.
Eugen Galasso - Firenze
 
Sempre più convinto di stare con “Il Bolscevico”
Vi annuncio che dopo tanto inseguimento ho completato (100%) con “Il Bolscevico” lo stesso periodo che un tempo (2006) ero stato del PRC. Quindi una cosa stalinista (“Il Bolscevico”) che eguaglia una cosa antistalinista (il PRC).
Viva la compagna Monica Martenghi! Da quando ho iniziato a stamparmi “Il Bolscevico”, dai primi di gennaio 2014, ho sempre avuto lei come Direttrice responsabile (ne ho 313 di numeri).
Giancarlo - Padova

2 dicembre 2020