Per la mancata approvazione del bilancio comunale
In bilico la giunta antipopolare De Magistris a Napoli
L’ex pm chiede aiuto a Forza Italia

 
Redazione di Napoli
"Non abbiamo i numeri, serve aiuto di forze moderate". Sono queste le clamorose affermazioni del neopodestà di Napoli Luigi De Magistris all’indomani della mancata approvazione del bilancio comunale 2020 che doveva chiudersi tra il 15 e il 16 novembre secondo la legge vigente.
All'ordine del giorno c'erano, infatti, la delibera 356 di proposta al Consiglio avente ad oggetto l'approvazione del documento unico di programmazione 2020/2022, e la 357 avente ad oggetto lo schema del bilancio di previsione 2020/2022 e di approvazione del piano di recupero del disavanzo di amministrazione 2019, per le quote di competenza del triennio 2020/2022.
Ora il consiglio comunale dovrà entro gli inizi di dicembre far fronte al bilancio medesimo, pena la fine della consiliatura e la nomina di un commissario da parte della Regione con la conseguente caduta della giunta arancione dopo dieci anni al potere borghese a palazzo S. Giacomo.
Due i dati fondamentali: da una parte la consapevolezza, già emersa in primavera, che gli arancioni non avessero più una maggioranza in consiglio comunale; la seconda, la scelta “inevitabile” da parte dell’ex pm De Magistris di chiedere voti verso i “moderati” così chiamati nelle interviste, ma in realtà direttamente a Forza Italia. Secondo il sindaco in bilico con molta probabilità ci sarebbe una regia occulta guidata dal governatore campano per far terminare con sei mesi di anticipo consiglio e giunta: "Ci sono consiglieri che vogliono eseguire il piano di Vincenzo De Luca di far cadere il Consiglio. Significherebbe lasciare la città nel caos, dicendo addio al piano assunzioni e ai servizi che non potrebbero essere garantiti. Per questo motivo, incontrerò gli esponenti delle forze moderate per capire se ci sono le condizioni di proseguire insieme nell'emergenza che stiamo vivendo". In sostanza il neopodestà indica nel PD e nei renziani coloro che stanno affondando l’esecutivo arancione a favore di De Luca, atteso che ha solo 18 consiglieri a suo favore dinanzi ai 21 che servirebbero per raggiungere l’agognata maggioranza. Ecco perché non ha pudore nel rivolgere un appello agli esponenti di Forza Italia: "Non abbiamo una maggioranza numerica - ammette De Magistris - e non è pensabile andare avanti così fino a giugno. Sono fiducioso, so che in Consiglio ci sono molte persone che non vogliono consegnare la città a un commissario", strizzando l’occhio ai papaveri del partito di Berlusconi. I quali sono pronti a fare da stampella alla traballante giunta, tanto che i primi a rispondere sono stati Domenico Palmieri (gruppo misto) e Salvatore Guanci (Fi): “Non consegneremo la città al PD e ai cinquestelle”. Chiaramente, De Magistris non potrà non dare nulla in cambio alla teppaglia berlusconiana, al punto che si parlerebbe di un rimpasto in giunta e l’arrivo per gli ultimi mesi di un “moderato” proprio nell’esecutivo arancione. Il che confermerebbe la penosa parabola dell’ex pm e della sua fallimentare politica a Napoli.

2 dicembre 2020