In quasi 200 in modalità telematica
L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi proclama lo sciopero generale e la manifestazione nazionali per il 29 e 30 gennaio
Cammilli e Panzarella, diretti da Erne Guidi, postano nella chat i loro forti interventi non letti.
Celebrato il 200° della nascita di engels

Domenica 29 novembre si è svolta in modalità telematica la seconda assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi, con lo scopo di rilanciare l’iniziativa e il percorso nati con l’assemblea in presenza del 27 settembre scorso a Bologna, dando corpo e gambe a quella proposta e a quelle rivendicazioni sindacali, sociali e politiche di classe sempre più attuali.
La ripresa impressionante dei contagi, che colpisce in modo particolare chi lavora, imponeva di rimettere al centro l’iniziativa per la difesa della salute e della vita dei lavoratori, così come la necessità di consolidare il percorso unitario fin qui intrapreso e di rilanciare la lotta comune di tutte le forze e le soggettività del sindacalismo di classe e combattivo.
Su questa base in quasi 200 hanno partecipato ad una maratona di lotta durata oltre 7 ore. Lavoratrici e lavoratori di ogni settore e sigla sindacale di opposizione al capitalismo e al governo Conte si sono alternati negli interventi, chi portando le proprie esperienze di lotta nei relativi posti di lavoro, chi facendo un discorso più generale di classe. Da segnalare che un operaio della Tenaris Dalmine dello SLAI cobas sc all’inizio del suo intervento ha reso onore al bicentenario della nascita di Engels, da lui definito “grande dirigente del movimento operaio”, sottolineando “la straordinaria importanza di Engels, insieme a Marx, nell’analisi scientifica della condizione operaia, delle sue lotte e della teoria e prassi, perché ci sia l’emancipazione della classe operaia dal capitalismo. Pensiamo importante che in questa assemblea di operai, di lavoratori ci sia un saluto collettivo per celebrare in maniera concreta Engels e ricordare la necessità della rivoluzione ancora oggi a fronte della dura condizione della classe operaia”.
Hanno portato il loro contributo internazionalista due dirigenti dei rispettivi sindacati di opposizione francesi, in piena lotta contro le misure reazionarie, antioperaie e antipopolari messe in atto in questi giorni dal governo di Macron.
La svolta nell’assemblea si è avuta prima della pausa dei lavori, allorché sono intervenuti i responsabili delle componenti sindacali maggioritarie, in sequenza Massimo Betti per la SGB, Luca Scacchi per l’opposizione CGIL e Aldo Milani per il SI Cobas. Se Betti, e in maniera più marcata Scacchi, hanno cercato di gettare acqua sul fuoco, dichiarandosi favorevoli a proseguire questa esperienza spendendo altri mesi a “preparare” e “convincere” i lavoratori sulla necessità di intensificare la lotta fino a richiedere uno sciopero generale senza indicarne una data, in quanto “oggi non ci sono le condizioni”, Aldo Milani, portavoce nazionale SI Cobas ha rotto gli indugi e con un intervento forte, appassionato, marcatamente anticapitalista e anticollaborazionista ha chiesto lo sciopero generale nazionale di tutte le categorie per il 29 gennaio prossimo e una manifestazione nazionale a Roma il giorno successivo, dopo aver confermato lo sciopero generale della logistica per il 18 dicembre.
Un intervento quello di Milani che ha trovato il consenso di gran parte delle lavoratrici e dei lavoratori intervenuti nel pomeriggio. In molti purtroppo non sono riusciti a leggere i propri interventi, tra cui i compagni Andrea Cammilli e Franco Panzarella, entrambi sindacalisti dell’opposizione CGIL I compagni, diretti da Erne Guidi presente all’iniziativa come Incaricato del PMLI nei rapporti con i sindacati di opposizione e di classe, hanno ripetutamente chiesto di poter intervenire tramite l’apposita chat, rilevando correttamente le falle organizzative che hanno portato alla compilazione di una discutibile lista di interventi e segnalando alla presidenza la sua mancanza del rispetto dei tempi di intervento nella mattinata. Oltre a scusarsi la presidenza ha ben accolto la pubblicazione degli interventi dei compagni nella chat ed invitato l’assemblea a leggerli insieme ad altri che non lo hanno potuto fare a voce. Cammilli nel suo intervento, che pubblichiamo integralmente a parte, dopo essersi unito alla celebrazione di Engels, ha parlato di come “uno sciopero generale non sia più rimandabile”, uno sciopero “dal forte carattere anticapitalista”, “antigovernativo e antistituzionale”, attaccato il governo Conte e la Confindustria.
Panzarella ha voluto invece esprimere il suo “più totale dissenso nei confronti dei vertici della Flc-CGIL che il 9 novembre insieme a Cisl-Scuola e ANIEF ha pugnalato alle spalle 835 mila docenti di ogni ordine e grado firmando un contratto integrativo nazionale per la didattica a distanza.
Un contratto filogovernativo firmato non sulla base di un mandato ricevuto dai propri iscritti, ma sulla base di un preciso ordine politico impartito dai partiti che compongono la maggioranza e in particolare dal PD. A livello politico – ha proseguito Panzarella - il governo del dittatore antivirus Conte che ormai ha assunto pieni poteri sfruttando l'emergenza sanitaria, rappresenta il nemico principale del proletariato e delle masse popolari e lavoratrici e va attaccato senza tregua su tutti i fronti a cominciare da quello sindacale, fino farlo cadere. Questo governo è il massimo responsabile della seconda ondata di morti e di contagi, perché in 8 mesi non ha fatto niente per prevenirla. A livello organizzativo io credo che per far fronte a questa sciagurata offensiva padronale e governativa avallata dai vertici sindacali confederali sia arrivato il momento di cominciare a muoversi in modo unitario nelle piazze, con la prospettiva di costruire dal basso un grande sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori fondato sulla democrazia diretta. Occorre unire tutte le forze politiche e sindacali e indire al più presto uno sciopero generale unitario di 8 ore con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi con al primo posto la piena occupazione. Una manifestazione promossa da tutti i sindacati, compreso i confederali se ci stanno, con al centro una parola d'ordine unificante: il lavoro prima di tutto!”.
Al termine dell’assemblea, Peppe D’Alesio, della direzione nazionale del SI Cobas, ha illustrato la mozione che chiede lo sciopero generale per il 29 gennaio e la manifestazione nazionale a Roma il 30 gennaio. Luca Scacchi la contrapposta mozione attendista e capitolarda dell’opposizione CGIL. 110 sono stati i votanti, 94 a favore della mozione Si Cobas e appena 16 per quella di Luca Sacchi. I compagni sindacalisti del PMLI e lo stesso Erne Guidi, dopo breve consultazione fra di loro, si sono espressi risolutamente per la mozione del SI Cobas riaffermando sulla chat che ci sono tutte le condizioni sociali e politiche per indire lo sciopero generale e la manifestazione nazionali.

2 dicembre 2020