Intervento di Franco Panzarella all'assemblea on line dei lavoratori combattivi del 29 novembre 2020
Battiamoci con lo sciopero generale contro il governo del dittatore antivirus Conte e il contratto capestro nella scuola

Sul numero scorso abbiamo pubblicato il resoconto della assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi del 29 novembre e l'intervento del compagno Cammilli. Ora pubblichiamo anche l'altro intervento del compagno Panzarella, ambedue postati nella chat e non letti.

 

Sono Franco Panzarella delegato Rsu e membro del direttivo della Camera del Lavoro di Prato opposizione Flc-CGIL e lavoro come docente presso ITI Tullio Buzzi Prato.
Prima di tutto voglio esprimere il mio più totale dissenso nei confronti dei vertici della Flc-CGIL che il 9 novembre insieme a Cisl-Scuola e ANIEF ha pugnalano alle spalle 835 mila docenti di ogni ordine e grado firmando il contratto integrativo nazionale per la didattica a distanza.
Un contratto capestro che certifica la completa capitolazione dei vertici sindacali che di fatto hanno dato validità contrattuale al decreto ministeriale del 7 agosto 2020 n. 89 contenente le linee guida sulla Did (Didattica digitale integrata) senza ottenere nulla in cambio in termini di diritti e di miglioramenti stipendiali.
Un contratto filogovernativo firmato non sulla base di un mandato ricevuto dai propri iscritti, ma sulla base di un preciso ordine politico impartito dai partiti che compongono la maggioranza e in particolare dal Pd che ha esercitato una forte pressione sui vertici della Flc-CGIL col chiaro intento di assolvere il governo dalle gravissime responsabilità per non aver fatto niente nei mesi scorsi per garantire la “riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza”.
Un contratto “pirata” che rende obbligatorio il ricorso a tale “metodologia di insegnamento” classista e discriminatoria ogni qualvolta si rende necessaria la chiusura emergenziale delle scuole; aumenta i carichi di lavoro, concentra nelle mani dei presidi manager tutti i poteri decisionali, esautora ulteriormente le prerogative del collegio dei docenti, soffoca la libertà di insegnamento, nega il diritto allo studio a oltre 8 milioni di studenti, esercita un ferreo controllo sull'orario di servizio e inchioda tutto il corpo docente e il personale Ata davanti a uno schermo: senza tutele, con orari e ritmi di lavoro massacranti e totalmente in balia dei presidi manager ai quali le nuove norme contrattuali demandano tutta l'organizzazione della Did.
A livello sindacale a mio avviso dobbiamo respingere con forza l'offensiva padronale lanciata dal caporione di Confindustria Bonomi e la scellerata proposta di un nuovo patto per l’Italia collaborazionista cogestionario e neocorporativo tra imprese e governo da una parte e vertici sindacali dall'altra. Un Patto che Landini si è già detto pronto a sottoscrivere col sangue dei lavoratori legandoli ancora di più mani e piedi al carro del capitalismo.
Un patto dove il sindacato sostanzialmente rinuncia a fare il rappresentante degli interessi dei lavoratori e si pone come interlocutore istituzionale e garante delle esigenze e degli interessi del capitalismo italiano.
A livello politico il governo del dittatore antivirus Conte che ormai ha assunto pieni poteri sfruttando l'emergenza sanitaria, rappresenta il nemico principale del proletariato e delle masse popolari e lavoratrici e va attaccato senza tregua su tutti i fronti a cominciare da quello sindacale, fino farlo cadere. Questo governo è il massimo responsabile della seconda ondata di morti e di contagi perché in 8 mesi non ha fatto niente per prevenirla.
A livello organizzativo io credo che per far fronte a questa sciagurata offensiva padronale e governativa avallata dai vertici sindacati confederali sia arrivato il momento di cominciare a muoversi in modo unitario nelle piazza, smetterla di procedere in ordine sparso, separatamente e per comparti con la prospettiva della costituzione di un unico sindacato basato sulla democrazia diretta e sul potere sindacale e contrattuale delle Assemblee generali dei lavoratori e dei pensionati. . Occorre unire tutte le forze politiche e sindacali e indire al più presto uno sciopero generale unitario di 8 ore con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi con al primo posto la piena occupazione. Una manifestazione promossa da tutti i sindacati, compreso i confederali se ci stanno, con al centro una parola d'ordine unificante: lavoro, lavoro, lavoro!
Il lavoro prima di tutto! sicuro e in sicurezza, tutelato, garantito, a salario pieno, senza flessibilità e senza aumento dei ritmi di produzione.

9 dicembre 2020