Discorso introduttivo del moderatore Erne Guidi alla Conferenza on line promossa dal Coordinamento nazionale per la sanità pubblica
Avanti col fronte unito per la sanità pubblica, universale, laica e gratuita, contro il capitalismo e per il socialismo

Care compagne, cari compagni,
amiche e amici all’ascolto.
Sono Erne Guidi del Partito Marxista-Leninista Italiano, uno dei dieci Partiti e Organizzazioni della sinistra di opposizione e di classe, che insieme a Democrazia Atea, Fronte Popolare, La Città Futura, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Risorgimento Socialista e Sinistra Anticapitalista hanno dato vita dal 1° luglio alla campagna per una sanità pubblica, universale, laica e gratuita, denominata “Riconquistiamo il diritto alla salute”, basata sulla raccolta firme a sostegno di una petizione popolare, che potrete trovare sulla piattaforma Change.org o nei banchini allestiti in tutte le piazze d’Italia. Il 3 settembre l’abbiamo portata con successo anche davanti Montecitorio, sede della Camera dei deputati.
Oggi siamo qui uniti per rilanciarla, denunciando le responsabilità del governo Conte e delle regioni in merito alla gestione della pandemia da coronavirus in atto, segnatamente alla cosiddetta “seconda ondata”, al poco o nulla che ad oggi è stato messo in campo per risolvere gli innumerevoli problemi del Servizio Sanitario Nazionale, al permanere di una visione privatistica e regionalistica rispetto alla quale non si vuole tornare indietro.
Una “seconda ondata” che sta provocando molti morti, troppi, e il collasso della sanità. I pronto soccorso continuano ad essere presi d’assalto, mancano infermieri e medici specialistici, e quelli che sono in servizio continuano a essere sottopagati e dopo essere stati definiti “eroi”, sono stati traditi dalle vane promesse di rafforzamento degli organici e sono costretti ancora una volta a subire turni di lavoro massacranti.
Invece di risolvere la devastazione economica, sociale e umana provocata dalla pandemia, i diktat governativi, delle regioni e della Confindustria si preoccupano unicamente di salvaguardare i profitti capitalistici e non certo la salute e il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e della popolazione. Essi continuano ad opprimere le masse popolari modificandone le abitudini, restringendo anche i più basilari diritti democratico-borghesi e impoverendole ogni giorno di più. Governare per decreto, insindacabile e fuori dal controllo parlamentare, praticamente una dittatura antivirus, fa solo danni, danni enormi alla salute e alle condizioni di vita e di lavoro del popolo italiano. Pur avendo avuto sette mesi di tempo Conte e il suo governo non sono riusciti a preparare il paese a questa “seconda ondata”. Non è stato fatto nulla, o sono stati adottati solo dei pannicelli caldi, in materia di sanità, lavoro, trasporti, scuola, sicurezza nei posti di lavoro; si è solo pensato a limitare le libertà costituzionali, a realizzare l’”autonomia differenziata” che dà il colpo di grazia al Sistema Sanitario Nazionale.
Occorre dire basta al governativo e confindustriale “siamo tutti sulla stessa barca”. Così come al “Fratelli tutti” del papa. Le barche delle lavoratrici e dei lavoratori, delle masse popolari del nostro Paese hanno rotte diverse e contrapposte rispetto a quelle del governo e dei padroni.
Nel sistema economico capitalista ogni cosa, compresa la salute dello stesso genere umano, rischia di diventare un redditizio affare. E ciò è tanto più vero e grave in situazioni di emergenza sanitaria come l’attuale. Per questo siamo qui anche a riaffermare il diritto universale di vaccino antivirus per tutti, che è la sola strada per impedire che il covid-19 faccia ulteriore strage di vite umane e comprometta irrimediabilmente la salute della popolazione. Deve essere dichiarato un crimine il ricorso da parte delle multinazionali farmaceutiche a brevetti che speculino sulla salute e limitino la produzione e la diffusione del vaccino. Solo se esso viene strappato dalle grinfie degli speculatori e delle multinazionali, mossi unicamente dalla ricerca del massimo profitto e interamente statalizzato, cioè controllato dalla collettività e indirizzato unicamente al benessere e alla tutela della salute della popolazione, potremo vincere questa battaglia contro la pandemia. Che è bene ricordarlo non è piovuta dal cielo, bensì provocata dal capitalismo e dall’imperialismo, con i loro allevamenti intensivi di animali, la devastazione della natura, della perdita della biodiversità e della specie, della deforestazione, dell’inquinamento dell’ambiente, dei mari e dell’aria, dei cambiamenti climatici.
Come scriveva Engels, di cui tutti noi il 28 novembre scorso abbiamo celebrato il Bicentenario della nascita, “Noi uomini non dominiamo la natura, le apparteniamo. Il capitalismo la saccheggia”.
Saranno gli interventi delle compagne e dei compagni presenti a questa iniziativa a calarci appieno nell’attuale situazione di sfascio e di degrado della nostra sanità pubblica, loro che hanno vissuto e vivono in prima linea questa pandemia, loro che hanno subito anche gravi e repressivi provvedimenti disciplinari per aver denunciato questo stato di cose.
Anche e soprattutto dai loro interventi e testimonianze viene la spinta a rilanciare la nostra campagna “Riconquistiamo il diritto alla salute”, ad allargarla, a ricercare un’unità d’azione con i tanti movimenti associazionistici, sociali e sindacali presenti nel nostro Paese.

16 dicembre 2020