Cosa vi distingue dagli altri partiti marxisti-leninisti? E perché i cattolici non possono militare nel PMLI?
Non so definirmi compagno o meno, sicuramente sono dalla parte della classe lavoratrice e volevo porvi alcune questioni sulla vostra attività.
Perché oggi un giovane dovrebbe scegliere di aderire e militare nel PMLI, cosa avete di diverso da altri partiti dell’area marxista-leninista. Premetto che ho avuto modo di conoscere bene “Lotta comunista” molto presente nel territorio in cui vivo e nella realtà di Milano, nelle università, scuole, luoghi di lavoro, vanno per le case e invitano anche assiduamente alle varie assemblee.
Del vostro partito non ho avuto modo di vedere nessuno neanche per un volantinaggio e volevo chiedervi dove agite, in che settori e che cosa avete fatto sicuramente con le poche forze che avete per la classe Iavoratrice. Inoltre, perché non candidarsi, non parlo del parlamento affetto ora mai da cretinismo parlamentare come scriveva Lenin, ma nei piccoli comuni o nelle circoscrizioni delle varie metropoli italiane dove comunque si può fare tanto.
Purtroppo il sistema borghese sta vincendo in questo momento, non vedo più una coscienza di classe ognuno persegue il proprio interesse personale e di carriera e questo lo si vede oggettivamente nella nostra classe, per non parlare del degrado nei costumi, non voglio sembrare un piccolo borghese cattolico ma avete sicuramente capito a cosa mi riferisco.
Infine, una questione ideologica che ho visto nel vostro sito che è stata molto dibattuta a proposito della religione. Sono d’accordo sul tema dell’ateismo come forma di emancipazione del proletariato, ma non capisco perché un credente di qualsiasi religione possa diventare solo simpatizzante e non militante, in un'ipotetica società socialista credo che se i lavoratori vogliano promuovere luoghi di culto lo possano fare liberamente senza che si ritorni a degli apparati borghesi centri di potere come quelli odierni.
Vincenzo, via e-mail
 
Ti ringraziamo per averci esposto le tue opinioni e i tuoi dubbi in merito a questioni importanti, siamo sempre aperti al confronto e disponibili a dibattere (fatta salva la pregiudiziale antifascista) con tutti i lettori de ''Il Bolscevico''.
Come ci hanno insegnato i grandi Maestri del proletariato internazionale l'umanità non vive nell'epoca della libertà, che arriverà solo nel comunismo, ma in quella della necessità.
Posto che la base materiale della storia è data da ciò che si produce, come lo si fa e come lo si scambia e dalle relative contraddizioni, ''il lavoro crea l'uomo” (Engels), nel sistema capitalista la contraddizione principale, prodotta dal conflitto tra il capitale ed il lavoro, tra le forze produttive e i rapporti di produzione, tra il carattere sociale della produzione e l'appropriazione privata del capitale, è quella tra il proletariato e la borghesia. Occorre schierarsi: o si sta con il primo o con la seconda, o con il capitalismo o con il socialismo, il progresso e il nuovo mondo da una parte, la reazione, l'imperialismo e il vecchio mondo al tramonto dall'altra.
La pratica sociale, dalla quale provengono le idee giuste, che non cascano dal cielo ma sono un riflesso nella mente dell'uomo di quello che avviene nel mondo oggettivo, naturale e sociale, mostrano che il proletariato può conquistare il potere politico e il socialismo solo sotto la direzione del suo Partito seguendo la via dell'Ottobre. Ecco perché è necessario e ineludibile che le masse più combattive e accorte, coerentemente anticapitaliste, prendano coscienza di questa verità e diano tutta la loro forza politica, materiale e intellettuale, al partito del proletariato, della riscossa e del socialismo.
Non ci sono altre vie per farla finita con il capitalismo e d'altra parte non c'è niente di più utile e più bello, ancorché assai faticoso, che lottare come militanti o come simpatizzanti del PMLI contro il capitalismo e per il socialismo.
Ovviamente sta a noi conquistare le masse alla causa con la nostra azione politica.
Ecco perché un giovane dovrebbe scegliere il PMLI. Quanto alla differenza tra il PMLI e le altre forze che si richiamano al socialismo, fatta salva la buona fede della quasi totalità dei loro militanti, simpatizzanti ed elettori, va compreso che essa è sostanziale: tutte le altre forze politiche con la falce e il martello, aldilà delle apparenze, nascono in seno alla classe operaia e alle masse di sinistra ma sono in ultima analisi espressione della borghesia, della sua cultura e dei suoi agenti.
Bisogna essere chiari su questo punto, non lasciarsi fregare mai dalle apparenze, ma andare al nocciolo delle cose con la lente del socialismo scientifico. Questo non ci impedisce di fare fronte unito con queste forze, cosa che come avrai visto facciamo da sempre. Di più, avanzando verso il socialismo al fronte unito per il miglioramento delle condizioni di vita, studio e salute delle masse e a quello a carattere antimperialista (che ci vede appoggiare i popoli e le nazioni oppresse dall'imperialismo indipendentemente dalle forze che si trovano alla loro testa, persino quando sono anticomuniste) si aggiungerà il fronte unito per l'Italia unita, rossa e socialista del quale faranno parte anche altre forze alleate del PMLI.
Ma uno solo è e deve essere il partito del proletariato, compatto e monolitico anche perché ''la prima condizione del comunismo è la rottura con l'opportunismo'' (Lenin). Ne consegue che in un Paese o tutte le forze che si rifanno al comunismo sono in realtà borghesi, oppure uno solo è il vero partito comunista, il quale peraltro non è né mai sarà immune, prima, durante e dopo la rivoluzione socialista, dal pericolo dell'attacco interno del nemico di classe e del cambiamento del suo colore politico da rosso a nero.
Noi lavoriamo perché la classe operaia e i fautori del socialismo lo comprendano e siamo disposti al confronto con la base sana degli altri partiti con la falce e il martello, la qual cosa si salda con il dovere politico proletario rivoluzionario e marxista-leninista di indicare alle masse chi sono i veri comunisti e chi non può essere considerato tale e per quali ragioni. Tanto siamo dialettici e aperti con chi in buona fede milita in altre forze immediatamente alla nostra destra o alla nostra ''sinistra'', tanto non ci facciamo (e non possiamo farlo) nessuno scrupolo nel denunciare i falsi capi operai al servizio della borghesia.
La storia ha messo sulle spalle dei marxisti-leninisti questa necessità politica ineludibile prodotta dalla lotta di classe, cedere su questo punto,magari anche in perfetta buona fede, significa tradire il proletariato e agire, anche inconsapevolmente, a favore dei nemici del popolo, che noi siamo qui per distruggere una volta per tutte.
Dialettici, disponibili al confronto e pronti ad allargare il fronte unito da una parte, implacabili con il nemico sempre e comunque dall'altra. In estrema sintesi: la nostra storia, i principi organizzativi bolscevichi, la teoria generale marxista-leninista basata sul materialismo dialettico e storico da noi adottata, la composizione di classe, il nostro stile di lavoro, la nostra linea generale e politica, la fedeltà ai Maestri e al socialismo, stanno a dimostrare inequivocabilmente che siamo noi il Partito della classe operaia.
Fra l'altro noi viviamo fra le masse, non su Internet o nelle nostre sedi, prediligiamo sempre il megafono alla tastiera e il contatto vivo con le masse, ci spiace che tu non ci abbia visto in azione e da quello che scrivi si comprende che ci conosci davvero troppo poco, cosa dovuta anche all'infame black-out stampa che vige, pure a livello locale, da sempre su di noi e anche dal fatto che il nostro Partito ha una grande e forte testa rossa, un esemplare gruppo dirigente, una potente linea generale e di massa e organizzativa, ma ha ancora un corpo troppo piccolo.
Ecco perché l'obiettivo strategico a medio-termine sul quale è concentrato il PMLI è l'acquisizione di un corpo da Gigante Rosso attraverso il radicamento e il miglioramento qualitativo e quantitativo del nostro lavoro politico quotidiano fra le masse.
Hai modo di approfondire la conoscenza della storia e della linea del PMLI attraverso il nostro sito e dal vivo con i nostri esemplari compagni milanesi e lombardi, che da sempre lottano con le masse e fra le masse ottenendo grandi successi politici.
Per quanto riguarda “Lotta comunista”, da un punto di vista qualitativo vale quindi quanto abbiamo detto per gli altri partiti che si rifanno al socialismo, in particolare è un gruppo trotzkista e bordighista, dunque, apparenze e fraseologie ''ultrasinistre'' a parte, per noi non ha nulla a che spartire con il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e il socialismo, da un punto di vista quantitativo comunque non ci pare affatto che sia più presente fra le masse di noi, nemmeno a Milano, tutt'altro.
Ci chiedi di presentare delle nostre liste elettorali a livello locale, cosa che non abbiamo mai fatto e, chissà per quanto tempo ancora. Preferiamo di gran lunga chiedere il voto alle masse di sinistra attraverso il nostro astensionismo tattico marxista-leninista. Non lo escludiamo certo in linea di principio, ma il punto è che per noi la lotta di classe va portata fuori dalle marce, irriformabili, corrotte e filomafiose istituzioni borghesi del regime neofascista, creando le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo basate sulla democrazia diretta, la parità di genere e a carattere permanente: le Assemblee popolari e i Comitati popolari, che costituiscono per noi un obiettivo strategico e non tattico, come strategico e non tattico è l'astensionismo nel caso delle elezioni europee perché il nostro Partito non accetta la Ue imperialista e lotta per la sua distruzione.
Per quanto riguarda la religione, espressione del vecchio mondo e strumento delle classi dominanti da sempre, occorre essere anche qui dialettici e non schematici, noi siamo per la libertà di culto non certo per la sua negazione né possiamo obbligare qualcuno a diventare ateo e abbracciare con la forza il materialismo storico e il materialismo dialettico, infatti nel socialismo lo Stato sarà ateo e combatterà le religioni con l'istruzione e la dialettica, non con la coercizione. Peraltro dovresti sapere che, aldilà della propaganda anticomunista, nell'Urss di Lenin e Stalin e nella Cina di Mao (quindi non in un'''ipotetica società socialista'', parliamo del socialismo realizzato) i lavoratori erano liberi di esercitare il diritto di culto nell'ambito dell'ateismo di Stato e dell'espropriazione dei beni del clero divenuti proprietà del popolo.
Essendo le idee un riflesso della base materiale siamo certi che nel comunismo sparirà ogni forma di religione, ma bisogna sempre saper distinguere le contraddizioni in seno al popolo da quelle antagoniste. La concezione proletaria del mondo e quella religiosa, idealista e metafisica della borghesia sono inconciliabili, ma per combattere il nemico e la sua cultura occorre fare di tutto perché le masse religiose anticapitaliste, anticlericali e in buona fede, con il confronto, possano avvicinarsi al Partito e alla causa del socialismo.
Per evitare però la paralisi politica e scongiurare gravi contraddizioni interne che potrebbero minare l'azione del Partito, riteniamo sia giusto non accettare nel PMLI coloro i quali non abbracciano in tutto e per tutto la concezione del mondo del proletariato. Il PMLI è un partito di quadri, non di massa, di militanti totalmente dediti alla rivoluzione e al socialismo, sul modello bolscevico, lavoriamo perché intorno a noi si crei un consenso di massa e facciamo di tutto per avere il maggior numero possibile di simpatizzanti (che non consideriamo affatto ''militanti di serie B'') senza alcuna discriminazione di tipo religioso, siamo noi marxisti-leninisti al servizio delle masse, non certo il contrario.
Proprio per questo vogliamo e dobbiamo unire i credenti di sinistra di qualsiasi tipo di religione intorno a noi, a questo proposito, come ha detto il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI alla seconda Sessione plenaria del 4° CC del PMLI (anno 2001): ''La questione della fede religiosa, per quanto riguarda i simpatizzanti credenti, deve essere considerata secondaria rispetto alla militanza politica e organizzativa come simpatizzante attivo del Partito. Noi non vogliamo necessariamente e pregiudizialmente ateizzare i simpatizzanti credenti del Partito. La prima cosa che ci interessa è che essi siano dei rivoluzionari e dei marxisti-leninisti, nell'accezione larga e convenzionale del termine, coerenti e conseguenti riguardo la lotta di classe contro il capitalismo e per l'Italia unita, rossa e socialista. In avvenire, se matureranno le condizioni e se sarà necessario, potremmo anche creare un'organizzazione nazionale dei credenti simpatizzanti del Partito e che quindi vogliono il socialismo come noi. Potrà essere un'organizzazione pluriconfessionale o monoconfessionale, secondo quello che decideranno i nostri simpatizzanti credenti delle varie religioni con l'accordo del Partito''.
Sappiamo benissimo che la classe operaia ha purtroppo perso coscienza di essere classe per sé e non lotta più per il socialismo, per effetto dell'opera nefasta dei falsi comunisti e per l'influenza della cultura borghese, spetta a noi marxisti-leninisti farle acquisire coscienza di classe e la sua cultura e guidarla nelle lotte immediate e a lungo termine.
Se per degrado culturale delle masse intendi l'individualismo, l'edonismo, il bullismo, la stessa decomunistizzazione e così via, prodotti dal capitalismo, siamo d'accordo con te nel denunciarli e infatti li combattiamo da sempre. Ma questo è proprio il risultato del tradimento dei revisionisti e dei falsi comunisti.
Speriamo da parte nostra di averti chiarito i tuoi dubbi e speriamo che tu possa deciderti a diventare un compagno, militante (dunque necessariamente marxista-leninista e quindi ateo) oppure simpatizzante, magari credente, del PMLI.
Nel regno della necessità storica occorre schierarsi, noi la nostra scelta per il proletariato e il socialismo l'abbiamo fatta e non da oggi, ora tocca a te.
Anche se non dovessi scegliere il socialismo e il marxismo-leninismo-pensiero di Mao sappi che siamo sempre pronti a fare fronte unito con te sulle questioni di comune interesse, cominciando magari dalla lotta per noi prioritaria contro il governo del dittatore antivirus Conte al servizio del regime capitalista neofascista.

23 dicembre 2020