Grazie anche al voto favorevole di Ulleto (ex PD) indagata per voto di scambio
Forza Italia salva la giunta antipopolare De Magistris
Il sindaco di Napoli: “Ringrazio il centrodestra che è stato responsabile”

 
Redazione di Napoli
Nella notte tra l’11 e il 12 dicembre scorso è stato, tra non poche difficoltà, approvato il bilancio comunale che di fatto ha salvato la giunta De Magistris da un anticipato commiato rispetto alla sua scadenza naturale che avverrà fra cinque mesi, maggio 2021.
A inizio dicembre l’ex pm aveva fatto un accorato appello nientemeno che a Forza Italia e al gruppo misto ("Non abbiamo i numeri, serve aiuto di forze moderate") per evitare che il fallimento della sua esperienza giungesse ad evidenti dimensioni. Si è trattato, però, di un vero e proprio teatrino ben imbastito dai due poli del regime neofascista per avere, con molta probabilità, uno scambio nell’ultimo semestre di potere, per salvare De Magistris e il suo esecutivo antipopolare. Nella conta conclusiva, dopo 18 ore di discussioni e litigi il neopodestà è salvo per un voto, con 19 consiglieri comunali che votano a favore del bilancio contro 18.
Una mano a De Magistris è arrivata anche con il sì espresso dalla consigliera di opposizione Anna Ulleto, ex PD, che si sospese nel 2016 dal partito perché indagata per voto di scambio; mentre sono state determinanti le assenze dall’aula al momento del voto di Salvatore Guangi di Forza Italia e del consigliere Domenico Palmieri, eletto all’opposizione con Napoli popolare e legato all’ex governatore Stefano Caldoro, che hanno facilitato il compito agli arancioni. Poi il colpo di scena alle 2 di notte: il consigliere Nino Simeone eletto nel 2016 in una lista pro-de Magistris, accusa un malore. Arriva l’ambulanza del 118, il presidente Sandro Fucito (PRC) sospende la seduta: Simeone abbandona l’aula su una sedia a rotelle, poco prima aveva annunciato il suo voto contrario. Con il no di Simeone, i contrari sarebbero stati 19, lo stesso numero dei favorevoli e il bilancio non sarebbe passato. La seduta riprende alle 3 e dopo mezz’ora, il Consiglio comunale può votare con tranquillità e salvare in corner De Magistris e la sua giunta.
Sugli ormai transfughi ex arancioni il neopodestà ha parole di fuoco: “Chi ha votato Sì non l’ha fatto per interesse personale, ma per amore di Napoli. Il vero squallore politico di questa vicenda è rappresentato dai traditori che con questo voto sono stati messi all’angolo. Lo scandalo è chi tradisce, non chi ha evitato il commissariamento e la spallata eterodiretta da un altro palazzo. Mi riferisco ai consiglieri che eletti con me con grande pervicacia hanno votato contro. È legittimo perché in democrazia si può cambiare, però è anche eticamente e politicamente riprovevole. Ringrazio l’area di moderati del centrodestra che sono stati responsabili. E non c’è un accordo, nessun segreto. Abbiamo fatto un grande lavoro politico. Il risultato è più largo dei numeri: perché il clima che si è creato prefigura un rafforzamento della maggioranza”.

23 dicembre 2020