Migliaia di lavoratori, studenti, pensionati e attivisti in piazza
Mobilitazione nazionale contro l'autonomia differenziata, “secessione dei ricchi”
“Garantire uniformità di diritti e prestazioni su tutto il territorio nazionale”

È stata coronata da un largo successo la giornata di mobilitazione nazionale indetta il 18 dicembre dalla Rete dei Numeri Pari e dal Comitato per il Ritiro di qualunque autonomia differenziata, “secessione dei ricchi”, e lo stralcio del collegato alla Legge di Bilancio del Ddl Boccia. Un fronte unito a cui partecipa attivamente anche il PMLI.
Migliaia di lavoratori, studenti, pensionati, attivisti di varie associazioni, cooperative sociali, movimenti per il diritto all’abitare, reti studentesche, centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, circoli culturali, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, presidi antimafia, fabbriche recuperate e fattorie sociali si sono mobilitati e sono scesi in piazza in 25 città dal Nord al Sud del Paese dando vita a combattivi presidi, flash mob, assemblee pubbliche e momenti formativi e informativi sui gravi rischi che comporta per l'unità del Paese il progetto secessionista promosso dalle 3 regioni più ricche del Paese: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna con l'avallo del governo Conte il quale, alla chetichella, occultandolo tra le pieghe della legge di Bilancio 2021, ha cercato di approvare il disegno di legge quadro sull'autonomia differenziata “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, comma 3 della Costituzione.” presentato dal Ministro per le Autonomie Francesco Boccia in parlamento il 18 novembre 2020.
Un disegno di legge neofascista che porta alle estreme conseguenze il federalismo e la "devoluzione" dei poteri introdotti con la “riforma” del titolo V della Costituzione varata dall’allora governo di “centro-sinistra” per ingraziarsi i fascio-secessionisti della Lega e che ad esempio in campo sanitario ha dato il via libero allo smantellamento del Sistema sanitario nazionale con le disastrose conseguenze che ora, in tempo di pandemia, sono sotto gli occhi di tutti.
Lo slogan che all'unisono si è levato dalle piazze è stato chiaro e unitario in tutto il Paese: “la Repubblica è una e indivisibile! Vogliamo l’uniformità delle prestazioni in tutto il Paese, no all’autonomia regionale differenziata e alla secessione dei ricchi!”
Alla mobilitazione lanciata con una diretta on line hanno preso parte fra gli altri Gaetano Azzariti - Presidente dell'associazione Salviamo la Costituzione; Marina Calamo Specchia, professoressa ordinaria di Diritto Costituzionale Comparato UNIBA; Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele; Andrea Del Monaco, economista e giornalista per la Gazzetta del Mezzogiorno e Huffington Post; Marco Esposito, saggista e caporedattore de Il Mattino; Roberto Napoletano, direttore del Quotidiano del Sud; Gianfranco Pagliarulo, presidente ANPI; Lino Patruno, scrittore ed editorialista de La Gazzetta del Mezzogiorno; Marco Tarquinio, direttore di Avvenire; Lanfranco Turci, deputato e ex presidente della Regione Emilia Romagna.
A Roma si è tenuto un presidio in Piazza Montecitorio dove dalle 14:30 alle 18 si sono susseguiti decine di interventi delle realtà sociali e sindacali locali durante i quali è stato ribadito con forza e a più riprese che l’approvazione del Ddl Boccia e l'avvento dell'autonomia regionale differenziata avrebbe conseguenze nefaste in tutto il Paese e in particolare per le regioni più povere del Sud Italia. Una secessione in piena regola che rischia di smembrare l'unità del Paese dividendolo in venti staterelli con abitanti di serie A, B e persino Z, a seconda del luogo di residenza.
“Crediamo che le priorità della politica dovrebbe essere eliminare la povertà, le disuguaglianze e combattere le mafie, lavorare per costruire l’uniformità delle prestazioni e dei servizi in tutto il Paese, garantire diritti, dignità, libertà, partecipazione e giustizia sociale a tutte e tutti – ha ribadito Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della Rete dei Numeri Pari - Per questo oggi siamo qui per chiedere al Governo e al Parlamento di ritirare DDL Boccia e stralciare definitivamente il progetto di Autonomia Differenziata. È necessario aprire un dibattito pubblico nel Paese e coinvolgere i cittadini e le cittadine su un tema centrale per la nostra Democrazia”.
Mente Marina Boscaino, portavoce del Comitato Nazionale per il ritiro di ogni autonomia differenziata, ha aggiunto: “In questi anni, abbiamo visto come la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale e le relative privatizzazioni abbiano causato disastri, negato diritti a milioni di cittadine e cittadini italiani e amplificato l’impatto della pandemia da Covid19. Sarebbe grave se il governo cedesse alle richieste scellerate di tre Presidenti di Regione di regionalizzare 23 materie, aumentando così le disuguaglianze nel Paese e frammentando ulteriormente l’unità della Repubblica. L’approvazione del Disegno di Legge Boccia getterebbe le basi per la costruzione di 20 piccole patrie, dando a ognuna di queste la possibilità di gestire autonomamente – tra le altre – il sistema scolastico, la tutela del territorio e dell’ambiente, i contratti di lavoro e il gettito fiscale. In questo modo si lascerebbe sempre più spazio alle privatizzazioni, anteponendo la legge del profitto ai bisogni e ai diritti universali di tutte e tutti.... Crediamo che la priorità sia lavorare per costruire l’uniformità delle prestazioni e dei servizi in tutto il Paese, garantire diritti, dignità, libertà, partecipazione e giustizia sociale a tutte e tutti...
NO al DDL Boccia, NO all’autonomia differenziata che cancella i principi fondamentali su cui si fonda la Costituzione antifascista, nata dalla Resistenza; SÌ a un dibattito responsabile e privo di reticenze sui danni prodotti dalla riforma del Titolo V della Costituzione; SÌ alla Repubblica, una e indivisibile, che rimuova le diseguaglianze e attui i principi di uguaglianza e solidarietà contenuti nella nostra carta costituzionale”.
A Catania presidio in piazza Stesicoro a cui hanno preso parte anche i compagni della cellula “G. Stalin” della provincia di Catania del PMLI (vedi articolo a parte).
Altre manifestazioni, presidi e iniziative di lotta si sono svolti a Parma , presidio e conferenza stampa davanti alla Prefettura.
A Bari, presidio e flash mob informativo sulle ragioni del NO all'autonomia differenziata in Via Sparano (pressi Chiesa San Ferdinando).
Nelle Marche varie associazioni e partiti, fra cui ANPI, Altra Idea di Città, Società della Cura e Dipende da Noi hanno scritto una lettera/mozione che sarà presentata in molti Consigli Comunali della regione.
A Bologna volantinaggio e presidio davanti alla Regione Emilia-Romagna.
A Corato (Bari) il Comitato per l’unità della Repubblica di Corato ha organizzato un'assemblea pubblica on line per fare il punto della situazione sull’iter del Disegno di Legge Boccia.
L’iniziativa, intitolata “la città parla: video-narrazione contro l’autonomia differenziata”, è stata accompagnata da “una riproduzione di video e foto in sequenza dei principali monumenti, luoghi pubblici, vie storiche e aziende della città con un fumetto, che descrive l’impoverimento/decadimento che subirebbe con la autonomia differenziata. Per esempio, il fumetto dell’ospedale: 'NO autonomia, perché avrò meno posti letto'; fumetto di una strada: 'NO autonomia, perché avrò meno manutenzione'… fumetto di una scuola statale: 'NO autonomia, perché decostruisce il sistema unitario dell’istruzione nel nostro Paese', e così via…”
A Ferrara conferenza stampa e volantinaggio in centro al quale ha preso parte anche il Comitato Acqua Bene Comune.
A Pavia l'ANPI provinciale, il Comitato cittadino per il ritiro di qualunque Autonomia Differenziata e il Coordinamento Democrazia Costituzionale Lombardia, hanno organizzato un incontro/dibattito on line sul tema: “Autonomia Differenziata: il nazionalismo delle Regioni”.
A Reggio Emilia presidio in Piazza del Monte con striscioni, cartelli, volantinaggio e conferenza stampa contro l'Autonomia Differenziata.
A Padova presidio sotto il Comune con volantinaggio.
A Napoli presidio per l’uguaglianza dei diritti in Piazza Plebiscito.
“Grazie all’impegno e alla mobilitazione prodotta – si legge in un resoconto rilanciato sui siti e sui canali social dei rispettivi organizzatori - è stato ottenuto un importante risultato: il collegato alla Legge di Bilancio del DDL Boccia è stato stralciato ma la battaglia per impedire che prevalga un regionalismo competitivo e differenziato non si può dire conclusa. Per questo le realtà organizzatrici della mobilitazione hanno chiesto ai parlamentari intervenuti in piazza un impegno per aprire un tavolo in parlamento che coinvolga le reti sociali e sindacali sulla modifica del Titolo V della Costituzione e sulla vera priorità del Paese: garantire uniformità di diritti e prestazioni su tutto il territorio nazionale così come previsto dalla nostra Costituzione. Per farlo è necessario abrogare il comma 3 dell’articolo 116 attraverso il quale si sono gettate le basi per il percorso dell’autonomia differenziata”.

23 dicembre 2020