Riflessioni della nuova militante della Valdisieve del PMLI
I concetti espressi da Scuderi nei suoi ultimi quattro interventi sono attualissimi, fondamentali e basilari della teoria e della pratica marxiste-leniniste

di Margherita - Valdisieve (Firenze)
Il Centro del PMLI, tramite la Cellula a cui appartiene, ha chiesto alla compagna Margherita, nuova militante della Valdisieve del Partito, di esprimere la sua opinione sugli ultimi quattro interventi del compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI.
Ecco quanto ha scritto.
 
Come mi è stato chiesto dal Centro del PMLI scrivo le mie riflessioni sugli ultimi quattro interventi del Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi.
Prima di iniziare vorrei fare un inciso a cui tengo per ringraziare, in generale, tutto il Partito e “Il Bolscevico” per avermi concesso queste per me preziose opportunità e in particolare il compagno di Nola, Vincenzo, del quale ho letto volentieri e con piacere il suo scritto e gli estratti pubblicati a suo tempo della sua domanda di ammissione al PMLI.
Nell'affermarsi di questo periodo storico, ma com'è stato in passato e come lo sarà sempre in futuro, relativamente al contesto storico-geografico, concordo che sia di fondamentale importanza lo studio degli insegnamenti dei cinque Maestri e la sua conseguente concreta applicazione.
Gli ultimi quattro discorsi del Segretario generale, Giovanni Scuderi, ci danno prova tangibile di ciò, che viene dimostrata in correlazione alle lotte portate avanti anche all'interno del Partito. Questi principi comuni, ripresi e riportati nei quattro discorsi, posti in rilievo, e giustamente, e validamente enfatizzati attraverso esempi concreti e storici, poiché costituenti la linea da seguire, in maniera ferma e decisa sono i seguenti: il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, usato e studiato come “una guida per l'azione” e non assumendolo come dogma o principio di autorità; rispettare il centralismo democratico; premiare l'azione e la lotta comune per fronteggiare e per abbattere il frazionismo e lo scissionismo all'interno del Partito, infine, “se pratichiamo una corretta e larga politica di fronte unito” legarsi e convincere le masse alla causa del socialismo.
Per quanto riguarda l'uso proprio della critica e dell'autocritica interno al Partito, per una trasparenza esemplare, è approfondito in particolar modo nel terzo discorso di Giovanni Scuderi “La lotta tra le due linee all'interno del Partito”.
Sotto le parole di Mao la critica e l'autocritica prende un significato bellissimo di unione, di lealtà e di solidarietà tra compagni e compagne, “In realtà se tirate fuori i problemi e li mettete chiaramente sul tavolo ci si intende meglio”, al fine di, riprendendo lo Statuto, “imparare dagli errori passati per evitare quelli futuri e curare la malattia per salvare il paziente”. Quest'ultimo viene dimostrato e dialetticamente trattato nel secondo discorso, affermando l'infondatezza di quella che voleva essere una critica “mordente”, ma in questo caso il paziente dopo essere stato aiutato e corretto, ha scelto di perseguire la “seconda strada” al posto dell'autocritica, ed è così scivolato sempre più in basso, cadendo nella fossa della controrivoluzione.
Concordando che senza una delle cinque fiducie è impossibile proseguire a militare nel Partito, è importante ricordarsi che è grazie all'ottimismo rivoluzionario che spesso non si perdono queste ultime. Infatti, cadendo nel pessimismo si è inclini a personificare gli altri come causa dei nostri sentimenti negativi (ad esempio l'angoscia e la frustrazione), ciò sta parzialmente alla base dei pregiudizi e di molte forme di discriminazione. Oltre al fatto che il pessimismo porta anche a contraddizioni interne e a critiche senza soluzioni, o senza proposte per un cambiamento dello stato attuale delle cose.
Ognuno di questi concetti, elencati in strettissima sintesi, sono attualissimi e rimangono principi fondamentali e basilari della teoria come della pratica marxista-leninista, tutt'ora documentati, analizzati, ampliati ed elaborati nei Congressi, negli articoli, nei discorsi e nelle riunioni plenarie del Comitato centrale, com'è stato al tempo nella Terza Internazionale.
Darei ugual importanza alla scelta del passaggio tratto da Marx e da Engels in fondo al primo discorso “I comunisti sdegnano di nascondere la loro opinione e le loro intenzioni” . Come infatti mi è stato più volte fatto presente, esse devono essere manifestate apertamente poiché se non lo fossero potrebbero trarre in inganno sia le masse che i membri stessi del Partito e portare a un'attività controproducente, lontana dalla via dell'Ottobre per l'Italia unita, rossa e socialista.
In questo periodo è in particolar modo essenziale avere memoria e continua speranza in ciò, poiché quello che sta accadendo adesso, ricordiamoci, è frutto e conseguenza del sistema produttivo capitalistico vigente. Così è stato sia nel passato analizzato e elaborato da Marx e da Engels, sia nel presente, concordando con il Segretario generale Giovanni Scuderi che lo attesta nel discorso “Coronavirus e l'Italia del futuro” ma non solo. È anche accennato all'inizio del discorso “Continuiamo ad applicare la linea organizzativa e propagandistica per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso”. Dimostrando che nel capitalismo è evidente la coesistenza di un estremo sfruttamento della natura insieme allo sfruttamento della classe operaia, quindi dell'uomo sull'uomo.
I limiti ambientali erano già evidenti negli anni '70 ma nonostante questo i mercati, le aziende, l'economia capitalista e chi per loro li hanno sempre negati per accrescere il profitto ai danni delle masse sfruttate e oppresse.
I privilegi borghesi, falsati sotto il nome di diritti o di libertà individuali, sono conformi ai puri interessi della classe dominante borghese e del sistema economico attuale, e questo è un altro punto fondamentale trattato in questo discorso.
Non tutto il genere umano vive materialmente questo periodo di pandemia allo stesso modo, e nel capitalismo mai è successo che tutti abbiano avuto le stesse condizioni concrete di vita, data la presenza delle classi sociali. Di conseguenza, come ribadisce Scuderi, non siamo tutti “sulla stessa barca” come ci vogliono far credere dal governo Conte al papa per interessi del capitalismo e dell'imperialismo, principali artefici di ciò.
Intanto “ritenendo che non c’è cosa più bella, più utile, più rivoluzionaria, più appagante che servire con tutto il cuore il popolo e lavorare per il trionfo della nobile causa del socialismo”, continuiamo a lottare per un'Italia e un'Internazionale marxiste-leniniste, come strade per un'unica possibile uguaglianza nella rossa libertà.

13 gennaio 2021