Celebrando la nascita del trotzkista Serge
“Il Fatto” di Travaglio strappa a “Repubblica” di Molinari il primato anticomunista

 
Il 28 dicembre scorso “Il Fatto Quotidiano” di Marco Travaglio, con un articolo di Giuseppe Cesaro intitolato “La Rivoluzione d'Ottobre va guardata ad occhi aperti”, ha celebrato la nascita di Victor Serge, il controrivoluzionario trotzkista di origini russe nato a Bruxelles il 30 dicembre 1890.
Serge giunse in Russia all'indomani della gloriosa Rivoluzione d'Ottobre, membro del Partito bolscevico dal 1919, passato poi con Trotzki subito dopo la morte di Lenin.
Fu strenuo difensore della rivolta controrivoluzionaria dei marinai di Kronstadt del 1921, oppositore accanito della costruzione del socialismo, venne quindi espulso dall'Urss nel 1936 per attività controrivoluzionaria e morì in Messico nel 1947.
L'articolo è tutta un'esaltazione delle gesta di Serge, estrapolate fra l'altro dal libro della storica borghese Susan Sontagne “Il caso Victor Serge” e rilanciate dalla Fondazione Feltrinelli che lo ha inserito nel suo sedicente “calendario civile”.
Serge viene dipinto come una vittima del “totalitarismo comunista”, della “tragedia di una rivoluzione distrutta all'interno dalla reazione” e di un “regime reazionario che ha privato la classe operaia della maggior parte delle sue conquiste”(!) per usare le espressioni vergognose dello stesso Serge.
La narrazione e la parabola politica di Serge si fondano su di una clamorosa e sistematica falsificazione storica dell'Urss, del socialismo e della vita e dell'opera di Stalin al quale Serge, secondo la Sontagne, attribuisce persino la “volontà nel 1945 di impadronirsi dell'intera Europa a costo di una terza guerra mondiale”, scavalcando a destra persino il delirio anticomunista dei paesi imperialisti ex alleati dell'Urss, colpevoli di essere, secondo Serge, troppo morbidi nei confronti di Stalin.
La sua descrizione dell'Urss di Lenin e Stalin fin dal 1921 (quindi fin da prima della sua nascita ufficiale avvenuta il 30 dicembre del 1922) non solo è totalmente fuori dalla realtà (ed è anche per questo che il suo nome è poi caduto nel dimenticatoio una volta smascherato e allontanato) ma racconta la concezione del mondo di un feroce anticomunista, ossessionato dalla volontà di distruggere il socialismo e le sue conquiste, scivolando nel ridicolo e nella paranoia, come si può facilmente verificare leggendo le sue rubriche sui fogliacci trotzkisti quali “Cronaca del sangue versato” e i suoi libercoli “Da Lenin a Stalin 1917-1937.Cronache di una rivoluzione tradita” e “Destino di una rivoluzione” che sembrano usciti dalla mente di un nazifascista tanto raccontano di sedicenti “crimini” e “massacri” contro la popolazione sovietica e la stessa classe operaia da parte dei bolscevichi, fino ad arrivare al punto di accusare Lenin per la sacrosanta repressione della “rivolta” controrivoluzionaria dei marinai di Kronstadt del 1921 e Stalin appunto di voler scatenare una nuova guerra mondiale per il dominio europeo, auspicando così di fatto una nuova aggressione imperialista all'Urss da parte di Usa, Gran Bretagna e Francia.
Serge fu per tutta la sua vita un intellettuale borghese infarcito di trotzkismo, anarchismo e socialismo “libertario”, nemico giurato del socialismo e capace in questo di scavalcare a destra anche i suoi stessi compari trotzkisti organizzati fuori dall'Urss, pagati con i denari dei fascisti e degli imperialisti, nella sedicente “Quarta Internazionale” contrapposta alla gloriosa Terza Internazionale di Lenin e Stalin e considerato giustamente per il suo anticomunismo persino dagli stessi intellettuali borghesi europei, come dice amareggiata la stessa Sontagne “un rinnegato, un reazionario, un guerrafondaio”.
Non ci sembra ci sia molto altro da aggiungere su questo delirante controrivoluzionario, giustamente messo nella condizione di non nuocere da parte dei bolscevichi, così come rimandiamo all'enorme materiale pubblicato dal PMLI riguardante la storia del socialismo nell'Urss, sempre attuale, per smascherare le falsità storiche che i servi della borghesia cercano di propinare alle masse a proposito del socialismo realizzato e in generale sulla storia del movimento operaio.
Bisogna semmai chiedersi perché “Il Fatto” dell'allievo del fascista Indro Montanelli, Marco Travaglio, dedichi una intera pagina a questo spregevole anticomunista, agente della reazione, trotzkista e falsificatore della storia.
Il punto è che il giornale di Travaglio e Padellaro è da tempo diventato un fervente sostenitore del governo Conte e non più solo del M5S, ma l'impopolarità e le infami politiche economiche, sociali, sanitarie e militari del dittatore antivirus sono ormai sotto gli occhi di tutti, dunque per poter continuare a recitare il ruolo di giornale a parole “antisistema” e “anticasta” ha bisogno di gettare fumo negli occhi delle masse di sinistra che pure in buona fede lo leggono, temendo come la peste che possano conoscere il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, il PMLI, i grandi Maestri del proletariato internazionale e possano andare nella direzione indicata dal PMLI di abbattere da sinistra e dalla piazza il governo tanto amato da Travaglio stesso.
Il punto è che dietro la vomitevole propaganda anticomunista si nasconde sempre la difesa dell'ordine sociale esistente.
Ecco spiegato perché vengono ripescati e idolatrati personaggi come Serge caduti giustamente nel dimenticatoio e nella pattumiera della storia in quanto nemici del popolo.
Non una parola nel delirio anticomunista dei nipotini di Montanelli (e nel caso di Padellaro del PCI revisionista) per nessuna delle gigantesche conquiste della Rivoluzione d'Ottobre, che portarono l'Urss dall'aratro alla bomba atomica, trasformandola dal capitalismo militare-feudale di epoca zarista nel primo paese socialista della storia e grande potenza economica, politica e militare, principale artefice della distruzione del nazifascismo oltre che faro del proletariato internazionale e di tutti i popoli oppressi dall'imperialismo.
In questo “Il Fatto” sembra aver scavalcato a destra persino “Repubblica” dell'atlantista Molinari.
Ci aspettiamo solo che ci vengano a raccontare che i comunisti mangiano i bambini!
Ma il livore anticomunista di questi scribacchini al servizio della borghesia e del governo non potranno mai cancellare la verità storica e la necessità della lotta contro il capitalismo e per il socialismo.
La loro isteria conferma che, oggi più di ieri, i reazionari tremano al pensiero di una rivoluzione proletaria e sono costretti a sputare veleno sul socialismo nell'inutile tentativo di impedire il definitivo tramonto della borghesia e del capitalismo, arrivato al suo stadio ultimo, finale e in putrefazione: l'imperialismo.
Tutti coloro i quali vivono sulla loro pelle le “delizie” del capitalismo devono tracciare una netta linea di demarcazione fra loro da una parte e il governo del dittatore antivirus Conte al servizio del regime capitalista neofascista e tutti i suoi servi di destra e di “sinistra” dall'altra, accumulando la forza per buttare giù da sinistra e dalla piazza questo governo e questo regime.
Quanto agli anticomunisti che sputano veleno oggi più di ieri contro il socialismo ricordiamo loro che nella storia dell'umanità i reazionari e le loro menzogne hanno sempre perso e il progresso e la verità storica hanno sempre vinto, se ne facessero una ragione e si preparassero a finire anche loro una volta per tutte nella pattumiera della storia, dove staranno in buona compagnia insieme al trotzkista Serge.

13 gennaio 2021