Lettere
 

Mi piacerebbe promuovere il PMLI negli Stati Uniti e avere la sua bandiera
Felice anno nuovo al PMLI!
Mi piacerebbe promuovere il PMLI negli Stati Uniti. Anzitutto farò circolare i suoi documenti e articoli.
Vorrei anche incontrare di persona qualcuno del Partito. Inoltre, vorrei avere una bandiera del PMLI.
Alex - California (Stati Uniti d'America)

 

“Il Bolscevico” e il PMLI hanno chiarito a fondo l'inganno revisionista del PCI nel suo centenario
Straordinaria la documentazione storica presente nell'ultimo numero de "Il Bolscevico" demistificando finalmente il mito del partito "operaio e rivoluzionario", perpetrato e diffuso per troppi anni, facendo cadere nella trappola tanti/e che credevano, erroneamente, che quel partito (il PCI) rappresentasse realmente la rivoluzione e il marxismo-leninismo.
Cosa impossibile, visto il rifiuto pervicace, ostinato, di confrontarsi con il pensiero di Mao da parte degli esponenti di quel partito, peraltro. Né "c'è da stupirsi", come dice il bellissimo documento del CC del PMLI del 21 gennaio 1991 (dunque quando dalla fondazione del PCI erano passati 70 anni, non 100 come ora) "se la socialdemocrazia gli è sopravvissuta, visto che essa fin dall'inizio della sua storia, da quando cioè Lenin la denunciò, si era già saldamente attestata sul liberalismo borghese e capitalistico a cui oggi tutti i partiti revisionisti si stanno omologando".
Importante chiarire anche ai giovani e giovanissimi gli snodi storici ossia le tre fasi, quella sotto il controllo di Lenin e Stalin, quella già assolutamente nefasta della "via italiana al socialismo" (con tanto di eurocomunismo, protagonisti Marchais, Carrillo e Berlinguer, di cui i primi due si erano parzialmente pentiti, mai invece Berlinguer) e poi il nuovo corso neoliberale con l'avvento di Occhetto alla segreteria. Sono chiarimenti fondamentali, che valgono per ogni militante e simpatizzante marxista-leninista, necessari come una bussola per orientarsi.
Peraltro doveva essere chiaro lo sfilacciamento progressivo per chi, anche da ragazzo, negli anni '70 e poi '80, seguiva anche "indirettamente" la vita politica, allorquando erano chiare le diverse linee o meglio le vere frazioni con tanto di linea sedicente "di sinistra" (Pietro Ingrao), linea d'apparato (Berlinguer) e "migliorismo" (destra con aperture "atlantiste" di Giorgio Napolitano), dove poi qualche "accomodamento" avveniva, ma avveniva rispettando queste "correnti" (frazioni) mai esplicitate come tali ma ben note, in realtà.
Già qui, anche a livello di pura metodologia, il PCI era puramente revisionista, come sappiamo dall'insegnamento di tutti i Maestri, compreso naturalmente il nostro Segretario generale del PMLI, con le sue cinque fondamentali linee-guida: "Bisogna avere fiducia nelle masse; bisogna avere fiducia nel partito: sono due principi fondamentali. Se vi sarà il minimo dubbio al riguardo, saremo incapace di compiere qualsiasi cosa " (Mao, Sul problema della cooperazione agricola, 31 luglio 1955). Ma anche: "Un partito non può guidare alla vittoria un grande movimento rivoluzionario senza teoria rivoluzionaria, senza conoscenza della storia, senza una conoscenza profonda del movimento nella sua realtà effettiva " (Mao, La funzione del Partito Comunista Cinese nella guerra nazionale, ottobre 1938).
A proposito di conoscenza della storia, pochissimi militanti dell'allora PCI sapevano quale fosse stato effettivamente il ruolo, in realtà di sostanziale ambiguità del PCI togliattiano a proposito del referendum monarchia-repubblica del 2 giugno 1946, nel quale il partito super-revisionista (e dichiaratamente, programmaticamente tale) cioè il PSI, era più intransigente nella rivendicazione dell'opzione repubblicana di quanto non lo fosse Togliatti.
La chiarezza ideologica come la necessaria conoscenza storica sono condizioni irrinunciabili per ogni autentico Partito Comunista, come insegnano sempre i Maestri e tali caratteristiche sono senz'altro riscontrabili solo, unicamente nel PMLI.
Eugen Galasso - Firenze
 

Vi seguo sul sito da anni e sono d'accordo con voi sulla critica alla storia del PCI revisionista
Ho 36 anni e non ho un partito di riferimento. Devo dire che molto tempo fa, sbagliando, ho votato credo il PdCI alle regionali e la Sinistra arcobaleno alle nazionali; quando il PD è nato mio padre, per fare numero, mi ha fatto iscrivere al Partito democratico, iscrizione non rinnovata credo, come tutti, perché sono rimasto deluso da questi partiti che hanno imbrogliato i piccoli agricoltori e gli operai, per le continue crisi economiche.
Ho cercato risposte su Internet e fra queste, circa 8 anni fa, ho scoperto ottimi articoli su “Il Bolscevico”, poi mi sono appassionato sulla storia dell'Urss di Stalin e sulla rivoluzione fatta da Lenin. Quante menzogne, anche a sinistra, vengono riversate su di essa. Sulla Cina Mao ho letto tanti articoli anche quelli de “Il Bolscevico”: come da un paese in preda all'oppio e alla fame in meno di 28 anni ha raddoppiato la vita media, poi i medici scalzi, idee evolute sulla scuola e sull'istruzione.
Vi seguo sul sito e devo dire che seguo anche il PC di Rizzo anche se credo che le vostre opinioni su di lui sono vere, troppo legato al parlamento italiano e alla via elettorale. La sua opinione è in sintesi: i dengxiaopisti sbagliano con la teoria dello sviluppo armonico totalmente sbagliata o del socialismo dalle caratteristiche cinesi che in fondo è capitalismo.
La mia situazione lavorativa è pessima e anche quella economica.
Spero di farvi visita a Catania qualche volta e darvi un contributo perché no, fare una manifestazione insieme ben volentieri anche se con le difficoltà economiche e la mia vita familiare, è difficile avere tempo e modo. Sono in continua ricerca di lavoro ma spero quando finisce il lockdown di mantenere questa promessa.
Sull'articolo sono d'accordo, il PCI è nato male e finito peggio visto la dirigenza che si è venduta per pochi spiccioli dal revisionismo al capitalismo più sfrenato.
Francesco - provincia di Caltanissetta
 

Grazie mille per l'articolo su Rizzo al servizio del socialimperialismo cinese
Grazie mille come sempre, compagni, dell'articolo de "Il Bolscevico" su Rizzo (PC) al servizio del socialimperialismo cinese.
Ema - provincia di Napoli

27 gennaio 2021