A Catania gli studenti manifestano al fianco dei lavoratori combattivi in sciopero
Il PMLI con Schembri solidarizza e attacca il governo

A Catania nella mattinata di venerdì 29 gennaio si è svolta una protesta studentesca in Piazza Montessori davanti al liceo statale Turrisi Colonna. Hanno organizzato il presidio gli studenti della FGC Catania con diversi collettivi studenteschi. Gli studenti si sono piazzati (con distanziamenti e mascherine) con cartelloni e striscioni di protesta, fra questi: “In DAD senza mezzi, a scuola senza sicurezza - in piazza a riprenderci il futuro!”, “Scuola al collasso non c'è sicurezza senza fondi”, “La scuola è degli studenti e non dei potenti”.
Gli studenti si sono alternati al megafono denunciando il loro malessere, chiedendo più spazi e più docenti, per denunciare l'esistenza di tanti spazi inutilizzati che potrebbero garantire maggiore distanziamento, il finanziamento della scuola pubblica tramite il Recovery Fund, il rischio di abbandono della scuola di studenti con famiglie in stato di precarietà storica, aggravata con la crisi economica e pandemia, un attacco al diritto allo studio, mentre il governo penalizza la scuola a favore dei profitti delle aziende e di Confindustria mettendo a rischio la salute dei lavoratori.
La mobilitazione a livello nazionale degli studenti con le parole d'ordine "Basta con la DAD, vogliamo tornare in classe in presenza e in sicurezza" è stata scelta per manifestare a fianco dei lavoratori combattivi del Coordinamento nazionale delle sinistre di opposizione, una scelta di classe e di unità e contro il governo Conte 2 e quello che verrà.
Al presidio si sono uniti il PCI e il PMLI con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania.
Cangemi del PCI nel suo intervento ha manifestato il disagio degli insegnanti e degli studenti per una scuola pubblica carente ad affrontare l'emergenza sanitaria, con gravi responsabilità del governo Conte. I compagni della Cellula “Stalin” hanno distribuito il volantino dello sciopero generale del 29 gennaio promosso dall'Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi, accolto con interesse, mentre il compagno Sesto Schembri ha preso la parola portando la solidarietà ai lavoratori in lotta, solidarizzando con gli studenti per il disagio causato dal covid-19 e criticando le scelte governative al servizio del profitto capitalistico penalizzando lavoro, diritti, sanità pubblica, scuola pubblica, con l'aumento delle disuguaglianze sociali. Il nostro compagno ha terminato l'intervento con alcune rivendicazioni riprese dalla piattaforma dello sciopero dei lavoratori combattivi: salario pieno per i cassintegrati, riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga, patrimoniale del 10% sul 10% più ricco. Una classe una lotta, paghi chi non ha mai pagato!

3 febbraio 2021