Riuscito sciopero generale di 24 ore
Migliaia di lavoratori, studenti, disoccupati bloccano il porto di Napoli
Tornano le occupazioni presso le scuole e le facoltà contro la Dad

 
Redazione di Napoli
È riuscito lo sciopero generale a Napoli di 24 ore proclamato per il 29 gennaio dai sindacati SiCobas e Slai Cobas cui hanno aderito anche diverse sigle della CGIL napoletana.
Centinaia tra lavoratori e lavoratrici, soprattutto operai e operaie, disoccupati (aderenti alla sigla “Movimento 7 Novembre”) ma anche studenti e studentesse delle scuole superiori e universitari, assieme a facchini, precari hanno occupato il centro cittadino puntando poi sul porto di Napoli presso via Marina, paralizzando buona parte delle attività produttive dell’intera regione. Decisivo il blocco stradale all’altezza del varco S. Erasmo del Porto di Napoli, dove si sono formate file di camion per ore fermando di fatto lo scalo merci dell’intero porto.
Nella giornata di lotta non è mancata la solidarietà agli operai e operaie Whirlpool in cassaintegrazione dal 31 dicembre, ma anche in favore degli operai della RCL della logistica FCA colpiti da provvedimenti di discriminazione da parte dei padroni.
Lo sciopero generale ha rappresentato la conclusione di una settimana di lotta soprattutto degli studenti e delle studentesse napoletani che hanno occupato decine di scuole e che è culminata proprio il 29 gennaio con l’occupazione della facoltà di Lettere e Filosofia dove si è svolta l’assemblea conclusiva della giornata di lotta. In particolare erano stati gli studenti dello storico liceo scientifico “Labriola” a cominciare lo scorso 25 gennaio, seguiti dal classico “Vico”, uno dei capofila della rivolta delle “Pantere” del 1990, con un effetto domino in tutta la città.
Punto centrale della protesta è la Dad della contestatissima ministra dell’Istruzione Azzolina, ma anche dure critiche a De Magistris e De Luca in ordine ai trasporti pubblici, assolutamente squalificati e inadeguati. Le proteste vertono anche su una messa in sicurezza degli istituti, che langue o è inesistente dall’inizio della pandemia, e sulla voglia e la vitale necessità di tornare fisicamente a scuola, dicendo basta alla didattica a distanza: bisogna tornare alle lezioni in presenza e in sicurezza!


3 febbraio 2021