Altre istanze di base del PMLI appoggiano il Documento dell'Ufficio politico del Partito sul Bicentenario della nascita di Engels

Pubblichiamo qui di seguito le Risoluzioni più rappresentative delle Istanze di base del PMLI sul Documento dell’Ufficio politico del Partito per il Bicentenario della nascita di Engels.
Le Risoluzioni sono state scelte, col relativo ordine, a cura del Centro del PMLI.
La prima parte è stata pubblicata sul n. 2/2021.
 

Cellula “Mao Zedong” di Milano
La Cellula “Mao Zedong” di Milano del PMLI ha studiato e appoggia il Documento dell'Ufficio politico del Partito sul Bicentenario della nascita di Engels, considerandolo un importante compendio della biografia e dell'opera del grande Maestro del proletariato internazionale, che grazie alla sua eccellente esposizione si presta a essere un potente strumento per la divulgazione della concezione proletaria del mondo tra le masse sfruttate e oppresse, a partire da quelle operaie, giovanili e femminili.
Da essa si deduce chiaramente che la definizione sintetica di marxismo che sommariamente si dà come “Dottrina di Marx” non è del tutto soddisfacente giacché essa è la Dottrina di Marx ed Engels. Come infatti è da subito citato nel Documento, Lenin ha rilevato che “non si può comprendere il marxismo e non si può esporlo interamente senza tenere conto di tutte le opere di Engels ”. Egli non fu soltanto il migliore allievo di Marx, bensì con lui fu il cofondatore del socialismo scientifico e di lui, oltre che allievo, ne fu anche maestro quantunque la sua esemplare modestia gli impedisse di ammetterlo.
Il Documento tratta del contributo dato da Engels nell'elaborazione e nell'approfondimento di questioni che per noi marxisti-leninisti restano tutt'oggi di strettissima attualità: la concezione ideologica del mondo; la concezione di classe dello Stato; la necessità della violenza rivoluzionaria come mezzo definitivo di risoluzione delle contraddizioni tra classi sociali antagoniste; l'interpretazione storico-materialistica su cosa sia la famiglia e da essa la comprensione corretta della fondamentale questione dell'emancipazione femminile; la situazione storica italiana dalla quale ha avuto origine il carattere pusillanime e opportunista della borghesia italiana, pronta al compromesso con il papato e con le classi nobiliari di allora (così come oggi fa con le borghesie mafiose subentrate ai latifondisti nel Mezzogiorno), e dalla quale risulteranno fondati i timori di Engels in merito al sorgere in Italia del revisionismo che fa perdere al Partito socialista l'identità di classe facendogli smarrire la méta della “conquista del potere politico da parte del proletariato”.
Non è difficile capire perché i revisionisti hanno sempre cercato di mettere in secondo piano Engels fino a non citarlo per niente, facendo così un gravissimo torto allo stesso Marx del quale si riempivano ipocritamente la bocca e del quale revisionavano sfacciatamente l'opera a loro uso e consumo. Le argomentate critiche di principio fatte da Engels ai revisionisti in erba dei partiti socialisti, allora aderenti alla Seconda Internazionale, sono senza tempo perché varranno sia contro il successivo evolversi del riformismo socialdemocratico, in Italia rappresentato dal PSI di Turati, sia contro il revisionismo moderno, nel nostro Paese rappresentato dal PCI di Gramsci e Togliatti. Le critiche di Engels di allora valgono inoltre contro i falsi comunisti di oggi che non a caso hanno pressoché o del tutto ignorato il Bicentenario di Engels.
Il Documento ci dà infine una mirabile sintesi del contributo dato da Engels nel passaggio decisivo verso l'elaborazione di una concezione veramente scientifica della futura società socialista, nel prenderci per mano e farci rivivere in modo coinvolgente e vivace l’avvincente avventura che lo impegnò, assieme a Marx, nello strappare il socialismo dal limbo dell’utopismo e per radicarlo sulla base granitica della scienza.
Questo importante Documento ci ricorda tramite Engels che la questione della trasformazione della propria concezione del mondo è fondamentale per ogni marxista-leninista. Se non la realizziamo e non la portiamo a termine, inevitabilmente manteniamo la concezione borghese del mondo che avevamo prima di entrare nel PMLI. Questo ci impedirà di essere dei marxisti-leninisti completi, di analizzare in senso materialista la realtà e i fatti della vita e di svolgere correttamente la lotta di classe.
Il materialismo dialettico e il materialismo storico sono stati elaborati da Marx ed Engels, dalla loro elaborazione scientifica non può prescindere nessun comunista degno di questo nome. Le cinque opere di Engels che il PMLI ha scelto per un completo studio ideologico sono l'“Anti-Duhring”, “L’evoluzione del socialismo dall’utopia alla scienza”, “Ludovico Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca”, “Sul materialismo storico”, “L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato”, quest'ultima grandiosa opera, per il suo alto valore specifico, è stata pubblicata dal nostro Partito in un apposito volume della collana Piccola biblioteca marxista-leninista. In esso troviamo l'importante Documento dell'Ufficio politico “Seguiamo e applichiamo gli insegnamenti di Engels sulla famiglia” che per la sua importanza è stato giustamente ripubblicato sul numero monografico de “Il Bolscevico” dedicato a questo Bicentenario.
Studiare tutte queste opere - anche se non tutte in una volta - potrebbe spaventare coloro che non sono abituati allo studio teorico. Ma una volta iniziata a leggere una sola di queste opere sarà essa stessa ad attrarre il lettore, appassionandolo allo studio, dandogli alla fine d'ogni capitolo la voglia giovanile del neofita, la curiosità intellettuale e il bisogno militante di proseguire col successivo capitolo, e di fare altrettanto alla fine dell'opera reclamando lo studio della prossima. Inoltre non c'è migliore introduzione allo studio delle opere di Marx che quella di studiare le opere di Engels. Dopo aver studiato Engels diventa più scorrevole anche lo studio di opere complesse come “Il Capitale”.
Da Engels prendiamo esempio per essere dei coerenti e conseguenti militanti marxisti-leninisti, dai suoi insegnamenti comprendiamo fino in fondo qual è oggi il nostro compito rivoluzionario: rendere il PMLI grande, forte e radicato nelle quotidiane lotte delle masse nei luoghi di lavoro, di studio e di vita, rendendolo così un Gigante Rosso “affinché nel giorno decisivo il proletariato sia abbastanza forte da poter vincere” nella conquista rivoluzionaria dell’Italia unita, rossa e socialista!
Gloria eterna a Friedrich Engels!
Teniamo alta la rossa bandiera di Engels!
Al servizio del Partito!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 
Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli
In occasione del Bicentenario della nascita del grande Maestro del proletariato internazionale, Federico Engels, i marxisti-leninisti napoletani omaggiano il compagno d’armi di Marx in questa Risoluzione dove ci inchiniamo all'enorme quanto potente produzione scientifica che ha raccolto nel suo bagaglio proletario rivoluzionario il “secondo violino”, come lui stesso si definisce.
Tante le cose che colpiscono della vita di Engels. Ci vorrebbe un trattato di marxismo-leninismo-pensiero di Mao, un’analisi di ogni parola, una bilancia per pesarle nel loro significato comunista, al punto che non serve leggere o rileggere in maniera libresca le sue opere, ma vanno studiate, ristudiate e sedimentate per poter trasformare il mondo per davvero.
La vita di Engels ci “invita” in questo senso a studiare, a approfondire ogni argomento, a dare una motivazione razionale ai “perché” grandi, medi e piccoli della storia recente e attuale per poter decodificare la realtà fenomenica, possibilmente in tutti i campi, primo fra tutti quello economico e politico. L’approccio passionale di Engels lo getta in una curiosità proletaria di interessarsi a tutti i campi della scienza fino ad avere quella cultura enciclopedica di cui ogni intellettuale dovrebbe nutrirsi per aiutare la classe operaia e le masse popolari a far propria la concezione marxista-leninista del mondo per trasformarlo, oltre che procedere alla trasformazione di se stessi.
Pertanto, dall'opera di Engels emerge una concezione fondamentale del ruolo dell’intellettuale, strumento servente del proletariato, e non alla guida delle masse, addirittura in sostituzione delle classi povere, come affermava erroneamente Gramsci che prefigurava una posizione troppo avanzata dell’intellettuale rispetto alla classe operaia. Sfuggiva al capo dei revisionisti italiani l’effettiva portata di una delle opere più importanti che abbiano concepito Marx ed Engels, “La sacra famiglia”, dove veniva gettato alle ortiche il ruolo di preminenza dello spirito idealisticamente astratto e vuoto, secondo una visione gretta e antiquata che voleva il proletariato come una massa priva di spirito critico, l’anticipazione del “popolo bue” da “cloroformizzare” fatta propria da Mussolini.
Riteniamo una grande intuizione quella di aver scritto con Marx una delle opere più importanti su questo argomento, importante per gli intellettuali che vogliono trasformare il modo e se stessi seguendo il solco marxista-leninista racchiuso nella celebre frase di Marx: “In generale, le idee non possono attuare niente. Per l’attuazione delle idee c’è bisogno degli uomini, i quali impiegano una forza pratica ”.
Compito fondamentale è seguire Engels e, come dice il nostro Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, divenire “esperti rossi”, segno distintivo per l’intellettuale marxista-leninista che in ogni posizione che il Partito gli assegnerà nel corso del suo sviluppo darà il contributo fondamentale affinché il proletariato e le masse popolari possano avere il giusto angolo di visuale in ordine a quel settore. Certo sarebbe bello essere dei portenti nel proprio lavoro e contemporaneamente divorare con facilità e rapidità qualsiasi libro, documenti e fonti di informazione: non per questo non dobbiamo imitare Engels in questa sua spasmodica, intransigente ricerca di risposte alle questioni più rilevanti della sua epoca sulle quali ha potuto poggiare la prima stesura dialettica del comunismo e del socialismo scientifici, fondamentale, come dirà Lenin poi, per dominare la realtà e trasformarla in quella che sarà la Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre del 1917.
Altro momento che colpisce qui più umanamente la vita di Engels è sicuramente l’umiltà di capo rivoluzionario. Se “Marx stava più in alto, vedeva più lontano, aveva una visione più larga e più rapida di tutti noi altri ”, ossia aveva qualità strategiche superiori, probabilmente Engels aveva qualità tattiche importanti dati i segni distintivi della propria vita politica; di sicuro il grande supporto economico alla fame e alla povertà di Marx e della sua famiglia: se Marx antevedeva la rivoluzione, Engels poneva le basi affinché non mancassero le forze fisiche al “primo violino” supportandolo sia finanziariamente che come indispensabile compagno d’armi, al punto da completare quasi da solo l’incredibile opera del Capitale. Quella umiltà che probabilmente potrebbe coincidere con il trasferimento nel 1842 presso l’azienda di famiglia, laddove Engels vede con i propri occhi lo sfruttamento capitalista, la cruda realtà delle disumane condizioni di lavoro nelle fabbriche e nella società, e si rende conto di quello che il proletariato stava sopportando e a quali condizioni. Questo episodio ha ricordato a noi marxisti-leninisti partenopei, militanti e simpatizzanti, quasi tutti nati nei quartieri popolari e poveri di Napoli, del grande sfruttamento attuale nel piccolo e medio commercio di un esercito di migliaia di giovani proletari che sta sotto gli occhi nostri tutti i giorni.
Prendendo spunto dall’ottimo, salutare e istruttivo documento dell’Ufficio politico del nostro amato Partito è l’introduzione nella filosofia del principio di materialità, inteso poi, nello sviluppo che ne danno sia Marx che Engels, come materialismo dialettico, storico, scientifico: “l’unità reale del mondo consiste nella sua materialità ”, affermerà Engels.
In questo momento storico nel quale, purtroppo, il proletariato e la classe operaia sono state decomunistizzate e, in ultimo, depotenziate della loro filosofia di base, ossia il materialismo, gli sforzi di Engels per far poggiare comodamente il socialismo e il comunismo scientifico sul letto del materialismo dialettico e storico sono da riproporre nell’immediato per orientare il nostro riferimento di classe nelle grandi lotte che si propongono ormai quotidianamente nel nostro Paese e nel mondo. Non a caso il covid-19 ha svelato, materialmente, che non solo non siamo sulla stessa barca con la borghesia, soprattutto con quella media e alta, ma che oggi con i soli occhi nostri, epidermicamente, possiamo verificare lo sfacelo del capitalismo e le sue conseguenze di povertà, disagio, miseria e sfruttamento oltre ogni limite che ogni giorno vediamo svegliandoci al mattino.
Dove forse ha dato i frutti migliori, al pari della concezione del materialismo in opposizione a quella metafisica, è sicuramente sulla concezione della famiglia, praticamente un'opera impareggiabile e attualissima che basta leggerla per avere Engels umanamente ancora vivo non solo intellettualmente ma quasi in carne ed ossa che ci suggerisce la via corretta sulla questione della monogamia come non come “riconciliazione dell’uomo con la donna”, ma di soggiogamento di un sesso rispetto all’altro. Ogni riga di questa opera - giustamente omaggiata dal nostro Partito nel 1995 - è un toccasana per orientarsi correttamente nella realtà odierna senza brancolare nel buio dell’omofobia, del razzismo e del sessismo che dilagano a più non posso nell’ambito della società borghese che nega ancora alcuni diritti fondamentali come quelli relativi alla cosiddetta “stepchild adoption ”, ossia alla adozione da parte delle coppie non eterosessuali di bambini fin dalla tenera età.
In ultimo permetteteci di dedicare invece un plauso convinto alla bella iniziativa dell’Ufficio politico sulla costruzione di un documento che al di là del suo valore denso di significato, ribadisce l'importanza fondamentale nella nostra mente dell’opera di Engels e, di riflesso, quella di Marx. Lo stesso Engels, dal monte immaginario dove ci guarda, ne sarebbe contento, sia perché il PMLI è l’unica formazione politica che ha dedicato così tanto inchiostro, pagine e tempo a questo grande Maestro del proletariato internazionale per rinverdire nel proletariato, nelle masse popolari, soprattutto giovanili, il suo pensiero che ribolle come acqua sul fuoco nel cuore di noi marxisti-leninisti. Per questo ci uniamo all’appello dell’UP del PMLI: Gloria eterna a Engels!
Teniamo alta la rossa bandiera di Engels!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 

Organizzazione di Biella del PMLI
Il documento dell’UP del PMLI redatto in occasione del 200° della nascita del grande Maestro Engels ha permesso alla nostra Organizzazione di ripercorrere i passi salienti della sua esemplare vita che, unitamente a quella di Marx, ha squarciato definitivamente le tenebre portate dalla società borghese che si fonda sull’individualismo, sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla subalternità della donna all’uomo, sull’imperialismo e su altri 1.000 deplorevoli fatti analizzati e criticati scientificamente da Engels.
Nel meraviglioso testo scientifico “Dialettica della Natura” Engels ci mostra nella pratica quanto la dialettica si inveri in qualunque movimento meccanico, calore, luce, elettricità, magnetismo e combinazione e dissociazione chimica. Un testo che, forse più di altri, ha ampliato la base del materialismo dialettico quale dottrina della materia in movimento e logica della contraddizione nonché base fondamentale del marxismo-leninismo.
Un altro testo notevole del talento di Engels è certamente “L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” in cui moltissime compagne hanno potuto apprendere come vengono stabilite e imposte le rigide idee borghesi dominanti all’interno della famiglia monogama, patriarcale e, dunque, fondamentalmente maschilista dove la donna è vergognosamente considera un appendice dell’uomo.
Engels avrebbe potuto vivere tutta la vita da facoltoso borghese qual era ma, all’opposto, ha trascorso la sua intera esistenza spendendosi per la causa del socialismo scientifico, dalla parte del proletariato e dei contadini.
Gloria eterna a Federico Engels!

3 febbraio 2021