Prato
Lavoratori in sciopero in Piazza Del Comune e davanti ai cancelli della Texprint
Le bandiere del PMLI in piazza

Nonostante la pioggia battente centinaia di lavoratori organizzati dal Si Cobas sono scesi in piazza il 29 gennaio a Prato, nell'ambito dello sciopero generale indetto dall'Assemblea dei lavoratori combattivi, in difesa dei diritti e delle tutele sindacali e per denunciare le bestiali condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti i lavoratori.
La protesta è iniziata in Piazza Del Comune al grido di “8×5”: otto ore per cinque giorni di lavoro alla settimana. Uno slogan molto efficace per denunciare il dilagare del lavoro nero e dell'illegalità di stampo mafioso in tutto il distretto tessile pratese e nella logistica con centinaia di operai in cassa integrazione Covid mentre ad altri vengono imposti turni di lavoro di 80 ore settimanali, ridotti in schiavitù, sfruttati 12 ore al giorno per 7 giorni la settimana; ore di straordinario non pagate, nessun rispetto del contratto di lavoro, ferie non retribuite.
Mentre su tutto il distretto si staglia sempre più inquietante l'ombra della 'ndrangheta e di alcuni imprenditori cinesi che riciclano i capitali illeciti attraverso un sistema di triangolazione con la Cina come dimostra l'inchiesta “Habanero” della Dda di Milano.
Nel pomeriggio, la manifestazione è proseguita al Macrolotto, davanti ai cancelli della Texprint srl, in Via Sabadell, dove da due settimane gli operai sono in sciopero ad oltranza per chiedere il rispetto del contratto di lavoro.
“Con questo sciopero generale ha affermato Luca Toscano del Si Cobas, vogliamo richiamare tutta la città e le istituzioni all’attenzione su una realtà inaccettabile contro cui sempre più lavoratori iniziano a ribellarsi.
Non accettiamo un futuro del distretto fatto di una valanga di licenziamenti pronto allo sblocco di marzo e di proseguimento di un sistema di sfruttamento. Vogliamo un distretto che garantisce lavoro e diritti a tutti. Si può fare riportando le ore settimanali dalle attuali 84 alle 40 previste dalle leggi. Chiediamo anche il rispetto delle norme anticovid e soprattutto la tutela per i lavoratori in quarantena o quelli che sono lasciati a casa quando in un reparto si manifesta un focolaio”.
Syed Zeeshan, operaio della Texprint, ha aggiunto: “per tre anni ho lavorato 12 ore al giorno dal lunedì alla domenica. Ora è stato indetto uno sciopero per chiedere l’applicazione del contratto di lavoro. In pratica in questi anni ho già superato il periodo di apprendistato.”
Alla manifestazione ha preso parte anche la Cellula “G.Stalin” di Prato del PMLI.

3 febbraio 2021