Raggiunto l’accordo per la candidatura del neopodestà di Napoli a governatore della Calabria
Il “civico” Tansi cede il posto a De Magistris
In caso di vittoria assumerà la carica di presidente del Consiglio regionale

Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
“De Magistris sarà il candidato alla presidenza, io con il ruolo di presidente del Consiglio regionale. Per usare un parallelismo sportivo, siamo come Coppi e Bartali che si scambiano la borraccia per il bene della Calabria”.
A parlare è l’ex capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi, durante la conferenza stampa tenutasi l’8 febbraio a Cosenza per illustrare i dettagli dell’intesa raggiunta con l’attuale sindaco di Napoli Luigi De Magistris, in vista delle elezioni regionali calabresi previste per l’11 aprile.
Una giravolta tanto fulminea quanto inaspettata quella del geologo Tansi che ha colto di sorpresa i suoi stessi sostenitori, che non vedendo di “buon occhio” la candidatura di De Magistris, mai si sarebbero aspettati un accordo tra i due. Anche perché il leader del movimento civico “Tesoro Calabria” aveva più volte ribadito di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro e far fallire così il suo “progetto” per la Calabria. Progetto dal quale, sarebbe stato addirittura deviato, dopo avere ricevuto l’offerta - prontamente rifiutata - di un misterioso “incarico di prestigio a livello nazionale”.
Dal canto suo il neopodestà di Napoli, aprendo alla base “storica” del M5S, non ha perso l’occasione di ripetere il solito ritornello precisando che la coalizione che lo sosterrà non avrà nulla a che fare con il quadro politico tradizionale, tanto di “centro-sinistra” tanto di “centro-destra”, perpetuando l’inganno elettorale di un movimento che dovrà rappresentare gli interessi del popolo calabrese e non dei partiti. Una vera e propria alternativa intesa come “rottura del sistema e capacità di governo”.
Sfoggiando la solita arroganza, l’ex magistrato si auto-accredita come una persona “onesta”, “credibile”, “autonoma”, “libera” “indipendente” e sopratutto con le “mani pulite” che non metterà di certo in tasca ma al servizio di una terra che ama e che merita tanta “dignità e devozione”. Proprio la stessa dignità e devozione che a Napoli ha messo sotto i piedi in dieci anni di politiche fallimentari, peggiorando notevolmente le condizioni di vita e di lavoro del proletariato e delle masse popolari.
Confermato il sostegno dell’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, che riponendo grande fiducia in De Magistris lo considera “una persona che ha lottato in prima linea contro i poteri forti” invitando allo stesso tempo le forze “sane” del “centro-sinistra” a marciare unite per “sconfiggere le destre e la deriva fascista”.
Saranno non meno di 6 le liste civiche che formeranno la coalizione messa su con Tansi, dove tra l’altro, troveranno posto anche i trotzkisti di Rifondazione Comunista e i riformisti di Potere al Popolo.
La manovra finale dei “due presidenti”, uniti non a caso sotto la bandiera “arancione”, e per certi versi accomunati dallo stesso narcisismo megalomane, pone dunque fine ad una vergognosa trattativa elettorale risoltasi apparentemente a favore di De Magistris. Diciamo apparentemente, perché a differenza del suo socio Tansi, qualora il neopodestà di Napoli decidesse di puntare solo sulla nomina a governatore della Calabria senza schierarsi in lista, in caso di sconfitta per poter essere eletto consigliere regionale dovrebbe risultare necessariamente il secondo candidato presidente più votato.
Insomma, altro che Coppi e Bartali che si scambiano la borraccia “per il bene della Calabria”. In realtà, siamo di fronte all’ennesimo scambio di poltrone (anche se virtuale) da parte di due ambiziosi imbroglioni il cui vero interesse è quello di essere eletti per mettersi al servizio della borghesia calabrese e del capitalismo. Il modo migliore per combattere questo disumano sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo è fare affidamento solo sulla lotta di classe indirizzandola verso la conquista del potere politico da parte del proletariato e il socialismo, al di fuori delle corrotte e irriformabili istituzioni borghesi che vanno delegittimate. Ecco perché, l’11 aprile prossimo noi marxisti-leninisti invitiamo, in particolare l’elettorato calabrese di sinistra, ad astenersi votando per il PMLI, l’unico Partito veramente comunista che ha realmente a cuore gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari.

17 febbraio 2021