Importante manifestazione unitaria promossa dal PC cui ha partecipato, su invito, il PMLI
In piazza a Reggio Calabria i partiti con la bandiera rossa e la falce e martello uniti contro il governo Draghi

Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Sabato 27 febbraio in piazza Camagna a Reggio Calabria si è svolta la manifestazione unitaria promossa a livello nazionale dal Partito Comunista (PC) contro il governo Draghi.
All’importante evento hanno partecipato il Partito Socialista, il Movimento per la Rinascita del PCI e L’Unità dei Comunisti, Patria Socialista, Gioventù Comunista e altre sigle culturali presenti in città. Anche il PMLI, accettando con piacere l’invito del PC, si è unito alla protesta ed è sceso in piazza sventolando instancabilmente la gloriosa bandiera rossa con falce, martello ed effige di Mao, immortalata da alcuni fotografi.
Alle 16 i militanti dei vari partiti, sfidando il vento gelido dello Stretto, nel pieno rispetto delle regole anti-Covid, hanno dialogato fraternamente tra loro ribadendo la necessità di una forte unità d’azione contro il governo del banchiere massone Draghi, per costruire un fronte d’opposizione più largo possibile.
Gli interventi dei compagni, programmati per tempo, incentrati sul fallimento politico dei partiti di “centro-destra” e “centro-sinistra” in particolare, e della società capitalista in generale, in grado di tutelare gli interessi della classe dominante borghese trascinando le masse lavoratrici e popolari in una pandemia e in una crisi economica senza precedenti, sono stati tutti applauditi.
Grande risalto è stato dato alla “Questione meridionale”. La pioggia di miliardi in arrivo dal Recovery plan cadrà sicuramente sulle regioni del Centro e del Nord Italia mentre il Sud finirà ancora una volta a doversi accontentarsi delle briciole. Noi marxisti-leninisti non ci stiamo: il 75% di quelle risorse dev’essere invece destinato al Meridione dando priorità al lavoro, alla sanità, alla scuola e rispettando la parità di genere.
Un compagno cosentino concludendo il suo combattivo intervento sull’unità dei partiti con falce e martello, citando i Maestri Marx ed Engels, ha voluto ricordare ai manifestanti che “la storia di ogni società finora esistita (ad eccezione di quella primitiva) è storia di lotte di classe” . Di conseguenza - aggiungiamo noi - il passaggio dalla società capitalista a quella socialista non può avvenire per via pacifica attraverso l’elettoralismo e il parlamentarismo borghesi ma solo seguendo la via rivoluzionaria che prevede il rovesciamento violento della borghesia capitalista e imperialista, e la conquista del potere politico da parte del proletariato.
“L’Italia di Draghi - indica il Documento del CC del PMLI del 17 febbraio - del capitalismo e della dittatura della borghesia non è la nostra Italia. L’Italia futura che da sempre hanno in mente i marxisti-leninisti è quella che vede il dominio del proletariato e del socialismo, la cancellazione di ogni tipo di disuguaglianza e l’inizio della soppressione delle classi che avverrà nel comunismo, la fine della disoccupazione e della povertà, il lavoro per tutti, il benessere del popolo, piena libertà e democrazia per il popolo. In sostanza una nuova economia e un nuovo Stato modellati secondo gli interessi del proletariato e delle masse lavoratrici e in grado di affrontare qualsiasi emergenza, a partire da quella sanitaria”.
Erano anni che a Reggio Calabria non si vedevano in piazza così tante bandiere rosse. Per difendere gli interessi del popolo italiano occorre continuare a praticare la lotta di classe, marciando uniti su questa strada.

3 marzo 2021