A processo la convivente di De Luca
Marilena Cantisani è accusata, assieme ad altri 11 imputati, di falso e violazione del codice dei beni culturali e del paesaggio

Redazione di Napoli
È di venerdì 19 febbraio la decisione del Tribunale di Salerno, tramite il Giudice dell’udienza preliminare Giovanna Pacifico, di rinviare a giudizio ben 11 tecnici firmatari dell’illecito progetto di deviazione del torrente Fusandola, un procedimento penale che vede protagonista in negativo la dirigente comunale Trasformazioni Edili, Marilena Cantisani, architetto, convivente del governatore in camicia nera Vincenzo De Luca e firmataria dell’autorizzazione paesaggistica 89/2014, che la Procura di Salerno ritiene illegittima.
I reati ambientali contestati dai magistrati inquirenti vanno dal concorso in falso e violazione del codice dei beni culturali e del paesaggio. Alla sbarra, assieme alla Cantisani, siederanno come imputati Paolo Baia, componente della commissione validatrice del progetto e direttore dei lavori insieme agli altri componenti della commissione validatrice Marta Santoro, Ciro Di Lascio, Massimo Natale, Luigi Pinto; Luca Caselli, responsabile dell’intervento di riqualificazione di Santa Teresa; Lorenzo Criscuolo, ex funzionario comunale e direttore del settore opere pubbliche; Antonio Ragusa, responsabile dal 2010 al 2013; Varia Marasco direttore dei lavori; Antonio Ilario, legale rappresentante della Esa Costruzioni; Salvatore De Vita, amministratore unico del consorzio Tekton.
Ma è già piovuta la prima sentenza sulla testa di Benedetto Troisi, componente anch’egli della commissione validatrice del progetto, condannato con la scelta del rito abbreviato a 1 anno e 8 mesi.
Gli imputati dovranno rispondere dei reati di pericolo di inondazione, deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi al falso ideologico e disastro colposo, relativamente al presunto abusivismo edilizio per aver deviato il corso del torrente che scorre proprio sotto il Crescent (il mega edificio a mezza luna di Bofill) nonché riguardo ai presunti abusi paesaggistici e per il quale in un primo momento era stata richiesta l’archiviazione poi respinta grazie all’opposizione dei Comitati territoriali.
Cantisani e compari, secondo le accuse, avrebbero approvato e realizzato, oltre che validato, il progetto esecutivo dei lavori di deviazione del torrente Fusandola, con anche la copertura del corso d’acqua, “in assenza dell’autorizzazione idraulica e di tutela dell’incolumità pubblica”. A supporto della tesi della magistratura inquirente c’è anche la relazione del tecnico incaricato Vincenzo Rago secondo cui il Fusandola sarebbe a “rischio di esondazione, soprattutto nella parte scatolata”.
 

3 marzo 2021