Intervento di Erne Guidi all'assemblea USB del 28 febbraio
“Costruire rapidamente un largo fronte unito di tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose antidraghiane”
“Intanto aderiamo agli scioperi nazionali indetti per l'8 Marzo. Noi marxisti-leninisti ci siamo”

Care compagne, cari compagni,
il Partito marxista-leninista italiano vi ringrazia per aver indetto questa importante iniziativa contro il governo Draghi. Un governo frutto di una disgustosa ammucchiata dei partiti della destra e della “sinistra” borghesi attorno a questo banchiere massone, che non merita tutto questo clamore, seppur interessato, di stampa e media di regime, in quanto eminente esponente del capitalismo, della finanza italiana e internazionale, dell’Unione europea imperialista, delle banche e della massoneria. E in questa veste non ha mai fatto il bene dell’Italia.
Il suo governo nasce all’insegna dell’atlantismo e dell’europeismo. Ossia dell’imperialismo e della legge del più forte. Atlantismo che vuol dire appoggiare i bombardamenti di Biden alla Siria, europeismo che vuol dire fame, povertà e miseria per le classi lavoratrici e popolari degli Stati membri dell’UE.
Andando al sodo per il lavoro ha annunciato che a un certo punto “verrà meno il divieto di licenziamento”, che possono essere colpiti “anche i lavoratori con contratti a tempo indeterminato”, e che “sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche”, il che vuol dire che alcune saranno protette altre no. Non ci siamo proprio. Occorre invece bloccare permanentemente i licenziamenti, dare il salario pieno per la cassa integrazione, proseguire con la cassa integrazione Covid finché dura la pandemia e pagarla regolarmente ogni mese, ripristinare l’articolo 18, estendendolo anche alle aziende con meno di 15 dipendenti, dare almeno 1.200 euro al mese ai senza reddito e ammortizzatori e “ristori” adeguati, assicurare il diritto di sciopero e di manifestazione durante la pandemia e abrogare i decreti sicurezza.
Il Programma nazionale di ripresa e resilienza che ha in testa Draghi è orientato a rafforzare il sistema economico capitalistico dando le briciole del lauto banchetto dei capitalisti alle masse lavoratrici e popolari. Non va affatto bene. Noi riteniamo che la maggioranza delle risorse, almeno il 75% del Recovery plan, deve essere concentrato con queste priorità: lavoro, sanità e scuola rispettando la parità di genere e privilegiando il Sud d’Italia.
L’opposizione di ognuna delle nostre organizzazioni al governo Draghi sarà sicuramente netta, intransigente, senza esclusione di colpi, sconti e soste. Ma da sola non basta per rendere dura e difficile la vita a questo governo. Occorre costruire il più rapidamente possibile un largo fronte unito di tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali e financo religiose antidraghiane. In questo quadro a livello nazionale, ma anche e soprattutto locale, chi tra di noi ha un maggior rapporto con le masse prenda l’iniziativa della convocazione delle altre organizzazioni. Intanto aderiamo agli scioperi nazionali di tutte le categorie già indetti per l’8 Marzo, giornata internazionale delle donne, nonché alla sua giornata di lotta nazionale, cosiccome ai presidi, sit-in, flash mob e quant’altro già indetti in più parti del nostro Paese. Noi marxisti-leninisti italiani ci siamo!
L’Italia di Draghi, del capitalismo e della dittatura della borghesia non è la nostra Italia. Noi vogliamo la cancellazione di ogni tipo di disuguaglianza, la fine della disoccupazione e della povertà, il lavoro per tutti, il benessere del popolo, piena libertà e democrazia. Ossia una nuova economia e un nuovo Stato in grado di affrontare qualsiasi emergenza, a partire da quella sanitaria. In una sola parola, vogliamo il socialismo, l’unica causa in grado di emancipare il proletariato e l’intera umanità!
Grazie.

3 marzo 2021