Draghi militarizza la gestione dell'emergenza Covid
Il generale Figliuolo nuovo Commissario straordinario

 
Il banchiere massone Mario Draghi ha silurato il primo marzo scorso il commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, nominando al suo posto il generale di Corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo.
Una scelta inquietante quella di nominare un alto dirigente dell'Esercito in un ruolo così delicato e che con le forze armate non c'entra un bel nulla, una scelta che evidenzia la volontà di militarizzare la (peraltro fallimentare) gestione della pandemia da parte del precedente governo, lanciando un segnale inquietante a tutte le forze politiche, sindacali, culturali e religiose in lotta contro il governo e contro il regime neofascista.
Come se gli spazi di democrazia borghese non fossero già stati ampiamente ridotti dal dittatore antivirus Conte, il banchiere massone Draghi, appena insediato dopo il golpe bianco di Mattarella che lo ha portato a Palazzo Chigi, finisce per scavalcare a destra immediatamente il suo predecessore, ennesima dimostrazione del fatto che la classe dominante borghese e la Ue imperialista hanno intenzione di gestire i tragici effetti della crisi economica dettati dalla pandemia con il pugno di ferro, schiacciando con ogni mezzo qualunque tipo di dissenso, a tutto vantaggio di un pugno di pescecani capitalisti, scaricando i costi della crisi sulle spalle delle martoriate masse popolari, sempre più povere e disastrate e rilanciando la politica estera interventista dell'imperialismo italiano, tant'è vero che fra i "meriti" che hanno portato alla nomina del generale vi sono quelli ottenuti sul campo nell'ambito delle missioni militari italiane all'estero.
Classe 1961, nato a Potenza, Figliuolo è stato infatti comandante del Contingente nazionale in Afghanistan e poi comandante delle Forze Nato in Kosovo fino all’agosto del 2015, decorato con la Meritorius Service Medal della Nato e con legione di merito degli Stati Uniti d’America.
Ha guidato l’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal 7 novembre 2018 è Comandante Logistico dell’Esercito.
Un vero esperto di "peacekeeping" cioè di come si opprimono i popoli sovrani con la forza militare al servizio dei monopoli italiani, in barba alla defunta Costituzione borghese del 1948 e al principio dell'autodeterminazione dei popoli e in ossequio alla legge del massimo profitto, la legge fondamentale del capitalismo arrivato al suo stadio ultimo e in putrefazione, ossia l'imperialismo.
È facile immaginare le atrocità nascoste dietro le sue operazioni militari, che in perfetto stile Istituto Luce vengono definite "magistrali" da parte del regime neofascista.
Fra le tante si nota per esempio leggendo a proposito del conferimento a Figliuolo della Croce d'Oro al Merito dell'esercito nel 2007: "In un contesto operativo ed ambientale estremamente difficile caratterizzato da elevato rischio terroristico e durissime condizioni climatiche, ha affrontato e portato a termine brillantemente numerose e delicate attività operative, mettendo in luce una magistrale capacità di guida del suo staff ed una efficace e lungimirante azione di comando nei riguardi dei suoi uomini che lo hanno sempre seguito con entusiasmo e convinzione. Animato da straordinaria motivazione e fortissima determinazione, ha saputo imporsi nel variegato contesto multinazionale quale autorevole e disponibile interlocutore, calibrando la sua azione all'assolvimento del mandato ed alla salvaguardia degli interessi nazionali e della sicurezza del personale dipendente... il col Figliuolo ha dato prova di elevatissime capacità di comando e non comune spirito di integrazione multinazionale contribuendo... ad accrescere il lustro ed il prestigio dell'esercito italiano e della nazione". (inaudito! Praticamente "ha spezzato le reni alla Grecia"!).
Insomma uno zelante gerarca militare del regime neofascista, spietato e sanguinario, viene scelto per occuparsi della gestione della pandemia agli ordini diretti di Draghi, lasciando presagire tristissime pagine di repressione del dissenso e della lotta di classe a suon di manganello, come e peggio del precedente governo, nell'ambito della politica interna e, ha un chiaro significato politico nell'ambito del rilancio della criminale politica estera interventista e imperialista del nostro Paese, rivendicata con forza, anche con questa nomina, da parte del governo, la quale fra l'altro espone ancor di più di fatto il nostro Paese e il popolo italiano a seri rischi di ritorsioni e attentati terroristici da parte dei combattenti antimperialisti.
A riprova del fatto che nei momenti di grande difficoltà, la classe dominante borghese non ha alcun pudore a ricorrere a qualsiasi mezzo, costituzionale o incostituzionale, pur di mantenersi al potere.
Urge quindi, come indicato dall'esemplare Documento del CC del PMLI contro il governo Draghi "costruire il più rapidamente possibile un largo fronte unito di tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane… il PMLI andrà fino in fondo nella lotta contro il banchiere massone Draghi. E continuerà a lavorare con perseveranza, tenacia ed entusiasmo per creare le condizioni soggettive necessarie per il passaggio dal capitalismo al socialismo per via rivoluzionaria".
Contrapponiamoci decisamente alla militarizzazione del Paese, non diamo tregua al governo del banchiere massone Draghi del capitalismo, della grande finanza e dell'Ue imperialista!
Per il socialismo, il potere politico del proletariato e per difendere gli interessi del popolo!

10 marzo 2021