Successo al presidio unitario di Torino in difesa della sanità pubblica
Attiva e proficua partecipazione del PMLI

Dal corrispondente del PMLI per il Piemonte
Nel pomeriggio di sabato 13 marzo in Piazza Castello a Torino si è svolto il presidio unitario in difesa della sanità pubblica e contro il governo del banchiere massone Draghi.
Come anticipato da un appello circolato in rete - a cui il PMLI.Piemonte ha prontamente aderito ma successivamente omesso dalla lista dei partecipanti ufficiali - si sono ritrovati in piazza la maggioranza dei partiti con la bandiera rossa e la falce e il martello tra cui Rifondazione Comunista, il Partito Comunista Italiano, il Partito comunista dei Lavoratori, il Fronte popolare, la Rete dei Comunisti oltre alla Federazione Anarchica Italiana di Torino la cui rappresentante, in un discorso in ciò condivisibile, ha saputo indicare le vergognose cifre che lo Stato italiano ogni anno destina alle spese militari, cifre che dovrebbero essere indirizzate alla scuola e sanità pubbliche. Si sono succeduti svariati interventi tutti incentrati sulla necessità di unire la sinistre di classe e di opposizione per realizzare un ampio fronte popolare di lotte contro il governo Draghi che risulta essere la massima espressione della borghesia italiana sempre più intenzionata a fiancheggiare le borghesie europee nel rafforzamento dell'Unione Europea imperialista.
Presenti militanti e simpatizzanti del PMLI che per tutto il tempo del presidio hanno mostrato il super fotografato cartello anti Draghi e la rossa bandiera del Partito. Sono state diffuse decine di copie del volantino Contro il governo Draghi del capitalismo, della grande finanza e dell'Ue imperialista per il socialismo, il potere politico del proletariato e per difendere gli interessi del popolo. Il compagno operaio Angelo s’è cordialmente intrattenuto coi compagni marxisti-leninisti condividendo la maggior parte delle posizioni del PMLI e fornendo alcuni spunti critici di riflessione sul lavoro di fronte unito con le altre forze comuniste. Un ciclista - che poi si è rivelato essere un direttore di banca - indicando il manifesto del PMLI ha chiesto ai compagni del Partito chi a loro avviso meriterebbe di governare l’Italia se non Draghi. Naturalmente gli è stato risposto che in questo momento è necessario costituire un ampio fronte unito antidraghiano e anticapitalista e continuare a lavorare con perseveranza, tenacia ed entusiasmo per creare le condizioni soggettive necessarie per il passaggio dal capitalismo al socialismo per via rivoluzionaria. Non stancandosi mai di invitare tutti coloro, di ambo i sessi e di qualsiasi orientamento sessuale, che vogliono il socialismo di creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, cioè le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta.

17 marzo 2021