Presidio indetto dal Coordinamento Unitario delle Sinistre di Opposizione insieme a PaP
A Milano in piazza per il diritto universale alla salute e alla protezione da Covid-19
Denunciate le 100mila morti causate dai governi centrale e locali
Intervento di Urgo che a nome del PMLI spinge a lottare per il socialismo

Redazione di Milano
Nel pomeriggio di sabato 13 marzo si è svolto a Milano, in piazza Cordusio, il presidio promosso dai partiti con bandiera rossa e falce-martello, tra cui il PMLI, del Coordinamento Unitario delle Sinistre di Opposizione e da PaP, con la parola d’ordine “Riconquistiamo il diritto alla salute”, che riprende il titolo della petizione lanciata sul sito change.org.
L'iniziativa è stata indetta a un anno dalla pandemia dichiarata ufficialmente dall’OMS l’11 marzo 2020 e per ricordare le ben 100mila morti causate in Italia dai governi centrale e locali. È anche stata l’occasione per esprimere la solidarietà ai lavoratori in lotta della Fedex-TNT di Piacenza.
Presenti militanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI sotto la rossa bandiera del Partito e tenendo ben alto il cartello con i manifesti “Contro il governo Draghi del capitalismo, della grande finanza e dell’UE imperialista. Per il socialismo e per difendere gli interessi del popolo” e quello relativo alla petizione “Firma e fai firmare la petizione Riconquistiamo il diritto alla salute per una sanità pubblica, universale, gratuita e laica”, le cui riproduzioni erano esposte nei “corpetti”.
I nostri compagni hanno inoltre diffuso tra i partecipanti al presidio e ai passanti, diversi volantini che propagandavano la petizione e quello riportante estratti del Documento del CC del PMLI contro il governo Draghi.
Gli altri partiti presenti con le loro bandiere rosse erano FP, PCI, PCL e PaP.
Durante il presidio varie realtà hanno preso la parola. Negli interventi sono state rilanciate le campagne “Riconquistiamo il diritto alla salute per una sanità pubblica, universale, gratuita e laica” e “No Profit On Pandemic” (Nessun profitto sulla pandemia!) per rivendicare la salute per tutte e tutti, perché non si può e non si deve lasciare nelle mani di aziende private il potere di decidere chi abbia accesso a cure e vaccini e a quale prezzo. Per far ciò è indispensabile che tali aziende vengano nazionalizzate e il controllo sia pubblico, visto che ai vaccini si è arrivati grazie alla ricerca finanziata dalla fiscalità generale.
Per il PMLI è intervenuto il compagno Angelo Urgo, Segretario delle Cellula “Mao” di Milano, che ha approvato quanto detto nei precedenti interventi e ha sostenuto che il fronte unito creatosi con il Coordinamento delle sinistre di opposizione deve estendere lo schieramento anticapitalista e antidraghiano per una sanità pubblica, universale, laica e gratuita, facendo propria e propagandando tra le masse lavoratrici e popolari, e soprattutto tra i giovani, la piattaforma rivendicativa comune espressa nelle due citate petizioni da noi sostenute affinché le masse si mobilitino e si battano, nelle piazze e ovunque, affinché si realizzino questi comuni obiettivi.
Urgo ha perciò sottolineato come i recenti atti di repressione governativa antioperaia a Prato e a Piacenza abbiano già pubblicamente e nettamente dimostrato da che parte sta il governo del banchiere massone Draghi, che è la stessa parte delle multinazionali farmaceutiche che, forti del monopolio dei brevetti, speculano rallentando la produzione e la distribuzione dei vaccini sulla pelle delle masse lavoratrici e popolari del mondo, con la copertura legale e la complicità politica della UE e dell'OMS. Dopo aver ribadito che in questa situazione di crisi ed emergenza occorre rivendicare la nazionalizzazione delle industrie farmaceutiche e di tutto il sistema sanitario (abolizione della sanità privata), l'abrogazione del monopolio di brevetto sui vaccini e l'abolizione del federalismo - sancito dalla controriforma costituzionale del Titolo V - che in questa emergenza pandemica ha largamente dimostrato di essere una disastrosa iattura anche sul piano sanitario, il compagno Urgo ha concluso che tutti i partiti con la bandiera rossa e la falce e martello non possono accontentarsi di criticare i mali del capitalismo, accentuatisi con la crisi economica scaturita dall'emergenza sanitaria pandemica, ma devono strategicamente porre come obiettivo di nuova società il socialismo, da ottenersi con la conquista del potere politico da parte del proletariato.

17 marzo 2021