Due imprenditori gli versavano il 2% degli appalti
Arrestati il sindaco PD di San Vincenzo e la sua cricca di cementificatori
Finiti nella rete della magistratura anche la vicesindaca, due assessori, un ex assessore e l’ex segretario comunale

Dal corrispondente del PMLI per la Toscana
La Guardia di finanza di Livorno, tramite il Gip Mario Profeta, ha aperto un’inchiesta di corruzione con accuse di abuso edilizio, falso in atto pubblico alla corruzione, turbata scelta del contraente negli appalti.
Una voragine politico-economica che a livello giudiziario ricorda le indagini di “mani pulite” e che ha portato all’arresto del sindaco Alessandro Massimo Bandini (PD), della giunta del comune di San Vincenzo, l’ex segretario generale del Comune Salvatore De Priamo, l’ex assessore ai lavori pubblici Luigi Russo, il comandante della Polizia municipale Claudio Nassi, tecnici e dirigenti comunali di primo piano, imprenditori noti del centro turistico della Costa Etrusca, Marco Sparapani dello studio tecnico dal quale sono passati decine e decine di progetti edilizi, Stefano Lazzarini della società costruzioni Garden House Spa, Marco Vannucchi e Roberto Nocentini (Agriturismo Spa e gestore camping village Park Albatros), Lauro e David Dal Pont rispettivamente padre e figlio dell'impresa costruzioni Venturina per arrivare al titolare di una pizzeria e al presidente della Bocciofila e del circolo Tennis di San Vincenzo.
Gli accertamenti vedono anche l’esecuzione di 23 perquisizioni nelle province di Livorno, Firenze, Grosseto e Roma.
Insomma, una vera e propria rete di corruzione che è partita da un esposto di un privato cittadino che ha combattuto contro un permesso a costruire rilasciato dal comune di San Vincenzo e che andava a modificare lo skyline sul fronte mare, annullato due volte dal Tar Toscana perché in contrasto con le norme urbanistiche comunali.
Nella pratica, secondo gli inquirenti, l’azione del comune di San Vincenzo era di assecondare le richieste provenienti da imprenditori che si erano prodigati ad assicurare la rielezione del sindaco Bandini alle amministrative del maggio 2019 con un sostegno politico-finanziario nella misura del 2-3% delle somme incassate per effetto dell’aggiudicazione di lavori pubblici. In particolare gli imprenditori Dal Pont avrebbero organizzato operazioni finanziarie dissimulate tramite il pagamento di fatture di lavori inesistenti.
Va brevemente ricordata l’ascesa politica nelle istituzioni borghesi dell’arrestato sindaco Bandini, nel 1989 dopo aver lavorato presso Unicoop, come iscritto al PDS diviene consigliere comunale, nel ’93 assessore alla pubblica istruzione, nel ’95 presidente commissione consiliare bilancio e relazioni sindacali della provincia di Livorno, nel ’98 segretario DS San Vincenzo, nel 2007 Segretario PD e nel 2009 assessore all’urbanistica, nel 2014 con la lista civica “San Vincenzo c’è” viene eletto sindaco e confermato nel 2019.
Ed è proprio per riconfermare il sindaco Bandini e per corrompere gli amministratori di San Vincenzo che gli imprenditori Dal Pont avrebbero organizzato la manifestazione “Miss Livorno 2018-Miss Notte Rosa” anche per finanziare la campagna elettorale di Bandini, ma non solo. A Natale hanno regalato al rieletto sindaco bottiglie di vino pregiato come il Bolgheri del valore di 600 euro.
Nell’elenco delle corruzioni vi sono operazioni di cabotaggio fino alla “raccomandazione” per l’affidamento di un incarico in comune alla figlia di un ex sindaco (Saverio Baldassarri di Sassetta). Accertata la “percezione del 2% dell’importo di due appalti del valore di 775.000 e 169.000 euro per la realizzazione di opere pubbliche funzionali a migliorare la viabilità di accesso al faraonico mega camping Park Albatros”.
Del resto basta osservare quanto la cittadina, un tempo piccolo porto di pescatori della Costa degli etruschi, sia stata sommersa da una cementificazione selvaggia non solo lungo il fronte mare ma su tutta la collina di San Carlo, per comprendere che lo scempio urbanistico è ben più ampio e ben più grave di quanto ha messo in luce l'indagine giudiziaria in corso. Da decine e decine di anni le amministrazioni comunali a guida PD, e non solo a San Vincenzo ma anche nelle cittadine limitrofe come Campiglia marittima, hanno da una parte favorito la speculazione edilizia e l'incontrollato consumo di territorio e dall'altra osteggiato con ogni mezzo lo sviluppo e la difesa dei parchi della Val di Cornia, che ne rappresentano oggettivamente un freno e hanno uno straordinario valore naturalistico, paesaggistico e archeologico. Hanno spadroneggiato infischiandosene delle forti proteste della popolazione e degli svariati comitati in difesa del territorio e rispondendo unicamente a potenti cricche di speculatori.
Un sistema marcio e corrotto che nei fatti oggettivi fa capire come la corruzione sia ossigeno per far funzionare l’economia capitalista, una società basata sull’individualismo, l’egoismo e il benessere personale. Ci auguriamo che la magistratura faccia tutto il possibile per punire i colpevoli: Pur coscienti che tutto ciò potrà essere debellato solo con la conquista dell’Italia unita, rossa e socialista.

24 marzo 2021