Le spese militari salgono a 24,6 miliardi, +1,6% rispetto al 2020
L'Italia di Draghi si riarma
Per rafforzare il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica, come ha detto il ministro della Difesa Guerini (PD)

 
Al vertice straordinario europeo tenutosi lo scorso 25-26 febbraio scorso, il banchiere massone Mario Draghi ha affermato: "L'atlantismo va rafforzato ", rivendicando la continuità della politica estera del suo governo con quello dei suoi predecessori, a cominciare dal governo del dittatore antivirus Conte che in piena pandemia aumentò le spese militari ed espose al contagio i lavoratori del settore pur di non fermare la produzione in un settore definito "strategico " quale quello della produzione di armi.
Il ministro della difesa Guerini del PD nel presentare il bilancio pluriennale del suo dicastero ha confermato che vi sarà "continuità , una naturale prosecuzione del lavoro iniziato con il precedente governo" perché "l’azione promotrice dell’Italia verso lo sviluppo e l’acquisizione di capacità militari europee, assolutamente necessarie, deve essere interpretata quale naturale e coerente azione di rafforzamento del pilastro europeo dell’Alleanza, a conferma dell’indissolubilità del rapporto transatlantico ".
Il governo Draghi del capitalismo, della grande finanza e dell'Ue imperialista blinda l'Italia al pilastro europeo dell'Alleanza atlantica, non seguendo quindi (almeno per il momento) quanti nell'Ue imperialista, come Macron, vorrebbero maggiore autonomia da Washington nella lotta per il dominio del mondo contro i monopoli degli altri paesi imperialisti a cominciare da Cina e Russia.
Le stesse fibrillazioni tra Biden e Putin di questi giorni sono la dimostrazione del fatto che gli Usa non intendono certo mollare il pluridecennale dominio dell'Europa a vantaggio di Russia e Cina e cercano di ridimensionare la penetrazione del capitale russo e cinese nel continente.
L'Europa rappresenta un'enorme riserva di manodopera, un enorme mercato per le merci e quindi un territorio che è di vitale importanza per l'imperialismo Usa per continuare ad esportare capitale e impedire il rafforzamento dei concorrenti imperialisti sullo scacchiere mondiale, di qui la necessità di tenere legato l'imperialismo della Ue a quello di Washington, esattamente come avviene nel pacifico con il Giappone e gli altri alleati.
Va tenuto presente che le cose possono cambiare anche velocemente e che le alleanze imperialiste possono farsi e disfarsi nel giro di pochissimo tempo, in questo quadro le dichiarazioni di Draghi e Guerini riaffermano che le alleanze dell'Italia imperialista poggiano su due gambe: atlantismo e Ue imperialista.
Draghi rivendica per i monopoli italiani la loro fetta della torta in varie parti del mondo, specie i Balcani, il Mediterraneo, con particolare attenzione alla Libia e al Mediterraneo orientale, e l'Africa e rilancia lo sciagurato ruolo del nostro Paese nella lotta contro lo Stato Islamico nel quadro dell'alleanza Ue-Usa contro Cina e Russia, cosa che espone ancor più che in passato il nostro popolo alla rappresaglie dei combattenti islamici antimperialisti.
In termini di spesa pubblica questo comporta un ulteriore aumento delle spese militari, che salgono dell'1,6% rispetto al 2020, salendo a oltre 24,6 miliardi di euro, cosa particolarmente infame considerando la terribile situazione economica, sanitaria e sociale che vede milioni di italiani in condizioni di povertà assoluta, nell'ambito di una feroce politica economica volta a scaricare i costi della crisi e della pandemia sulla masse popolari, a tutto vantaggio di un pugno di pescecani capitalisti e dei loro servi di destra e di "sinistra".
A questa cifra vanno poi aggiunti i costi delle missioni imperialiste all'estero, confermate e rafforzate.
Il governo difende anche la produzione e l'esportazione di armi, per Guerini infatti occorre "la riqualificazione della spesa, la certezza delle risorse finanziarie (…) in un’ottica di valorizzazione e sviluppo delle capacità tecnologiche e industriali nazionali, nonché di supporto all’export, in un trend di crescita graduale e strutturale degli investimenti ".
I Paesi della Nato fanno la parte del leone in questo settore a livello mondiale, con l'80,4% della produzione totale mondiale di armi, che è invece uno dei talloni d'Achille dell'asse Russia-Cina fermo al 19,6%, secondo i dati dello scorso dicembre del Sipri di Stoccolma.
Ringrazia il ministro e agente di commercio di fatto dell'industria bellica italiana lo stesso amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, che il 9 marzo scorso durante la presentazione del bilancio del 2020 ha dichiarato: "I fondamentali di business e le prospettive di medio/lungo termine rimangono invariati (…) e Leonardo conferma la sua resilienza con una performance commerciale che si mantiene sugli stessi livelli dello scorso anno, beneficiando di ordini in ambito governativo/militare da parte dei clienti domestici ".
Del resto che il governo Draghi sia al servizio dell'imperialismo italiano nel quadro dell'alleanza Usa-Ue e che si stia preparando ad affrontare nuove sciagurate operazioni "umanitarie" ed escalation all'estero anche nel quadro, sempre possibile, di un nuovo conflitto mondiale, lo si legge nello stesso raccapricciante documento programmatico pluriennale per la difesa 2020-2022 presentato da Guerini: in "un mondo senza attori egemoni, quello che oggi ci circonda, in cui spiccano grandi potenze, politiche, militari ed economiche… in un contesto generale in cui, nel 2018, la spesa militare mondiale ha raggiunto il 2,1% del pil globale, segnando un trend di crescita cui non si assisteva dai tempi della guerra fredda...
La scoperta di nuovi giacimenti petroliferi e di gas nel Mediterraneo Orientale, congiuntamente all’evoluzione delle tecnologie che consentono l’accesso alle risorse energetiche sottomarine, ha generato nuove competizioni, legate non solo alla possibilità di sfruttamento di tali risorse, ma anche e soprattutto alla garanzia del rispetto del diritto internazionale e alla tutela degli interessi nazionali(!)… il terrorismo internazionale che, dopo una parentesi in cui ha assunto una connotazione anche territoriale – oggi largamente ridimensionata – continua a costituire una minaccia diffusa e immanente, anche in relazione al ritorno dei "foreign terrorist fighters" nei Paesi di origine, che vede l’Europa e l’Italia potenzialmente coinvolte...
L’impegno dello Strumento militare nell’ambito delle missioni all’estero costituisce, oramai da anni, uno degli elementi salienti della postura internazionale dell’Italia e uno strumento fondamentale per promuovere i valori, i principi e gli interessi del nostro Paese nel delicato contesto strategico precedentemente descritto. Di fatto, lo strumento militare è diventato un rilevante elemento di politica estera a supporto della dimensione internazionale del Paese.. .".
Invitiamo i nostri lettori a leggere questo documento integralmente online per rendersi conto del suo carattere eversivo (alla luce della defunta Costituzione borghese del 1948), interventista e antipopolare, che ha tra i suoi obiettivi fondamentali, come afferma lo stesso ministro appunto quello di: "concorrere, soprattutto in questa fase di difficoltà, all’indispensabile azione di rilancio economico del Paese, valorizzando pienamente l’intero potenziale esprimibile dall’Industria della Difesa, quale “precursore della ripresa”, conciliando al meglio le esigenze di rinnovamento delle Forze Armate con le necessità complessive dell’Industria nazionale. "
Come e peggio dei governi Conte, il banchiere massone Draghi continua la sua nefasta opera anche nella politica estera, rilanciando l'imperialismo italiano nel quadro dell'atlantismo e della Ue imperialista, mentre in ambito di politica interna prosegue la politica di lacrime e sangue per le masse popolari e di repressione di ogni conflitto sociale.
Come indicato dal tempestivo ed esemplare Documento del CC del PMLI contro il governo Draghi del capitalismo, della grande finanza e dell'Ue imperialista occorre un ampio fronte unito di tutte le forze politiche, culturali, sindacali e religiose antidraghiane, per buttare giù al più presto da sinistra e dalla piazza questo nero governo e questo regime.

24 marzo 2021