Intervento di Franco Panzarella all'Assemblea pubblica davanti ai cancelli della Texprint di Prato
Uniamo le forze e rispondiamo colpo su colpo alla repressione del governo Draghi
“Chi attacca i sindacalisti a i lavoratori in lotta attacca tutto il PMLI”

 
Il PMLI si schiera al fianco degli indomiti lavoratori in lotta e i dirigenti dei sindacati di base, con alla testa il Si Cobas, duramente colpiti a suon di manganellate, arresti, denunce, perquisizioni, processi, procedimenti penali, multe, serrate e licenziamenti dal governo del banchiere massone Draghi, dalla ministra col manganello Luciana Lamorgese e dai padroni.
Protetto e coperto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che attraverso un golpe bianco gli ha praticamente affidato pieni poteri e blindato a Palazzo Chigi dalla fiducia unanime accordatagli dalla disgustosa ammucchiata dei partiti della destra e della “sinistra” borghesi, il governo Draghi del capitalismo, della grande finanza e dell'Unione europea imperialista non ha perso tempo a mostrare il suo vero volto antioperaio, repressivo e forcaiolo nei confronti dei lavoratori scesi in piazza per difendere i propri diritti e tutele salariali, sindacali e sanitarie.
Da Prato a Piacenza e in altre città, di fronte agli scioperi, i picchetti e le manifestazioni dei lavoratori davanti ai cancelli delle fabbriche e agli ingressi dei magazzini, Draghi e la ministra col manganello Luciana Lamorgese si sono apertamente schierati al fianco dei padroni hanno scatenato un attacco senza precedenti contro le lotte dei lavoratori e dei sindacalisti del Si Cobas che fa parte di una precisa strategia repressiva e intimidatoria attuata a livello nazionale per soffocare sul nascere ogni forma di dissenso politico e sindacale e finalizzata a far pagare la crisi del sistema capitalista aggravata dalla pandemia ai lavoratori con la complicità dei vertici sindacali confederali.
Il bilancio è già pesantissimo: a Prato due operai sono stati trasportati in condizioni gravi al pronto soccorso. Uno di loro ha perso conoscenza dopo aver ricevuto un pugno in testa da un agente. Un terzo ha una caviglia rotta e ingessata. Tanti altri hanno riportato ferite più lievi e varie escoriazioni in seguito alle manganellate e ai colpi ricevuti dalla polizia e dopo essere stati trascinati sull'asfalto per metri.
A Piacenza il segretario provinciale e il vicesegretario del Si Cobas sono stati arrestati con l'accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, violenza privata e occupazione di suolo pubblico, e sono stati notificati già 5 divieti di dimora nel comune di Piacenza, 6 avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, a cui si aggiungono 21 indagati sul cui capo pendono possibili misure di sorveglianza speciale, sequestro dei PC e ben 13.200 euro complessivi di multa per presunta violazione delle misure di contenimento anticovid.
Una sorta di prova generale in vista della ormai prossima scadenza del blocco dei licenziamenti già annunciato da Draghi che getterà sul lastrico altre centinaia di migliaia di lavoratori senza tutele e ammortizzatori sociali.
A riprova che nei momenti di grande difficoltà, la classe dominante borghese non ha alcun pudore a ricorrere a qualsiasi mezzo, costituzionale o incostituzionale, pur di mantenersi al potere e salvaguardare il profitto e i propri interessi.
Di fronte a ciò è necessario costruire il più rapidamente possibile un largo fronte unito di tutta la sinistra di classe e di opposizione nel nostro Paese, di tutte le forze politiche, sindacali, culturali, religiose antidraghiane per concordare una linea unitaria di lotta, le relative iniziative per applicarla e per elaborare un progetto per una nuova società.
La grande e combattiva manifestazione nazionale di Piacenza, l'eroica resistenza dei lavoratori Tnt FedEx e della Texprint di Prato in sciopero permanente da 60 giorni, confermano che la classe operaia non abbassa la testa e non si lascia intimorire dalla feroce repressione governativa e dalla persecuzione giudiziaria.
Uniamo le forze e rispondiamo colpo su colpo.
Sono loro i criminali non i lavoratori e i sindacati di base che si oppongono risolutamente al sistema capitalista e alle istituzioni borghesi e si battono per difendere i propri diritti e le tutele sindacali e salariali.
In particolare chiediamo alla Cgil di Prato di appoggiare la lotta dei lavoratori della Tnt FedEx e della Texprint e indire subito uno sciopero generale regionale.
I compagni Carlo e Arafat arrestati a Piacenza subito liberi!
Chi attacca i sindacalisti e i lavoratori in lotta attacca tutto il PMLI!
Tocca uno, tocca tutti.

24 marzo 2021