Il parlamento spagnolo approva il diritto all'eutanasia

 
Con 202 voti a favore contro 141 e 2 astensioni il parlamento spagnolo ha approvato il 18 marzo una legge che afferma il diritto all'eutanasia. Una larga maggioranza, sostenuta anche da un milione di firme raccolte attraverso la piattaforma Change.org, ha messo all'angolo l'opposizione parlamentare di destra del Partito popolare e dei fascsti Vox e il sostegno reazionario dei vescovi spagnoli e del Vaticano e ha approvato in via definitiva a un anno dall’inizio dell’iter parlamentare la legge che entrerà in vigore dal prossimo giugno e che considera l'eutanasia e il suicidio assistito una prestazione del servizio sanitario.
L'eutanasia, la morte indotta da un professionista sanitario, o il suicidio assistito, il decesso autoindotto grazie ad un farmaco prescritto da un medico, potranno essere richiesti dai pazienti maggiorenni colpiti da una malattia grave e incurabile o da una patologia che provoca uno stato di sofferenza grave, cronico e intollerante. Potrà usufruire di questa prestazione a carico del servizio sanitario nazionale anche chi vive in Spagna da almeno 12 mesi seguendo la procedura di poco più di un mese che è abbastanza complessa e prevede la formalizzazione del consenso da parte del paziente, cosciente e in grado di intendere e volere, messa per scritto, valutata e autorizzata da almeno due medici e ricevere infine il via libera di una commissione di valutazione. È prevista l'obiezione di coscienza per i sanitari.
La Spagna diventa il quarto Paese europeo e il settimo al mondo a permettere legalmente a un paziente di scegliere di mettere fine alle proprie sofferenze, dopo Olanda, Belgio, Lussemburgo, Canada, Nuova Zelanda e Colombia; in Svizzera il suicidio assistito è una pratica diffusa ma non regolamentata per legge.
La Conferenza episcopale spagnola sosteneva che "per evitare la sofferenza si causa la morte di coloro che la subiscono, senza considerare che si può porre un valido rimedio ricorrendo alle cure palliative", una posizione appoggiata dal Vaticano contrario a lasciare chi soffre "nelle mani di una disumanizzazione della medicina o nelle mani dell'industria eutanasica". La libertà di scelta non esiste nel loro vocabolario.

31 marzo 2021