Accordo di cooperazione venticinquennale con Pechino
L'Iran si lega sempre più al socialimperialismo cinese
Pechino: “Cooperazione strategica, a livello politico ed economico”. In Iran non tutti sono d'accordo perché sono stati dati troppo spazio e influenza alla Cina

 
Le relazioni avviate dalla Cina con l'Iran non sono dettate da situazioni contingenti, stiamo costruendo un "partenariato permanente e strategico a livello politico e economico", metteva in evidenza il Consigliere di Stato e Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese, Wang Yi, il 27 marzo a Teheran al momento di mettere la firma accanto a quella del collega iraniano Mohammad Javad Zarif sul Documento di cooperazione strategica Iran-Cina che definisce le linee guida di un accordo di durata venticinquennale. Un accordo di cooperazione che torna utile al governo di Teheran per rompere l'isolamento costruito dall'imperialismo americano e dai suoi alleati imperialisti, e accompagnato dalla guerra non dichiarata dei sionisti di Tel Aviv, ma che lega sempre più l'Iran al socialimperialismo cinese. A Pechino non serve solo il petrolio iraniano ma anche una serie di punti di appoggio nel Golfo Persico per sviluppare e proteggere il suo progetto globale della nuova Via della Seta e si compra l'alleanza con l'Iran, influente potenza egemonica regionale legata alla Russia di Putin e alla Turchia di Erdogan in difficoltà tra embargo, crisi economica e sanitaria.
Le due parti hanno voluto tenere le cerimonia della firma in occasione del 50° anniversario dell'instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Iran e Cina, al termine di un negoziato su un documento globale di cooperazione bilaterale a lungo termine che aveva preso il via con la visita ufficiale del presidente cinese Xi Jinping a Teheran nel gennaio 2016.
Il contenuto del documento non è stato ancora reso noto, le informazioni restano quelle trapelate nella parte finale del negoziato e riguardano l'intenzione della Cina di investire nel paese mediorientale più di 400 milioni di dollari, due terzi dei quali nel settore petrolifero per garantirsi una fornitura di petrolio e gas a un prezzo di favore per 25 anni, il restante nella costruzione di reti stradali, aeroportuali e ferroviarie e in altri settori dell'economia iraniana. I due Paesi potenzieranno anche la loro cooperazione militare.
La bozza dell’accordo era stata approvata dal governo iraniano il 21 giugno scorso e aveva suscitato a Teheran diversi commenti negativi perché sono stati dati troppo spazio e influenza alla Cina mentre quella che viene presentata come una paritetica cooperazione strategica prospetta invece il pericolo di un paese ridotto a provincia del nuovo impero cinese.
Il leader supremo Ayatollah Seyyed Ali Khamenei aveva dato il via libera all'accordo ma non aveva smontato le ragioni degli oppositori. Nell'ottobre scorso nominava il suo consigliere e ex presidente del Parlamento Ali Larijani come Rappresentante speciale iraniano per le relazioni strategiche Teheran-Pechino, una mossa che dava l'impulso finale al negoziato e alla firma ufficiale del documento da parte dei ministri degli Esteri dei due paesi.
 

7 aprile 2021