Studio pubblicato dalla rivista Lancet
Brescia, la città più inquinata d'Europa
Nella Pianura Padana le otto città italiane tra le prime quindici in Europa dove si muore di eccesso di polveri sottili
Un dettagliato studio, pubblicato lo scorso 19 gennaio sul sito ecologista The Lancet Planetary Health e finanziato dal ministero per l’Innovazione spagnolo oltre che dal Global Health Institute, ha fatto luce sull'inquinamento dell'aria e sulla mortalità precoce degli abitanti delle città europee dovuta a tale fattore.
La ricerca, che ha preso in considerazione oltre mille tra città e aree metropolitane europee di 31 Paesi diversi, ha messo in evidenza che più di 52mila morti premature, che avvengono ogni anno in tali luoghi, potrebbero essere evitate applicando le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle polveri sottili (PM2,5) e sul biossido di azoto (NO2), e non mancano dati sconfortanti sulle città italiane.
Le polveri sottili vengono generate direttamente dall'industria, dal riscaldamento e dai veicoli a motore, e il biossido di azoto si genera, per trasformazioni chimiche che avvengono nell'aria, dagli ossidi di azoto, i quali trovano la loro origine soprattutto negli scarichi dei veicoli a motore.
Nella classifica delle città europee dove più alto è il tasso di mortalità dovuto alle polveri sottili (PM2.5) il primo posto viene assegnato a Brescia, che viene considerata complessivamente da Lancet la città più inquinata d'Europa, dove ogni anno, se si rispettassero le indicazioni dell'Oms per ridurre la contaminazione dell'aria, potrebbero salvarsi 232 vite (che potrebbero diventare 309 se i livelli di inquinamento fossero bassi come le città europee più pulite), che costituiscono circa un decimo di tutti i decessi di quell'area.
Sempre per ciò che riguarda la classifica dell'inquinamento per polveri sottili Bergamo risulta al secondo posto, Vicenza al quarto e Saronno (VA) all'ottavo, ma altre città della Pianura Padana risultano in posizioni allarmanti, come Verona (all'undicesimo posto), Milano (al tredicesimo), Treviso (al quattordicesimo) e Padova (al quindicesimo).
Così, per ciò che riguarda l'inquinamento da polveri sottili, sul poco invidiabile elenco delle prime quindici città ben otto sono in Italia.
Per ciò che riguarda la classifica europea delle città più inquinate da biossido di azoto (NO2) Torino è al terzo posto, Milano al quinto, Brescia al diciannovesimo, e, distanziate, ci sono anche Genova, Bergamo, Padova, Como, Verona, Gallarate e Bologna.
Quasi tutte le città elencate si trovano nell'area della Pianura Padana: quest'ultima, si legge nello studio, è “un’area altamente urbanizzata, caratterizzata da elevate emissioni da traffico e industrie e condizioni meteorologiche frequentemente stagnanti legate alla valle, che portano ad un aumento delle concentrazioni ”.
Le città europee che hanno una migliore situazione per polveri sottili e biossido di azoto sono tutte dell'Europa settentrionale: Reykjavyk in Islanda, Tromso in Norvegia e Umea in Svezia.


7 aprile 2021