Estratti della domanda di ammissione al PMLI dell’operaio napoletano Raffaele
“Il PMLI è il partito che ci porterà al socialismo se rimarrà legato al cordone ombelicale dei Maestri”
“Non c’è altra cosa più bella al mondo che quella di servire il popolo e la nobile causa del socialismo”
“Mi impegno ad attaccare la giunta di Napoli e a fare delle proposte che vanno a vantaggio delle masse napoletane”
 
 
Considerazioni profonde, impegno esemplare   
Un ritorno importante nel PMLI, dopo due candidature non andate a buon fine, di un compagno operaio napoletano che conosce il Partito da 30 anni, quando aveva 19 anni, che si astiene elettoralmente da 27 anni, seguendo le indicazioni del Partito, che si è legato al PMLI da 18 anni.
Si tratta del compagno Raffaele, di cui pubblichiamo qui di seguito estratti dalla domanda di ammissione al PMLI. È grazie alla “assidua lettura de ‘Il Bolscevico’” nel 1994, come egli dice nella domanda, che ha maturato la scelta marxista-leninista e dell’astensionismo elettorale tattico. A riprova di quanto sia importante la funzione dell’organo del PMLI per elevare la coscienza politica delle lettrici e dei lettori e per far loro comprendere che la via giusta da seguire è quella dell’Ottobre e che è necessario diano tutta la loro forza intellettuale e materiale, come militanti o simpatizzanti, al PMLI che marcia su questa via.
Il compagno Raffaele, che fin da bambino soffre le “delizie” del capitalismo, dimostra di essere un combattente anticapitalista e fautore del socialismo di prima linea, estremamente sensibile ai problemi e ai bisogni delle masse popolari, acuto intellettualmente e profondo nelle analisi.
Egli, anche per esperienza personale e di Cellula, sa bene quanto sia importante il rispetto del centralismo democratico e della critica e dell’autocritica, scrivendo una frase da incorniciare: “Quando si sbaglia non bisogna mai rifuggire alle critiche, chi non regge la critica getta la spugna e fugge dal Partito vuol dire che non è un vero marxista-leninista. Si cresce e si migliora con la critica e l’autocritica”.
Nell’articolato giudizio sulla domanda di ammissione ad essa indirizzata, la Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del Partito, ripercorrendo le vicende di Raffaele sottolinea tra l’altro: “il compagno, completamente ristabilito dalle ‘malattie politiche’ che lo avevano costretto fuori il Partito, è pronto a riprendere l’agone politico e a ritornare a rappresentare in piazza il Partito”.
Dal canto suo il compagno Raffaele ha afferrato appieno una questione fondamentale, tenuta viva costantemente dal PMLI e da “Il Bolscevico”, quella secondo cui il radicamento e lo sviluppo locale del Partito, e di riflesso a livello nazionale, passa dall’occuparsi dei problemi concreti delle masse del proprio territorio. Ed è per questo, significativamente ed esemplarmente, che si propone come “impegno politico prioritario” di “attaccare la giunta locale e fare delle proposte che vadano a vantaggio della popolazione, delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Un particolare valore politico proletario rivoluzionario e marxista-leninista ha l’affermazione del compagno Raffaele secondo cui “Il PMLI è il partito che ci porterà al socialismo se rimarrà legato al cordone ombelicale dei Maestri”.
Quel “se” è importantissimo e su quel “se” si gioca il futuro del PMLI e della rivoluzione proletaria in Italia. Non dobbiamo quindi mai staccarci dall’“ombelico dei Maestri”, il che significa studiare e applicare il marxismo-leninismmo-pensiero di Mao e difenderlo strenuamente da chiunque osasse, all’interno del Partito, attaccarlo e revisionarlo.
Caro compagno Raffaele, ben ritornato come membro nel tuo e nostro Partito, che hai avuto sempre nel cuore, anche quando le influenze dei sedicenti marxisti-leninisti ti hanno buttato fuori strada. Siamo fieri di averti nelle file del PMLI, e siamo certi che la storia e gloriosa Cellula “Vesuvio Rosso” avrà da te un sostegno e un apporto importante per difendere gli interessi e i diritti delle masse napoletane ignorati dalla giunta dell’ambizioso imbroglione De Magistris. Tenendo a mente, anche in vista delle elezioni comunali e regionali, gli atavici problemi di Napoli: lavoro, periferie, camorra, sanità, casa, rifiuti, ambiente, risanamento di Bagnoli.
Con gioia rivoluzionaria abbiamo appreso che anche per te “Non c’è altra cosa più bella al mondo che quella di servire il popolo e la nobile causa del socialismo”.

 

 
Fin da piccolo conobbi l’idea “comunista” e “socialista” quando ad ogni tornata elettorale mia madre diceva “fra poco si andrà a votare io voterò o socialista o comunista” perché mia madre votava socialista e mio padre comunista, poi prese la decisione di votare “comunista” diventando una fedele elettrice del PCI. Io non vedevo l’ora di arrivare all’età per votare, credendo che il voto al PCI sarebbe stato un contributo per cambiare la società. Sono stato un elettore del PCI dal 1990 e del PRC dal 1992 al 1993.
Nel 1991 seppi che esistevano il PMLI e “Il Bolscevico”. Dal marzo 1994 divenni un assiduo lettore de “Il Bolscevico” per motivi familiari non ero a contatto col PMLI fino all’aprile 2003. Grazie all’Organo del PMLI già dalle lontane elezioni politiche del 1994 maturai la scelta dell’astensionismo marxista-leninista come voto tattico contro il regime neofascista per il socialismo. Grazie ai manifesti del PMLI già alle elezioni comunali del 1993 maturai la scelta astensionista per rifiutare i sindaci-podestà.
Il PMLI è l’unico Partito autenticamente comunista rivoluzionario antifascista esistente in Italia, esso rappresenta l’avanguardia organizzata e cosciente del proletariato rivoluzionario italiano, cioè di quella classe che mentre emancipa se stessa emancipa tutte le altre classi sfruttate e oppresse e fa compiere un salto progressivo all’intera umanità. Il PMLI è il Partito che una volta diventato forte e radicato ci porterà al socialismo prima e al comunismo poi, tuttavia esso potrà assolvere tutti i suoi compiti rivoluzionari se rimarrà legato al cordone ombelicale che lo lega ai Cinque Giganti del pensiero e dell’azione rivoluzionari che sono Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao. Il PMLI è un Gigante rosso nella testa, quando lo diventerà anche nel corpo, la classe dominante borghese, il capitalismo, l’imperialismo e tutti i reazionari potranno solo mordere la polvere. Il PMLI è l’unico Partito che ha smascherato l’attuale regime neofascista esistente in Italia. Il PMLI anche sulla questione Covid-19 ha dimostrato, sta dimostrando e dimostrerà di essere all’avanguardia. Il PMLI è un Partito d’avanguardia, un Partito non “di massa” ma delle masse e al servizio delle masse sfruttate e oppresse.
Il Programma del PMLI è il giusto programma che deve avere un autentico partito comunista. Il Programma del PMLI è frutto dell’applicazione del marxismo-leninismo-pensiero di Mao alla realtà italiana, tenendo conto delle peculiarità politiche, storiche, sociali, istituzionali e geografiche del nostro Paese ed è anche frutto dello studio della storia del movimento operaio e comunista nazionale ed internazionale. Il Programma del PMLI va continuamente studiato ed applicato affinché il Partito possa svolgere tutti i suoi compiti rivoluzionari fino al comunismo. Lo Statuto è il giusto tipo di statuto che deve avere un autentico Partito comunista. Un autentico Partito comunista deve basarsi sul principio del centralismo democratico e non deve sopportare nessuna forma di frazionismo. Il centralismo democratico è unità dialettica tra democrazia e centralismo, tra libertà e disciplina. Il centralismo democratico del Partito del proletariato è la giusta arma contro il centralismo burocratico della borghesia e dei revisionisti.
PRC, PC, PCI, PCL e altri gruppi italiani che si dichiarano comunisti sono diretti da falsi comunisti che non lottano per il socialismo, il loro ruolo è quello di coprire a sinistra la sinistra del regime, ingabbiando gli autentici anticapitalisti nel pantano del neorevisionismo, del trotzkismo, del parlamentarismo, dell’elettoralismo e del pacifismo. Il partito dei CARC-nuovo PCI ha il ruolo di far deviare i rivoluzionari verso il filoterrorismo, l’avventurismo e il settarismo.
Dopo due candidature non andate a buon fine per mèa culpa, l’Istanza mi ha riproposto la candidatura al PMLI perché è antitetico condividere tutto del Partito e poi stare all’esterno di esso. Accetto con piacere la proposta di entrare nel PMLI, non c’è altra cosa più bella al mondo che quella di servire il popolo e la nobile causa del socialismo. Quando si sbaglia non bisogna mai rifuggire alle critiche, chi non regge la critica getta la spugna e fugge dal Partito vuol dire che non è un vero marxista-leninista. Si cresce e si migliora con la critica e l’autocritica.
I miei propositi di impegno politico sono onnilaterali; per le mie esperienze di vita vissuta nel passato e nel presente conoscendo le “delizie” dell’inferno della società capitalista, e poiché il mio caso personale unito a quella di mia madre (defunta 18 anni fa) è un intreccio tra la questione giovanile, tra questione anziani, negazione del diritto allo studio, alla casa, alla salute, alla ricreazione, allo sport, alla musica e al lavoro sindacalmente tutelato. Dal mio caso scaturisce un esempio sulla sofferenza delle masse popolari sotto il capitalismo. Propositi prioritari di impegno politico? Attacco alla giunta locale e controproposte che vadano a vantaggio della popolazione, delle lavoratrici e dei lavoratori.
 

14 aprile 2021