Mercoledì 7 aprile il coordinamento delle sinistre d’opposizione di Reggio Calabria (PCL, PRC, PMLI) ha dato seguito all’importante iniziativa lanciata il 12 marzo scorso dopo la riunione sui cosiddetti “brogli elettorali” alle elezioni comunali del 20 e 21 settembre 2020, tenutosi ad Archi presso la sede del PCL.

In quell’incontro si era espressa la volontà di creare un forte fronte unito d’opposizione anticapitalista, cercando di coinvolgere più forze possibili, contro la giunta antipopolare e antidemocratica guidata dall’imbroglione sindaco PD Giuseppe Falcomatà e contro il governo centrale guidato dal banchiere massone Mario Draghi, al servizio del capitalismo, dell’alta finanza e dell’Ue imperialista.

L’invito sulla piattaforma online Google Meet è stato esteso ai partiti con bandiera rossa con falce e martello e a tutte le associazioni progressiste presenti in città.

La riunione, iniziata alle 17.30, è stata discretamente partecipata nonostante l’assenza, di cui non conosciamo bene il motivo, del compagno Pino Ciano del PRC.

Tutti gli interventi hanno avuto una durata di 8 minuti, eccezion fatta per quello iniziale del compagno Pino Siclari del PCL, durato circa 15 minuti. Sono stati posti al centro della discussione gli effetti disastrosi della grave crisi economica e sociale causata dalla pandemia che si è abbattuta sul proletariato e le masse popolari reggine. Reggio Calabria continua a essere amministrata impunemente da una giunta travolta dagli scandali elettorali e priva di qualsiasi legittimità. I pochi spazi democratico borghesi rimasti vanno difesi con le unghie e con i denti.

Condivisa da tutti i partecipanti la proposta di una patrimoniale sulle grandi ricchezze e la nazionalizzazione sotto il controllo delle masse popolari di tutta la sanità.

Quando la parola è passata al Responsabile dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI, compagno Francesco Monti, prendendo spunto dall’appena ricevuto lungimirante e unitario Editoriale scritto dal Segretario generale del nostro Partito, Giovanni Scuderi, per il 44° Anniversario del PMLI, ha iniziato il suo intervento dicendo: “Cari compagni, l’unica cura per l’ammalato capitalismo è il socialismo. Per noi marxisti-leninisti, la conquista del potere politico da parte del proletariato è la madre di tutte le questioni. Gli spetta di diritto perché produce l’intera ricchezza della nazione. Prima il compagno Pino Siclari ha ricordato la Rivoluzione d’Ottobre del 1917, citando Lenin e la Duma; ma senza le cannonate i bolscevichi non avrebbero mai potuto conquistare il potere politico e rovesciare così la borghesia e la classe dei capitalisti”.

Analizzando in seguito il disastro sanitario in Calabria e il fallimento del piano vaccinale contro il Coronavirus, il compagno ha fatto presente la necessità, appena possibile, di mobilitarsi unitariamente per chiedere a gran voce le dimissioni del commissario ad acta Guido Longo, l’azzeramento del debito, e la conseguente fine degli inutili commissariamenti.

Tra i tanti argomenti trattati non poteva mancare quello sulla violenza di genere, aumentata durante il lockdown. La pandemia ha infatti accentuato la disparità tra i sessi, imprigionando le donne tra le mura domestiche, rendendole ancora più schiave della famiglia. La loro emancipazione si potrà realizzare solo attraverso un radicale cambiamento culturale e sociale, facendo tabula rasa del capitalismo.

Da segnalare infine la gradita presenza di un rappresentante dell’Anpi Reggio Calabria che pur restando ingabbiato nei “valori” della Costituzione borghese del ‘48 ha seguito con interesse i vari interventi. Un importante segnale d’apertura in vista del 25 Aprile prossimo.