Nell'Editoriale per il 44° compleanno del PMLI Scuderi ha chiarito le basi ed i principi sui quali dobbiamo impostare il nostro lavoro politico e sindacale
 
di Andrea Bartoli, operaio del Mugello (Firenze)
Con l'Editoriale che celebra il 44° Anniversario del PMLI il compagno Segretario generale Giovanni Scuderi ci esorta ed esorta il proletariato a porsi il problema della conquista del potere politico.
Ritengo questa esortazione più che giusta in quanto la storia ci insegna che, senza la conquista del potere politico, anche le conquiste che il proletariato, o classe operaia, ha raggiunto negli anni '60 e '70 del secolo scorso "sono solo delle effimere conquiste, parziali ed incomplete".
A maggior ragione se pensiamo che quelle conquiste sono state poi, di fatto, annullate o depotenziate anche per il ruolo svolto dai sindacati confederali che, in combutta con istituzioni e partiti della "sinistra" borghesi, hanno fatto di tutto per deideologizzare le masse e limitarsi a gestire l'esistente, senza più porsi la prospettiva di un cambiamento reale della società capitalista in cui attualmente viviamo.
Quindi sono d'accordo sulla necessità di aprire una grande discussione all'interno del proletariato e delle sue organizzazioni politiche, sindacali e culturali. Una discussione, certo, dove è necessario che si dica tutto a cuore aperto. Sinceramente e onestamente, fra compagne e compagni, come è naturale che sia: solo con questa pratica si capirà chi davvero persegue il socialismo o chi si limita a gestire l'esistente.
In questo periodo storico, caratterizzato da una pandemia sanitaria nella quale le classi più deboli sono abbandonate a sé stesse dallo Stato e le classi ricche sempre più ricche, è fondamentale e irrinunciabile costruire un fronte unito per fronteggiare la situazione ma anche per aprire la via alla conquista del potere politico da parte del proletariato, così come indicato nell'Editoriale che è poi espressione del nostro amato Partito, il PMLI.
Bene che nell'Editoriale sia stata richiamata la definizione di proletariato perché così avremo, ancora una volta, chiaro chi dobbiamo rappresentare e chi siamo noi stessi marxisti-leninisti. Dico ciò perché in questi giorni varie sono le proteste a cui assistiamo, in tante piazze italiane, contro governi passati e presenti soprattutto per la gestione fallimentare della fase pandemica.
Faccio solo un esempio: lavoro in una lavanderia industriale che si occupa di fornire biancheria soprattutto per ristoranti e alberghi e seguo con attenzione le manifestazioni dei ristoratori (a cui si aggiungono in genere molti di coloro che lavorano con il turismo) e posso anche essere solidale con loro perché si tratta anche del mio lavoro e perché molti di loro sono vittime del sistema. Ma fatto ciò non devo dimenticarmi che la mia classe di riferimento è quella operaia (o proletariato) e a quest'ultima devo pensare e per quest'ultima devo agire e lavorare.
Quindi sono d'accordo sul fatto che il governo Draghi sia un ostacolo per la conquista del potere politico da parte del proletariato e ribadisco l'analisi e il giudizio che ho espresso sul documento del PMLI riguardante, appunto, l'attuale governo con un articolo uscito su "Il Bolscevico" n. 11/2021.
A riprova basti solo vedere la selvaggia e violenta repressione di lavoratori e sindacalisti scatenata dal governo Draghi a Prato e a Piacenza. Draghi, davvero, sappia che chi attacca e colpisce lavoratori e sindacalisti attacca tutto il PMLI.
Anch'io mi auguro che i 5 appelli siano raccolti e accolti dai destinatari anche perché non c'è altra via da seguire. E ringraziando il PMLI e il compagno Giovanni Scuderi per avere chiarito le basi e i principi sui quali dobbiamo impostare il nostro lavoro politico e sindacale.
Tutti uniti in cordata per il socialismo!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!


21 aprile 2021