Inchiesta su spartizioni di appalti pubblici in provincia di Cosenza
Perquisiti due assessori di Belvedere Marittimo
Coinvolta anche una loggia massonica segreta

 
Lo scorso 27 gennaio il procuratore di Paola (Cosenza) Pierpaolo Bruni ha notificato un avviso di garanzia a 18 persone accusate di reati quali associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, a turbata libertà degli incanti, corruzione, evidenziando l'esistenza di una loggia massonica segreta che condizionava le gare d’appalto ipotizzando quindi anche la violazione della Legge Anselmi, che vieta la costituzione di logge massoniche coperte.
I fatti contestati sono compresi nell’arco di tempo che va dal 2018 al 2020.
Coinvolti anche consiglieri comunali e assessori del (peraltro dissestato) Comune di Belvedere Marittimo (Cosenza), vari professionisti espressione della mafia dei colletti bianchi e dipendenti e dirigenti comunali.
Una fitta rete di legami corruttivi che partendo da Scalea si è poi ramificata in altri comuni del Tirreno cosentino, in Basilicata e in altre zone della Calabria.
Tra gli indagati gli assessori comunali di Belvedere marittimo, Luigi Cristofaro e Marco Liporace, i tecnici Giampietro D’Alessandro (capo dell’ufficio tecnico comunale di Scalea), Paola Di Stio (capo dell’ufficio tecnico di Belvedere), Francesco Arcuri, Antonio Del Vecchio, Giuseppe Del Vecchio, Maria Grazia Melega, Francesco Esposito, Vincenzo Cristofaro, Silvano Cairo, Giuseppe D’Alessandro, Giuseppe Marsico, Maria Petrone, Vincenzo Donato Rosa, Raffaele Grosso Ciponte, Giuseppe Caroprese, Gianfranco Amodeo.
Nell'ambito dell'inchiesta il 31 marzo scorso il PM Bruni ha disposto la perquisizione delle abitazioni tra gli altri, dei due assessori del Comune di Belvedere, Cristofaro e Liporace, per trovare riscontro circa l'esistenza dell'ennesima loggia coperta in grado di condizionare le varie gare d'appalto e in generale le scelte delle Amministrazioni comunali della destra e della "sinistra" borghese, evidenziando come “gli appartenenti al gruppo si spartivano gli importi liquidati dalle stazioni appaltanti con un corrispettivo del 50% per ciascun gruppo” e a trarne beneficio era anche il “gruppo non aggiudicatario dell’appalto” che evidentemente gareggiava già in combutta con gli aggiudicatari, costituendo il cosiddetto "cartello".
Tra le opere oggetto di indagine la pavimentazione di una strada del comune cosentino di Aieta, la "gara relativa alla Valutazione della vulnerabilità sismica dell’Istituto Tecnico Commerciale del Comune di Moliterno , in provincia di Potenza", almeno tre importanti interventi nel comune di Belvedere, nel quale gli indagati decidevano perfino quale società era da escludere dalla partecipazione, anche formale, alle varie gare d'appalto, quindi l'appalto legato all'affidamento diretto per "eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel dicembre 2019 nei territori della costa tirrenica delle Provincie di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia per un importo pari a 39mila euro”.
Ennesimo spaccato della compenetrazione a tutti i livelli del regime neofascista tra le potenti "massomafie" e le corrotte, marce e irriformabili istituzioni borghesi con la complicità dei tecnici e dei politicanti borghesi al servizio delle mafie e del malaffare, sulle spalle delle martoriate masse meridionali e calabresi in particolare, rese ancora più povere dalla pandemia tuttora in corso e dalla sua criminogena gestione da parte dell'Ue imperialista e dei governi Conte 2 prima e dell'attuale governo del banchiere massone Draghi poi.

21 aprile 2021