Intervento di Franco Panzanella per il PMLI non pronunciato a causa della sospensione della manifestazione dopo l'aggressione padronale davanti alla fabbrica
Lo sciopero a oltranza dei lavoratori della Texprint per 8 ore per 5 è una battaglia cruciale. La CGIL di Prato indica uno sciopero regionale per sostenerla
Lottiamo uniti contro il governo Draghi consapevoli che la conquista del potere politico da parte del proletariato e' la questione chiave per il cambio della società

Di seguito l'intervento del compagno Franco Panzarella che non è stato possibile pronunciare in piazza in quanto la manifestazione è stata sospesa appena appresa la notizia dell'aggressione da parte dei padroni della Texprint contro i 5 lavoratori rimasti a presidiare i cancelli della fabbrica (vedi comunicato stampa e articolo pubblicati a parte).
 
La Cellula “G. Stalin” di Prato e il Partito marxista-leninista italiano rinnovano la solidarietà militante e si schierano al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori Texprint,
delle sindacaliste e dei sindacalisti del Si.Cobas che da oltre 90 giorni rispondono, colpo su colpo alla feroce repressione politica e giudiziaria, alla tracotanza padronale, ai licenziamenti di massa e al crumiraggio dei vertici sindacali confederali.
Dal 18 gennaio, sfidando anche temperature di diversi gradi sotto lo zero, i lavoratori Texprint sono in sciopero permanente.
Dal 12 febbraio non hanno mai mollato il presidio davanti ai cancelli della loro fabbrica.
Da tre mesi, con grande coraggio e determinazione continuano a denunciare le bestiali condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti e a rivendicare l'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Noi dobbiamo appoggiare e sostenere con tutte le nostre forze questo loro coraggio di opposizione e di classe.
Domani, in occasione del 76° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo,
invito tutti a partecipare alla bella iniziativa commemorativa organizzata dal Si.Cobas Prato Firenze proprio davanti ai cancelli della Texprint, per festeggiare insieme il 25 Aprile.
Lo sciopero a oltranza per le 8 ore di lavoro per 5 giorni la settimana è una battaglia cruciale non solo per il distretto tessile e industriale di Prato ma per tutti i lavoratori in lotta: dalla Fedex/TNT di Piacenza, ai portuali di Genova, dall'Alcerol Mittal di Taranto, alla ex Embraco di Torino, dalla ACC di Belluno, alla Elica di Fabbriano,
dai disoccupati di Napoli e manutenzione di Napoli e Campania fino a tutte le altre decine di vertenze che vedono schiere sempre più numerose e combattive di lavoratrici e lavoratori scendere in piazza per la difesa del posto di lavoro, i diritti e le tutele sindacali e sanitarie.
Lotte che hanno tutta la nostra solidarietà, appoggio e sostegno militante.
Nelle settimane scorse, grazie al golpe istituzionale orchestrato dal capo dello Stato Mattarella, forte, della fiducia unanime accordatagli dalla disgustosa ammucchiata dei partiti della destra e della “sinistra” borghesi che di fatto gli hanno concesso pieni poteri, il governo del banchiere massone Draghi ha preso il posto del dittatore antivirus Conte a palazzo Chigi e fin da subito ha mostrato il suo vero volto antioperaio, repressivo e forcaiolo scatenando una violenta e selvaggia repressione contro i lavoratori e i sindacalisti Si.Cobas in lotta.
Una sorta di prova generale in vista della macelleria sociale che Draghi ha già annunciato con lo sblocco dei licenziamenti come richiesto da Confindustria
per far pagare la crisi capitalista aggravata dalla pandemia alle masse popolari e lavoratrici.
Ciò conferma che nei momenti di grande difficoltà, la classe dominante borghese non ha alcun pudore a ricorrere a qualsiasi mezzo, costituzionale o incostituzionale, pur di mantenersi al potere e salvaguardare il profitto dei padroni e i propri interessi di classe.
Di fronte a ciò il proletariato e le masse lavoratrici e popolari devono stare decisamente all'opposizione del governo Draghi continuare a praticare la lotta di classe come unica e irrinunciabile arma per difendere i propri diritti, lottare per l'occupazione, i contratti, gli aumenti salariali e la tutela della salute.
Sul piano politico il governo Draghi è il nemico principale della classe operaia
e quindi va combattuto e spazzato via con la lotta di classe, costruendo il più rapidamente possibile un largo fronte unito di tutta la sinistra di classe e di opposizione nel nostro Paese, di tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane.
Come l'esperienza insegna il problema è che finché esisterà il capitalismo, ad ogni governo della borghesia che cade da destra e non da sinistra sotto i colpi delle masse, ne arriva sempre uno peggiore, ancor più antipopolare e liberista.
Per questo, oggi, da questa piazza occorre lanciare un messaggio forte e concreto: non un minuto vada perso, lottiamo uniti contro il governo Draghi per difendere gli interessi della classe operaia con la consapevolezza che la conquista del potere politico da parte del proletariato è la questione chiave per la creazione di una nuova società senza più sfruttatori e oppressori.
Le operaie e gli operai che hanno posti di responsabilità politiche o sindacali, che sono comunisti o anticapitalisti, che sono in prima fila nelle lotte politiche, sindacali, sociali, ambientaliste ed ecologiste, per il clima, la salute e l'acqua, che hanno la coscienza di essere degli schiavi moderni e vogliono uscire da questo stato di schiavitù, non individualmente ma come classe, devono essere i primi e i principali promotori di questa grande iniziativa rivoluzionaria.
In particolare chiediamo ancora una volta alla Cgil di Prato di appoggiare la lotta dei lavoratori della Texprint e di indire subito uno sciopero generale regionale su questa importantissima vertenza.
Al governo Draghi non gli deve essere permesso di ledere il diritto di sciopero e di manifestazione, la libertà di organizzazione sindacale e i diritti delle persone immigrate.
Il PMLI non darà tregua a questo governo nemico del proletariato e delle masse popolari, incapace persino di risolvere celermente il fondamentale problema delle vaccinazioni anti-Covid.
Draghi sappia che chi attacca i lavoratori e i sindacalisti in lotta attacca tutto il PMLI.
Avanti così, compagne e compagni:
8 ore per 5 giorni
Tocca uno, tocca tutti.

28 aprile 2021