La conquista del potere politico è fondamentale per il proletariato per non rimanere subordinato in eterno alla classe dominante borghese
Scuderi spazza via ogni illusione borghese, revisionista, riformista, parlamentarista, governista, costituzionalista, pacifista e legalitaria

Per il 44° compleanno del PMLI il compagno Segretario generale Giovanni Scuderi ci propone un lungimirante e unitario Editoriale intitolato: “Il proletariato si ponga il problema della conquista del potere politico”.
Ci ricorda come nel nostro Paese il proletariato si sia posto la questione del raggiungimento del potere politico attraverso gli insegnamenti di Marx fin dal 1864, purtroppo rinnegati dai dirigenti revisionisti sia nella prima esperienza del 1892 con la fondazione del PSI, che nella seconda del 1921 con la fondazione del PCI.
Insegnamenti rinnegati che hanno permesso al proletariato, nonostante dure lotte, di conquistare solo briciole che gli vengono concesse dalla classe dominante borghese e dai suoi governi e istituzioni, rimanendone di fatto subordinato come classe in eterno, quando in realtà essendo la classe sociale che produce l’intera ricchezza del Paese il potere politico gli spetterebbe di diritto.
Il conseguente fallimento dei partiti revisionisti ha dimostrato la giustezza della linea politica marxista-leninista del PMLI: il sistema economico capitalista non può essere riformato, dev’essere distrutto per mezzo della rivoluzione socialista.
Scuderi ci ricorda qual è la linea di demarcazione tra marxismo-leninismo-pensiero di Mao e revisionismo moderno, di cui il proletariato dopo anni di deideologizzazione, decomunistizzazione e socialdemocratizzazione da parte dei sedicenti partiti comunisti, subisce inevitabilmente l’influenza della cultura e mentalità borghese che si fondano sull’individualismo, il soggettivismo, l’egoismo, l’arrivismo, l’arricchimento personale, il predominio dell’uomo sulla donna, la violenza maschile sulla donna e di genere, l’omofobia, la xenofobia, la sopraffazione del più forte economicamente sul più debole, la corruzione.
E solo armandosi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao potrà sradicare lo sfruttamento capitalista dell’uomo sull’uomo e le cause economiche che generano le classi, le guerre imperialiste, le ingiustizie sociali, la disoccupazione, la miseria, il razzismo e le disparità territoriali e di sesso.
Insomma, o il proletariato al potere con il suo socialismo e la sua cultura proletaria imposti con la rivoluzione socialista armata, o subordinato alla borghesia l’ultima classe sfruttatrice e oppressiva della storia, alla sua cultura, al suo capitalismo, ai suoi governi, alle sue istituzioni, al suo riformismo, al suo parlamentarismo, al suo governismo, costituzionalista, pacifista e legalitario, ai suoi imbrogli.
E a tale scopo Scuderi, come ha fatto in maniera più approfondita nell’opuscolo n° 13 “Gli insegnamenti di Mao, sulle classi e sui fronti uniti”, ricorda che oggi il proletariato o la classe operaia devono essere correttamente definiti e delimitati per poter estromettere dal potere in maniera unitaria la classe borghese.
Nell’immediato, come indicato dal documento del Comitato centrale del PMLI del 14 gennaio 2018, ovviamente, date le condizioni oggettive e soggettive del nostro Paese, il socialismo non è dietro l'angolo, ma il proletariato può progressivamente avvicinarvisi se farà propria la proposta strategica e si unirà al PMLI creando in tutte le città e in tutti i quartieri le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta.
Scuderi proponendo di aprire una grande discussione all’interno del proletariato e all’interno delle organizzazioni politiche, culturali e sindacali sulla questione fondamentale del potere politico, stimola le forze sinceramente comuniste e di sinistra ad abbandonare settarismi, pregiudizi e preclusioni e ad allargare il più possibile il fronte unito per le lotte immediate contro il governo del banchiere massone Draghi, e dell’ammucchiata disgustosa dei partiti della destra e sinistra borghese che lo sostengono, risultato di un golpe bianco del presidente della repubblica Mattarella, a dimostrazione palese, ce ne fosse ancora bisogno, che la classe dominante borghese per mantenersi al potere ricorre a qualsiasi mezzo costituzionale o incostituzionale e ricorre regolarmente pur di tutelare i propri interessi padronali alla repressione fascista nei confronti dei lavoratori che lottano per la conquista di un minimo di diritti come rispetto dei contratti e orario di lavoro; le brutali repressioni recenti nei confronti dei lavoratori del SI Cobas di Prato e Piacenza lo dimostrano.
Scuderi con questo Editoriale dimostra ulteriormente il carattere autentico proletario rivoluzionario del PMLI e, come ci insegna il Maestro Mao, il fronte unito è una delle tre armi principali per sconfiggere il nemico, ecco cosa ci insegna a proposito: “Un partito disciplinato, armato della teoria marxista-leninista, che pratica l'autocritica ed è legato alle masse popolari; un esercito sotto la direzione di tale partito; un fronte unito di tutte le classi rivoluzionarie e di tutti i gruppi rivoluzionari sotto la direzione di tale partito; ecco le tre armi principali con le quali abbiamo sconfitto il nemico”.
Questo partito in Italia esiste da 44 anni grazie ai primi 4 pionieri nel 1967 e alla sua fondazione del 1977, si chiama PMLI.
Tanti cari rossi auguri al Partito, a tutte le compagne e a tutti i compagni del PMLI che da 44 anni si battono per l’emancipazione e il potere politico del proletariato e per l’Italia unita, rossa e socialista.
Spazziamo via il governo del banchiere massone Draghi al servizio del capitalismo, della grande finanza e dell'Ue imperialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
Massimo Mani - Pontassieve (Firenze)

28 aprile 2021