Milano
5 mila in corteo per difendere i diritti. In testa i lavoratori in lotta della FedEx. I compagni del PMLI coinvolgono i manifestanti nei canti rivoluzionari e nel lancio di slogan

Dal corrispondente della Cellula "Mao'' di Milano
La Giornata Internazionale dei Lavoratori quest’anno è stata celebrata a Milano col corteo pomeridiano organizzato dai sindacati aderenti al Patto d'azione anticapitalista-per il fronte unico di classe (SI Cobas, USB, AdL ,Sial, Slai Cobas, Usi e CUB).
Sono affluiti in Largo Cairoli oltre 5mila manifestanti tra operai, di cui una buona parte migranti, lavoratori, disoccupati, studenti, precari e solidali provenienti, oltre che da Milano e provincia, da Bologna, Brescia, Torino, Modena e Piacenza. A guidare il corteo che ha percorso Via Dante per confluire a Piazza Duomo, i combattivi lavoratori FedEx con in prima fila i 280 facchini di Piacenza in lotta contro i licenziamenti e arrivati in massa nonostante siano da giorni in presidio-picchetto permanente fuori dai cancelli di Peschiera Borromeo dove tre giorni prima hanno resistito e respinto le cariche della polizia della ministra Lamorgese che voleva disperderli a manganellate.
Sin dal concentramento militanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI erano all’opera diffondendo centinaia di volantini riportanti l’Editoriale del compagno Andrea Cammilli, Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI, “1° Maggio contro il governo del banchiere massone Draghi e il capitalismo. Per il socialismo e il potere politico del proletariato, e per difendere i diritti e gli interessi delle masse lavoratrici, popolari, femminili e giovanili”, così com’era scritto sul manifesto del Partito su un cartello e riprodotto nei “corpetti”, che ha attirato l’approvazione di molti manifestanti che l’hanno fotografato.
Tenendo alta la rossa bandiera del Partito, nonostante fosse bagnata per l'incessante pioggia, i marxisti-leninisti hanno coinvolto i manifestanti al canto di “Bandiera Rossa”, “L’Internazionale” e “Il nostro giorno è il Primo Maggio” e con slogan tesi a elevare la combattività politica e la coscienza di classe: “Né flessibile né precario lavoro stabile pari salario”; “ll posto di lavoro non si tocca lo difenderemo con la lotta”; “I licenziamenti sono da bloccare, governo Draghi è da cacciare”; “Art. 18 va ripristinato nessun lavoratore dev’esser licenziato”.
Ai comizi in Piazza Duomo sono intervenuti diversi lavoratori (in maggioranza migranti) in rappresentanza delle diverse realtà di sfruttamento (tra i quali anche i rider) e di lotta, che hanno denunciato con forza le bestiali condizioni di lavoro a cui sono sottoposti e hanno illustrato le iniziative di lotta che stanno portando avanti dimostrando grande coraggio, combattività e determinazione nel continuare gli scioperi, i picchetti e il blocco delle merci davanti ai cancelli.
Molti interventi hanno puntato il dito contro il capitalismo nel suo complesso, come quello di Arafat - il lavoratore della FedexTNT di Piacenza posto agli arresti domiciliari nei giorni scorsi per aver organizzato lo sciopero davanti ai cancelli della multinazionale americana - il quale ha ribadito la necessità di costituire un largo fronte unito di lotta per rispondere all'offensiva padronale e del governo Draghi, e abbattere il capitalismo che è fonte di tutti i mali sociali e ostacolo al progresso degli operai, di tutti i lavoratori e dell'intera umanità.
Proprio per questo noi marxisti-leninisti, con la nostra qualificata propaganda, abbiamo anche in questa occasione rilanciato l'invito ad aprire una grande discussione all’interno del proletariato e delle sue organizzazioni politiche, sindacali e culturali e fra di esse per trovare un’intesa e costituire un’alleanza, un fronte unito, per aprire la via alla conquista del potere politico da parte del proletariato. Solo così sarà possibile, col maturare delle condizioni oggettive e soggettive, abbattere il capitalismo e il potere politico borghese che lo regge e protegge, al fine di ottenere l'emancipazione effettiva del lavoro salariato dal capitale privato con l'instaurazione della società socialista dove, come scrissero Marx ed Engels nel “Manifesto del Partito comunista”, “il lavoro accumulato è soltanto un mezzo per rendere più largo, più ricco, più progredito il ritmo di vita degli operai” e perciò di tutti i lavoratori.
Viva la classe operaia e le lavoratrici e i lavoratori!
Viva la lotta di classe!
Viva il Primo Maggio!

5 maggio 2021