Santa Croce sull'Arno
Alla manifestazione indetta dal PC e da altre organizzazioni ha aderito anche il PMLI che è intervenuto con Cammilli

Redazione di Fucecchio
Un Primo Maggio con tante bandiere rosse con la falce e martello quello che si è svolto a Santa Croce sull'Arno (Pisa). Recentemente questa cittadina a metà strada tra Pisa e Firenze è balzata alle cronache regionali e nazionali per lo scandalo legato allo smaltimento illegale dei rifiuti industriali delle concerie, principale attività produttiva della zona.
La sindaca PD di Santa Croce Giulia Deidda, assieme a Ledo Gori, capo Gabinetto in regione di Enrico Rossi prima e di Eugenio Giani adesso, assieme ad altri amministratori dello stesso partito, formavano una consorteria al servizio degli industriali conciari, da cui ricevevano appoggio elettorale, sia politico che economico.
Il tutto con lo scopo di coprire lo smaltimento dei fanghi industriali effettuato al di fuori dei parametri previsti dalla legge. A completare il “quadretto” la mafia, che con la 'ndrangheta si occupava di occultare i residui solidi più pericolosi. Su questa vicenda, e su altre precedenti che già lasciavano intravedere questo criminale intreccio, la Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio del PMLI è intervenuta più volte con le sue forti denunce.
È stato perciò naturale aderire all'iniziativa organizzata dal PC, dal Comitato 27 febbraio-No Draghi e da altre organizzazioni, nella giornata del Primo Maggio a Santa Croce, contro la mafia e la corruzione, per il lavoro, la salute e l'ambiente. La manifestazione si è tenuta proprio davanti al municipio, in Piazza del Popolo.
Mentre la Cgil locale vacilla, chiedendo giustamente che siano salvaguardate le migliaia di posti di lavoro del distretto conciario già in difficoltà per il Covid, senza però spingersi a fondo nella denuncia politica, questa iniziativa ha avuto il merito di evidenziare senza mezzi termini le collusioni tra il PD, i padroni e la mafia, senza dimenticare la battaglia più generale contro il governo Draghi.
I compagni del PMLI, unico partito politico presente oltre al PC, sono stati accolti fraternamente e ancor prima di farne richiesta, sono stati gli stessi organizzatori a invitarci a intervenire. In uno sventolio di bandiere rosse con la falce e martello, con tanti giovani, hanno parlato dal microfono, e a causa di un problema tecnico anche da un megafono, alcuni esponenti del PC come Francesco Sale e Daniele Caneschi.
Il secondo intervento (che pubblichiamo integralmente a parte) è stato quello del nostro compagno Andrea Cammilli incentrato da una parte sulla forte denuncia locale dell'intreccio politico-mafioso e dell'asservimento padronale degli amministratori PD, e dall'altra sulla necessità di un fronte unito contro il governo del banchiere massone Draghi a livello nazionale e contro le amministrazioni del nostro territorio. Senza rinunciare a ribadire che se si vuole davvero cambiare radicalmente l'Italia è impensabile farlo nel capitalismo, ma bisogna porsi l'obiettivo della conquista del potere politico da parte del proletariato.
Alcuni partecipanti si sono complimentati con il compagno Cammilli per il suo intervento. Prima della fine della manifestazione i marxisti-leninisti hanno ribadito agli esponenti del partito di Rizzo la loro disponibilità a collaborare e a lottare assieme nel comprensorio sulle tematiche che ci vedono sulle stesse posizioni.

5 maggio 2021