Volantino della Cellula “Mao Zedong” di Milano
Onoriamo la grande e storica Vittoria del 9 Maggio 1945 che fu ottenuta grazie al ruolo decisivo svolto dall'Unione sovietica di Stalin
Uniamoci per impedire al governo e al parlamento italiano di attuare la risoluzione anticomunista dell'europarlamento che equipara il comunismo al nazismo e vieta l'uso dei simboli comunisti!

Ecco il testo del volantino prodotto e diffuso dalla Cellula “Mao Zedong” di Milano del PMLI.
 
Il 9 Maggio di 76 anni fa, pochi giorni dopo il suicidio di Hitler e la conquista di Berlino da parte dell'Esercito Rosso sovietico, che issava la bandiera rossa con la falce e martello sulle rovine del Reichstag, la Germania nazista capitolava e si concludeva la 2ª guerra mondiale.
Il merito principale della sconfitta del nazismo hitleriano, che per quasi sei lunghi anni aveva messo a ferro e fuoco e insanguinato l'intera Europa, è della gloriosa Unione Sovietica e dell'eroica Armata Rossa guidate da Stalin, che hanno sopportato il peso preponderante della lotta mortale contro la belva nazista, con un tributo di ben 27 milioni di morti, ai quali va la gloria eterna e la riconoscenza degli antifascisti e degli amanti della libertà di tutto il mondo; e grazie anche a battaglie epiche, come quella di Stalingrado, scolpita indelebilmente nella storia, che hanno cambiato il corso della guerra e decretato la sconfitta finale delle armate hitleriane, fino a quel momento considerate "invincibili".
Anche in questa occasione il Partito marxista-leninista italiano esprime la sua ferma condanna alla risoluzione dell'europarlamento, anticomunista, provocatoria, menzognera e falsificatrice, votata da PD e Pisapia assieme ai fascisti di FdI, alla Lega e a Forza Italia, che equipara il comunismo al nazismo e vieta l'uso dei simboli comunisti, basando il tutto sulla mastodontica e assurda menzogna che a scatenare la seconda guerra mondiale siano stati i governi firmatari del patto di non aggressione del 1939 tra la Germania nazista e l'Unione Sovietica, scagionando da ogni responsabilità i governi di Francia e Gran Bretagna di allora, che con l'appeasement e la Conferenza di Monaco avevano resuscitato e favorito l'espansionismo dell'imperialismo tedesco in funzione antisovietica, per poi invece ritrovarselo contro nel contendersi l'egemonia europea e mondiale.
Solo chi studia la storia sui fatti documentati, e accetta la sua verità obbiettivamente e senza pregiudizi, può sapere quanti e quali furono i vani sforzi del governo sovietico presso quelli francese e britannico per coinvolgerli in un'alleanza politico-militare antinazista al fine di arginare, fermare e neutralizzare sul nascere, l'espansionismo guerrafondaio dell'imperialismo hitleriano, così da garantire la pace in Europa e nel mondo. Studiando i suoi documenti e i fatti documentati risulta chiaro, inoltre, come quel patto di non aggressione fu un patto di pace e non un'alleanza di guerra, un patto tradito proditoriamente dalla Germania nazista nemmeno due anni dopo, con la criminale aggressione di quest'ultima all'Unione Sovietica.
Contro questa vergognosa risoluzione anticomunista dell'Unione Europea imperialista - basata su uno spregiudicato revisionismo storico - occorre un vasto fronte unito non solo di chi ha a cuore la causa del socialismo e del comunismo, ma anche dei democratici e degli antimperialisti per impedire al governo e al parlamento italiano di attuarla nel nostro Paese tramite la proposta di legge del fascista Cirielli che vuol mettere fuori legge i partiti comunisti.
Il fatto che questa infame proposta di legge sia stata presentata dai fascisti di FdI non deve indurre a prenderla sottogamba, perché anche il PD (e anche il M5S in maniera più contorta) votarono a favore della risoluzione anticomunista europea alla quale Cirielli si è direttamente ispirato. E se il PD non fece muro alla precedente proposta dell'“Ordine del tricolore”, c'è da immaginarsi che lo farà ancor meno con questa, che ha dietro di sé l'aureola stellata dell'Unione europea. In ogni caso è stata aperta una strada che non si sa a cosa potrà portare, visto anche il precedente dell'istituzione “bipartisan” dell'anticomunista e truffaldino “Giorno del ricordo delle foibe e degli esuli giuliano-dalmati” che partì proprio dall'iniziativa di un singolo parlamentare della destra neofascista.
Intanto la proposta di legge Cirielli è stata assegnata lo scorso 18 marzo 2020 alla 1ª Commissione permanente Affari costituzionali della Camera in sede referente, e quindi ha già iniziato il cammino parlamentare, e anche se, data l'emergenza sanitaria, non se ne prevede un'esame a breve, occorre svegliare l'attenzione di tutti gli antifascisti, e in particolare dell'Anpi, e di tutti i sinceri democratici e progressisti affinché sia denunciato e contestato con ogni mezzo e sia ritirato dal parlamento, facendogli fare la stessa fine ingloriosa del precedente disegno di legge che intendeva equiparare i partigiani ai fascisti repubblichini.
In questo quadro è essenziale l'unità d'azione dei partiti con la bandiera rossa e la falce-martello, affinché tutti insieme lavorino per suscitare questo movimento di protesta per affossare la proposta di legge anticomunista e fascista Cirielli e qualsiasi altro tentativo di attuare in Italia la risoluzione anticomunista, provocatoria, menzognera e falsificatrice del parlamento europeo.
Di fronte all'Unione Europea imperialista che con la calunnia e la repressione anticomunista vorrebbe esorcizzare il ritorno anche solo dell'aspirazione al socialismo, di fronte al governo del banchiere massone Draghi che di quella UE ne è il diretto rappresentante e attorno al quale si è coalizzato un fronte unito reazionario della borghesia e dei suoi partiti, occorre estendere lo schieramento anticapitalista dei partiti con bandiera rossa e falce-martello assieme a tutte le forze della sinistra di opposizione di classe per portare avanti nell’immediato le unitarie lotte per difendere gli interessi delle masse lavoratrici e popolari sempre più sotto attacco dei governi centrale e regionali, ligi esecutori degli interessi capitalistici italiani ed europei.
Ispirarsi oggi alla Vittoria del 9 Maggio significa anche porsi il problema del potere politico del proletariato e del socialismo che furono i sistemi politico e sociale che ispiravano l'eroismo, l'abnegazione e il sacrificio dei combattenti dell'Armata Rossa e delle masse lavoratrici dell'Unione Sovietica impegnate nello sforzo bellico. Vi aspiravano anche i partigiani comunisti italiani, che costituivano l'anima e il braccio forte della lotta di Liberazione, sebbene allora i suoi obiettivi non potessero andare oggettivamente oltre la sconfitta del nazifascismo e la riconquista delle libertà democratiche soppresse da Mussolini. Ma questa aspirazione al socialismo ha continuato a vivere per tutto il dopoguerra, e più volte il proletariato è andato vicino a realizzarla: nel 1948, con le rivolte operaie e popolari susseguenti all'attentato a Togliatti; nel 1960, con l'insurrezione contro il governo clerico-fascista Tambroni e con le grandi lotte studentesche e operaie del 1968-'69, che furono spente solo grazie all'opportunismo e al tradimento dei dirigenti del PCI revisionista e delle direzioni sindacali collaborazioniste.
Oggi è l'ora di far rivivere quello spirito ponendosi di nuovo il problema del socialismo e del potere politico del proletariato, cominciando col riconquistare e applicare fino in fondo la cultura del proletariato, che è il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, e liberandosi dalla cultura borghese liberale, riformista e parlamentarista.
Come ha indicato il Segretario generale del PMLI Giovanni Scuderi, nel suo Editoriale per il 44° Anniversario della fondazione del nostro Partito, su questo tema occorre “aprire una grande discussione all’interno del proletariato e delle sue organizzazioni politiche, sindacali e culturali e fra di esse. Si aprano le menti, si scruti attentamente la situazione presente, si guardi con lungimiranza il futuro, si abbandonino settarismi, pregiudizi e preclusioni, si dica tutto quello che abbiamo in testa a cuore aperto, per trovare una intesa e costituire un’alleanza, un fronte unito, per aprire la via alla conquista del potere politico da parte del proletariato”.
Onore e gloria all'Armata Rossa di Stalin, fondamentale artefice della Liberazione d'Europa dal mostro nazifascista!
Che il glorioso 9 Maggio 1945 ispiri le nostre lotte per impedire le leggi anticomuniste della UE imperialista, per difendere gli interessi delle masse lavoratrici e popolari, contro il governo Draghi e il capitalismo, per il potere politico del proletariato e il socialismo!
 
Partito marxista-leninista italiano
Cellula “Mao Zedong” di Milano
9 Maggio 2021