Milano
Presidio della comunità palestinese: "Non lasciateci soli!". Suscita entusiasmo il cartello del PMLI

Redazione di Milano
A soli tre giorni di distanza dal presidio in piazza Duomo, Milano torna a manifestare per la Palestina, nel pomeriggio di domenica 16 maggio in piazza Castello.
Ancora una volta la comunità araba che vive a Milano si raccoglie per esprimere solidarietà con l'oppresso e martoriato popolo palestinese e per condannare la pulizia etnica di Gerusalemme Est e i criminali bombardamenti sulla Striscia di Gaza perpetrati dal mostro nazi-sionista.
I manifestanti hanno espresso con veemenza la propria rabbia e indignazione di fronte al genocidio in atto in Palestina, denunciando sempre più l’indifferenza, l’ipocrisia, il silenzio della cosiddetta e tanto decantata “comunità internazionale” egemonizzata dall'imperialismo e dei principali media borghesi che artatamente scambiano i carnefici per le vittime e viceversa occultano il più possibile le centinaia di morti e le migliaia di feriti in quella Gaza ormai divenuta la Guernica di Palestina.
A differenza di giovedì scorso i partecipanti non sono così giovani, ci sono anche intere famiglie con bambini al seguito, tutti uniti al grido di “Palestina libera!”, “Israele nazista, Stato terrorista”, “Sionisti assassini, uccidente anche i bambini!”, “Netanyahu assassino!”, “Palestina terra mia, Israele via, via!”. Lanciati molti altri slogan in arabo e cantato solennemente l'Inno nazionale palestinese "Fida'i".
Questa volta era l’Associazione dei palestinesi in Italia a organizzare la manifestazione. Il loro appello era forte: “Non lasciateci soli”.
A rispondere all'appello c'erano, tra gli italiani presenti, compagni della Cellula “Mao” di Milano del PMLI con la loro qualificata presenza che esprimeva i profondi sentimenti di internazionalismo proletario del nostro Partito. Innalzavano un cartello con il manifesto nazionale del PMLI: “Fermare i criminali nazisti e sionisti. Il governo Draghi condanni il bombardamento e l'invasione di Gaza. Con la Resistenza palestinese fino alla vittoria”. Non c'è nessun partito politico italiano presente in piazza a esprimere una condanna così netta e chiara, a definire gli aggressori per quello che realmente sono, a chiamare in causa il governo italiano che tace e acconsente, a schierarsi coi soli oppressi senza concedere nulla agli oppressori. Non stupisce quindi l'entusiasmo dei manifestanti nel vedere il manifesto portato dai nostri compagni riprodotto anche nei “corpetti”; molti si complimentano, altrettanti fotografano col cellulare il cartello, altri ancora posano al suo fianco a pugno chiuso e c'è chi ha voluto tenerlo per essere immortalato facendo con la mano il segno di vittoria.
 

19 maggio 2021