Napoli
5mila in presidio e corteo. I manifestanti denunciano le falsità della stampa del regime neofascista. Fortemente contestato l’ex Prc, ora renziano, Migliore. Apprezzate la diffusione e la partecipazione del PMLI

Redazione di Napoli
Una bellissima giornata di lotta e solidarietà, un fiume colorato e pieno di riferimenti alla Palestina, cominciando dallo sventolio della sua bandiera, ha accompagnato sabato 15 maggio il sit-in organizzato dalla Comunità campana palestinese a piazza Plebiscito.
L’appuntamento è dinanzi alla Prefettura, ma già da ore i partecipanti erano assiepati nei pressi della vicina piazza Trieste e Trento dimostrando la grande solidarietà delle masse popolari napoletane e campane.
Ha detto con forza e ragione Omar Suleiman, portavoce comunità palestinese in Campania: “siamo scesi oggi in piazza a Napoli per rompere il silenzio vergognoso sulla questione palestinese e in particolare sul massacro di bambini e delle donne a Gaza da sei giorni. Vivo in Italia da 43 anni, mai visto un silenzio così vergognoso della stampa a favore di Israele”. In piazza è forte la contestazione alla stampa del regime neofascista, rea di aver taciuto o distorto la realtà facendo un vero e proprio monoblocco informativo a favore di Israele e in dispregio della giusta lotta del popolo palestinese per la libertà. Suleiman parla di “crimini di guerra e contro l’umanità nei confronti della Palestina da parte dello Stato di Israele: hanno bombardato il palazzo della stampa internazionale. Questa escalation nasce dalla decisione della Corte costituzionale di sgomberare dalle loro abitazioni famiglie palestinesi nei sobborghi di Gerusalemme per favorire l'insediamento dei coloni israeliani. È da 73 anni che si assiste ormai alla cacciata dei palestinesi nel silenzio della Comunità internazionale”. A ribadirlo è anche Emiliano dell’Associazione pro-Palestina Handala Ali: “Chiediamo la cessazione immediata dei bombardamenti a Gaza da parte di Israele e la fine delle occupazioni illegittime delle terre palestinesi”.
Il presidio è composto da tanti ragazzi palestinesi nati in Campania con cartelli e slogan tra cui “Boicottiamo Israele”, “Palestina libera”, “Stop alla pulizia etnica della Palestina”, decine di mani rosse a riecheggiare il sangue versato dalle centinaia tra morti e feriti a Gaza da parte di alcuni studenti presenti. Molto duri gli interventi contro il PD e Italia Viva, in particolar modo contro Gennaro Migliore, ex PRC, partito in cui aveva ricoperto il ruolo di responsabile dei giovani comunisti e delfino di Bertinotti, che dopo aver rinnegato il comunismo si è lanciato a braccia aperte verso Renzi. Migliore, che nel 2014 chiedeva il “riconoscimento della Palestina come necessità storica”, sfilava sul palco dell'ammucchiata filosionista di Roma facendo a gara con la teppaglia fascista e twittava il 12 maggio: “Con una delegazione di Italia Viva al Portico d’Ottavia per ribadire, in queste ore così difficili, il diritto di Israele a esistere e la necessità di cessare subito violenze e vittime civili”.
Tornando al corteo, ha certamente colpito in piazza la presenza di tanti giovani e giovanissimi, studenti e studentesse medi e universitari, delle associazioni pro-Palestina, dei centri sociali, ma anche uno spezzone del Partito socialista dello Sri Lanka, bandiere della FGC, qualche bandiera del PCI che fraternizzava subito con i compagni del PMLI. I nostri compagni indossavano i “corpetti” che riproducevano il bel manifesto prodotto dal Partito “Fermare i criminali nazisti e sionisti. Il governo Draghi condanni il bombardamento e l’invasione di Gaza. Con la resistenza palestinese fino alla vittoria”.
I marxisti-leninisti hanno diffuso in piazza di centinaia di volantini che in poco tempo sono finiti e apprezzati dai manifestanti che si congratulavano con la nostra chiara e ferma posizione contro Israele e a favore delle masse palestinesi. Tanto è vero che i compagni rimanevano fino alla fine del presidio che si trasformava poi in un bellissimo corteo che raggiungeva il porto di Napoli, una destinazione simbolica per protestare contro il transito della nave che, partita da Livorno, viaggia per trasportare armi ad Israele.
La giornata di lotta si concludeva con molti partecipanti che si davano appuntamento per il 22 maggio al corteo nazionale contro il G20 a Roma.

19 maggio 2021