Sul palco, fianco a fianco, Letta, Salvini, Boschi, Tajani, Raggi, Toti e Calenda
Vergognosa ammucchiata filosionista a Roma

 
Mercoledì 12 maggio nel quartiere ebraico della capitale un centinaio di persone ha partecipato ad un sit-in proIsraele organizzato in seguito all'inasprirsi del conflitto tra Israele nazista e sionista e la Resistenza palestinese.
Sull'improvvisato palco, a fianco di alcuni esponenti della comunità ebraica romana, alcuni tra i politicanti del regime neofascista, espressione tanto della destra quanto della "sinistra" borghese, tutti vergognosamente schierati con i nazisti di Tel Aviv.
Fra gli altri l'aspirante duce dei fascisti del XXI secolo Salvini che ha dichiarato: “i missili e i razzi non sono la risposta. C’è qualcuno che ritiene Israele un cancro da estirpare e che l’Occidente e la cristianità non abbiano diritto di esistere sulla faccia di questa terra, non mi sembrano ragionamenti validi. Siamo per la pacifica convivenza tra popoli, però vedere mille missili islamisti che viaggiano sulle teste del popolo Israeliano meritano una condanna ferma”, al quale hanno dato manforte con deliranti, vergognose, truffaldine e antistoriche affermazioni il segretario del PD Letta che ha dichiarato: “Siamo qua convintamente, tanti e tutti insieme per di no alla violenza e al terrorismo”, Tajani di FI (ex presidente del parlamento della Ue imperialista) la sindaca di Roma, ormai in piena campagna elettorale per le prossime comunali, Virginia Raggi del M5S, la renzianissima Maria Elena Boschi, Emanuele Fiano del PD, il senatore M5S Andrea Cioffi e Carlo Calenda, anch'egli candidato al Campidoglio.
Il sit-in è vergognoso intanto perché non ci risulta che tutta la comunità ebraica di Roma e italiana sia schierata con Israele, tutt'altro, mentre i toni e la scelta del luogo hanno lasciato intendere proprio questo, andando nella direzione, falsa e strumentale al dominio israeliano, dell'identificazione dell'ebraismo con il sionismo, i quali non sono per niente la stessa cosa, come ne consegue che l'essere antisionisti non implica affatto essere antisemiti, come la propaganda dei nazisti sionisti vorrebbe fare credere al mondo intero da decenni a questa parte per creare una base di massa e giustificare la feroce politica imperialista, aggressiva, sciovinista, razzista e fascista di Israele in Medioriente, supportata da sempre dai suoi alleati imperialisti, a cominciare dagli Usa.
Nell'articolo de "Il Bolscevico" Sionismo e antisemitismo viene magistralmente spiegato infatti: "Il sionismo è un movimento marcatamente imperialista, sciovinista, aggressivo, razzista e fascista.
Chi è ebreo, cioè chi professa la religione ebraica, non necessariamente è un sionista. Anzi molti sono gli ebrei che nel passato e anche oggi sono antisionisti. D'altro canto per essere un sionista non necessariamente bisogna essere ebrei.
L'identificazione fra ebraismo e sionismo è uno dei pilastri ideologici su cui poggia la propaganda sionista per giustificare i suoi crimini.
Questa tesi, senza alcun fondamento scientifico, è servita ai sionisti per sviluppare negli anni un nazionalismo reazionario ebraico e giustificare così l'imposizione del sionismo a tutte le minoranze ebraiche sparse nel mondo, costringendole a considerare Israele come loro patria di origine, come unico e legittimo rappresentante della fede ebraica e come lo Stato che tutti gli ebrei devono servire e aiutare ovunque essi si trovino.
Il sionismo si è sempre opposto all'assimilazione degli ebrei, da secoli sparsi in tutto il mondo, nei gruppi etnici e nelle nazioni dove ormai risiedono e ha sempre teorizzato l'esistenza di una 'nazione ebraica universale' contrapposta e nemica delle altre nazionalità".
Naturalmente i partecipanti a questo vergognoso sit-in hanno quindi continuato a sguazzare nella propaganda sionista, nell'odio verso la Resistenza palestinese, appena celato dietro l'infame e inaccettabile parola d'ordine "Due Stati, due popoli", del tutto funzionale al sionismo e che peraltro rispecchia la situazione attuale, che vede la Palestina trasformata nella Polonia occupata dai nazisti durante il Secondo conflitto mondiale, nell'ambito di uno Stato che pratica apertamente l'apartheid e la segregazione razziale, dotato anche di terrificanti armi di distruzione di massa utilizzate massicciamente nella sottomissione dei Palestinesi e per intimidire chiunque, anche gli ebrei non sionisti, osi opporsi in qualunque modo al dominio della "grande Israele", bollando come "terrorista" (esattamente come facevano i nazifascisti con i partigiani) osi combattere il sionismo nel Medioriente e nel mondo.
A dimostrazione del fatto che la sacrosanta lotta contro il mostro nazisionista "non ha nulla in comune con l'antisemitismo. Il sionismo è nemico dei lavoratori di tutto il mondo, tanto di chi è ebreo, quanto di chi non lo è", come disse Stalin.
Non ci stupisce l'unanimismo filosionista delle forze politiche borghesi che sostengono il governo del banchiere massone Draghi, al servizio del capitalismo, della grande finanza e dell'Ue imperialista, che ha rilanciato, come e peggio del predecessore Conte, l'imperialismo e l'interventismo italiano nelle aree strategiche per i monopoli nostrani, a cominciare dallo stesso Medioriente, da sostenere per Draghi in ogni modo, anche in piena pandemia, mentre milioni di italiani non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, continuando fra l'altro così ad esporre innocenti e incolpevoli civili a eventuali rappresaglie da parte dei combattenti islamici antimperialisti.
Fra l'altro tanto l'appoggio a Israele, quanto la partecipazione del nostro Paese ai conflitti imperialisti, come la criminalizzazione della Resistenza palestinese sono in palese violazione di quello che ne rimane della Costituzione democratico-borghese del 1948 (ormai carta straccia) e rappresentano un oltraggio alla Gloriosa Resistenza italiana, sempre più ridimensionata e vittima del revisionismo storico neofascista (si veda l'infame "Giornata delle Foibe", che va abolita) il quale spinge tra l'altro su base continentale all'infame equiparazione del fascismo e del comunismo, nel malcelato tentativo di mettere fuorilegge i partiti comunisti, per cancellare l'antifascismo, la lotta di classe e le guerre di liberazione nazionale dei popoli e delle nazioni oppresse, riabilitare di fatto il fascismo, a tutto vantaggio del capitalismo monopolistico, la qual cosa dimostra che (e non da oggi) siamo in pieno regime neofascista, parte integrante dell'Ue imperialista, vero mostro economico, politico, militare e istituzionale che non si può riformare e va distrutto, cominciando a tirarne fuori l'Italia.
Noi marxisti-leninisti non verremo mai meno all'appoggio incondizionato e militante al popolo Palestinese, alla sua lotta per la distruzione dello stato di Israele, nell'ambito della parola d'ordine "Uno Stato, due popoli, CON LA RESISTENZA PALESTINESE FINO ALLA VITTORIA".
Chiediamo al governo del banchiere massone Draghi di rompere le relazioni diplomatiche con i sionisti e di condannare il bombardamento di Gaza.
Alla martellante campagna filosionista dei mass media del regime è necessario contrapporre la verità dei fatti sulla questione israelo-palestinese, invitiamo quindi i nostri lettori a studiare gli appositi, sempre attuali, Documenti del PMLI sulla questione.

19 maggio 2021