Intervento di Erne Guidi alla manifestazione contro il G20
"Questo grande evento dimostra che è possibile marciare ognuno con i propri vessilli e bandiere e colpire uniti”
“Uniamoci per combattere il capitalismo, l’imperialismo e il governo del banchiere massone Draghi, per una società migliore, il socialismo e il potere politico del proletariato.”

Pubblichiamo il testo integrale dell'intervento di Erne Guidi dal palco di Piazza S. Giovanni, punto d'arrivo della grande e importante manifestazione contro il G-20. Integrale perché il compagno, intervenuto come ultimo, con una piazza in dismissione, ha dovuto tagliarne vari pezzi.
Il mancato rispetto di tutti i relatori precedenti del tempo di 5 minuti cadauno concordati ha portato a ciò e addirittura ai ripetuti solleciti della presentatrice a chiudere l'intervento dopo soli 2 minuti.
Una grave scorrettezza degli organizzatori del palco verso una forza promotrice, come lo era il PMLI, che è stato inserito come ultimo solo perché il buon compagno Erne si stava adoperando a sistemare lo striscione ufficiale che apriva il corteo, visto che nessuno lo aveva fatto, e confidava, come detto a voce, nella sua iscrizione ad intervenire da parte degli altri compagni promotori.
 
Compagne e compagni,
vi porto il saluto militante del Partito marxista-leninista italiano, promotore insieme a più di 60 altre organizzazioni di questa importantissima giornata di lotta, senza precedenti nella storia delle manifestazioni delle forze a sinistra del PD, passato ormai armi e bagagli nel campo del capitalismo e della reazione. Dopo oltre un anno di dittatura antivirus del governo Conte e imponendoci, di fronte al tentativo di annullamento degli stessi diritti democratici borghesi perorati dal governo Draghi e dall’ammucchiata liberale, liberista, fascista e razzista che lo sostiene, siamo finalmente qui a manifestare unitariamente contro il G-20, responsabile di questa devastante pandemia. Tutte queste bandiere rosse, con la falce e martello o con la stella, insieme a sindacati, come l’USB che va ringraziata per l’importante supporto politico e organizzativo che ha dato per la riuscita di questa giornata, associazioni e comitati, questa grande partecipazione, stanno a dimostrare che l’unità di opposizione e di classe è possibile. Oggi abbiamo vinto, chi ha perso sono gli assenti, chi ha disertato o snobbato questo grande evento che dimostra che è possibile marciare ognuno con i propri vessilli e bandiere e colpire uniti.
Oggi abbiamo colpito al cuore il capitalismo e l’imperialismo, i veri responsabili della strage del Covid-19, coloro che per per decenni hanno deturpato l’ambiente e l’ecosistema, inquinato terre e mari, praticato l’allevamento intensivo degli animali e distrutto tutti gli habitat naturali nel nome della ricchezza e del massimo profitto di un pugno di persone.
L’emblema di una gestione miope e criminale della pandemia, centrata sull’interesse immediato delle multinazionali, è stata la privatizzazione dei brevetti sui vaccini, che sta provocando un ritardo gravissimo nella vaccinazione di tutte le popolazioni del mondo. Soprattutto quello che sta ancora avvenendo in India e nelle zone più povere del mondo lo dimostra.
Eppure i vaccini sono stati pagati dal pubblico: alle multinazionali sono stati versati 88 miliardi di fondi pubblici e garanzie di pre-acquisto. Nonostante ciò, il brevetto è stato privatizzato, garantendo enormi profitti a Big Pharma. Ciò ha permesso alle multinazionali di garantirsi un mercato oligopolistico, con altissimi tassi di profitto.
I 3 milioni e 500 mila morti nel mondo, di cui 125 mila nel nostro Paese, stanno a dimostrare come il virus sia il capitalismo e l’imperialismo e la pandemia una strage di Stato.
In particolare non dobbiamo dimenticare che i nostri morti sono la conseguenza diretta della scellerata condotta dei governi succedutesi negli ultimi decenni fino a quelli di Conte e Draghi, che hanno dato e vogliono dare il colpo finale alla sanità pubblica nel nostro Paese, abbandonata e distrutta a favore di quella privata. Parimenti responsabili sono i governi regionali che hanno fatto a gara, in questa pandemia, ad attuare la famigerata “autonomia differenziata”, vero verbo liberista della logica della regionalizzazione, dell’organizzazione e gestione della sanità, della corsa alla privatizzazione del sistema, al punto che ad un anno e mezzo dall’inizio della pandemia il vero soggetto vincente risulta essere la sanità privata.
Quindi, che fare? Dobbiamo ripulire il pianeta dal capitalismo e dall’imperialismo per evitare pandemie future. Intanto battiamoci uniti per una sanità pubblica, universale, gratuita, senza ticket, fondata sulla prevenzione e sulla medicina territoriale, controllata dal popolo.
Trasformare tutte le strutture sanitarie private, accreditate e non, comprese le farmacie, in strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale.
Nazionalizzare le aziende farmaceutiche.
Chiediamo più risorse per la sanità pubblica e per la ricerca, più ospedali, più medici, più infermieri, più operatori sociosanitari.
Abolire i brevetti sui vaccini e concludere rapidamente la vaccinazione.
Abolire la libera professione dei medici ospedalieri esercitata dentro e fuori le strutture sanitarie pubbliche.
Ritirare l'autonomia regionale differenziata.
Oggi qui con noi abbiamo, numerosa e combattiva, la Comunità palestinese in Italia. A loro rivolgiamo la nostra più fraterna solidarietà militante internazionalista proletaria. E gridiamo forte: fermare i criminali nazisti e sionisti di Israele; costringiamo il governo Draghi a condannare i bombardamenti e l’invasione di Gaza. Con la Resistenza palestinese fino alla vittoria!
Oggi qui con noi ci sono anche i lavoratori di Alitalia in lotta per i posti di lavoro e per la nazionalizzazione della compagnia di bandiera. Siamo al vostro fianco! Così come siamo solidali con i lavoratori del porto di Genova, anch’essi qui presenti, che, assieme ai loro compagni di Napoli e Livorno, si battono coraggiosamente contro il genocidio del popolo palestinese e contro la partenza delle navi cariche di armi dirette al regime nazista e sionista di Israele.
Ma siamo solidali e al fianco anche di quei lavoratori in lotta che non sono qui presenti, come quelli della Fedex-TNT di Piacenza e di altre città, della Texprint di Prato, della Stellantis (ex Fiat) di Melfi e Pomigliano, della Miliardo Yida in provincia di Alessandria, che hanno in più occasioni già conosciuto la legge della repressione del governo Draghi, che garantisce i padroni nei loro licenziamenti, in particolare quelli mirati e politici, ma anche tramite i manganelli pilotati dal ministro dell’Interno Lamorgese.
Una repressione che abbiamo sperimentato anche noi qualche ora fa sulla nostra pelle, allorché uno schieramento di polizia ha bloccato provocatoriamente il nostro pullman, per sequestrarci le aste delle bandiere, volantini e locandine dopo averci schedato e intimidito, facendoci giungere in ritardo.
Compagne e compagni,
Uniamoci per combattere il capitalismo, l’imperialismo e il governo del banchiere massone Draghi, per una società migliore, il socialismo e il potere politico del proletariato.
Viva la nostra unità di lotta e d’azione!
Continuiamo a colpire uniti come oggi e vinceremo!

26 maggio 2021