Promossa dai Partiti con la bandiera rossa, tra cui il PMLI, dall'USB e da altre forze
Grande manifestazione nazionale a Roma contro il G20 e il governo Draghi, per la salute pubblica, l'abolizione dei brevetti sui vaccini e per la Palestina
Sfilano in 10 mila per le vie di Roma con tante bandiere rosse. Folte le delegazioni di Potere al popolo e dell'USB. Applauditi gli interventi dei dirigenti dei Partiti copromotori della manifestazione, tra cui quello di Erne Guidi a nome del PMLI, intervistato dall'Ansa. Gravissima provocazione della polizia per impedire la partecipazione alla manifestazione. Vergognoso silenzio de media, compreso "Il Manifesto".
Scuderi: "Il PMLI sarà sempre in prima linea senza badare a sacrifici per difendere gli interessi del proletariato e delle masse popolari italiane e dei popoli di tutto il mondo, e opererà instancabilmente, superando ogni ostracismo e ogni tentativo di emarginazione, per formare un largo fronte unito di tutte le forze che combattono su questi fronti”

 
Dal nostro inviato speciale
Sabato 22 maggio le vie del centro di Roma sono state attraversate da 10 mila manifestanti con tante, tantissime bandiere rosse, accompagnate da quelle della Palestina, dei sindacati più combattivi, dei tanti movimenti e organizzazioni, ben 60 sono state le adesioni, tutti uniti nella grande manifestazione nazionale contro il G20, che nella capitale chiudeva i lavori della due giorni del suo summit imperialista, il governo Draghi, per la salute pubblica, l’abolizione dei brevetti sui vaccini e per la causa del popolo palestinese, promossa dai Partiti con la bandiera rossa, tra cui il PMLI, dall’Unione sindacale di base (USB) e da altre forze.
Un corteo di rinascita della sinistra di opposizione e di classe del nostro Paese, che sancisce di fatto, dopo oltre un anno e mezzo di sospensione della stessa democrazia borghese e di dittatura antivirus, la ripresa della piazza.
In una Piazza della Repubblica già stracolma, baciata da un caldo sole primaverile e spazzata da un gradevole vento che dispiegava magnificamente le migliaia di bandiere rosse presenti, ben dopo le 14:30 il corteo si è incolonnato dietro lo striscione unitario di apertura, recitante “Contro i Draghi del capitale. Vaccino bene comune, sanità pubblica, reddito e lavoro”, sorretto per tutto il percorso dai leader delle principali forze promotrici, dai rappresentanti dell’esecutivo nazionale dell’USB che si sono dati i turni, il compagno Erne Guidi per il PMLI al centro, alla sua destra Marco Ferrando per il PCL, Mauro Alboresi per il PCI, Maurizio Acerbo per il PRC, Marta Collot e Giuliano Granato portavoci nazionali di Potere al popolo. A fare da staffetta con il microfono Pierpaolo Leonardi dell’esecutivo nazionale USB, a cui tutti i capi delegazione presenti hanno espresso ringraziamenti e fatto i complimenti per la sua strenua difesa del corteo contro i tentativi di negazione operati dalla Digos e dalla Questura di Roma fino a 48 ore prima. Forte anche della lettera inviata dai promotori il 14 maggio, “La democrazia non viene dopo, noi intendiamo manifestare”, al presidente del Consiglio Draghi, al ministro dell’Interno Lamorgese e al Questore di Roma e del comunicato stampa unitario del 19 maggio che rafforzava tale richiesta.
Subito dietro lo striscione di apertura sono stati posizionati singoli compagne e compagni delle principali forze promotrici, a simboleggiare, ognuno con la sua bandiera ma uniti, il colpo al cuore che in questa giornata sarebbe stato assestato al capitalismo, all’imperialismo e al governo del banchiere massone Draghi. Portabandiera per il PMLI la compagna Caterina Scartoni.
Un’enorme bandiera della Palestina portata dalla folta e combattiva delegazione della Comunità palestinese residente a Roma e nel Lazio apriva di fatto il serpentone del corteo con tutte le delegazioni presenti, che hanno raggiunto la capitale con tanti pullman provenienti da Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto, insieme ad una moltitudine di auto private. Subito dietro quindi le folte delegazioni dell’USB, provenienti da tutta Italia, con gli operai di Alitalia in lotta per i posti di lavoro e per la nazionalizzazione della compagnia di bandiera italiana e i portuali di Genova, che insieme ai loro compagni di Livorno e di Napoli si stanno battendo esemplarmente contro la partenza delle navi cariche di armi dirette al regime nazista e sionista di Israele, e di Potere al popolo, quest’ultima seguita dalle sue organizzazioni giovanili associate, “Cambiare rotta” e “OSA”, con tantissimi studentesse e studenti. PAP di fatto apriva gli spezzoni dei partiti e organizzazioni presenti, in sequenza PMLI, Risorgimento Socialista, PCI, PCL, PRC, Carc, Democrazia Atea, Rete dei Comunisti, Parliamo di socialismo.it.
La delegazione nazionale del PMLI, composta da militanti, simpatizzanti e amici provenienti oltre che da Roma, dalla Toscana, Campania, Molise e Umbria, presenti la responsabile del PMLI.Toscana, compagna Claudia Del Decennale e del PMLI.Molise compagno Giovanni Colagiovanni, di cui il responsabile era il compagno Erne Guidi, è stata magistralmente diretta sul campo e con il megafono da cui sono state lanciate le parole d’ordine coniate ad hoc per la manifestazione dal compagno Andrea Cammilli, responsabile nazionale della Commissione per il lavoro di massa del Partito. Le tante e rosso fiammanti bandiere del PMLI e i due grandi cartelli, uno contro il G20, l’imperialismo e il governo Draghi, per il socialismo e il potere politico del proletariato e la piattaforma rivendicativa sulla sanità, l’altro contro i nazisti e sionisti di Israele, con la Resistenza palestinese fino alla vittoria, riprodotti anche nel volantino fronte/retro diffuso in centinaia di copie e nelle splendide locandine dei corpetti indossati dalle compagne e dai compagni, hanno raccolto l’interesse e l’ammirazione generale dei manifestanti e dei media presenti. Il compagno Erne Guidi è stato intervistato dall’Ansa, mentre foto e ripetute immagini della nostra militante presenza sono passate a più riprese nei video della diretta dell’USB e de “Il Fatto Quotidiano”.
Dal combattivo spezzone del PCI, in particolare dei compagni dei Monti Prenestini-Casilina, sezione Armata Rossa “Aldo Bernardini”, sono partiti il canto dell’Internazionale e slogan di “Viva Stalin”, “Stalin, Beria, GPU, Partito Democratico nun te volemo più”.
Presenti e attivi nel perorare l’unità delle forze della sinistra di opposizione e di classe i compagni Marco Morosini della Confederazione delle sinistre italiane (CSI) e il giovanissimo Leonardo Morosini di “Inventare il futuro”. Entrambi hanno espresso la solidarietà militante e antifascista al compagno Erne Guidi una volta venuti a sapere della provocazione poliziesca che aveva colpito il pullman unitario proveniente da Firenze. Leonardo ha altresì intervistato in diretta, per la sua organizzazione, il compagno Guidi facendogli descrivere dettagliatamente i fatti dell’ignobile vicenda. Una gravissima provocazione della polizia, contro la partecipazione alla manifestazione contro il G20, come ha ben denunciato il Comunicato stampa del PMLI all’indomani e che pubblichiamo a parte, che ha fermato, perquisito e identificato a scopo intimidatorio diversi pullman di manifestanti diretti a Roma, fra cui il nostro proveniente da Firenze con a bordo le delegazioni di Potere al Popolo, PMLI e Carc, col chiaro intento di impedirne la partecipazione al corteo, fermandoci per più di mezz’ora, sequestrandoci le aste delle bandiere e una copia dei materiali stampati, filmandoci tutti.
L’arrivo del rumoroso e combattivo corteo ha trasformato la storica Piazza S. Giovanni in un’oasi rosso fuoco. Dal palco sono partiti i numerosi interventi aperti da Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese di Roma e del Lazio, che a conclusione ha abbracciato e salutato a pugno chiuso il compagno Erne Guidi che si è complimentato con lui.
Un minuto di silenzio a pugno chiuso in ricordo dei caduti per la liberazione della Palestina dall'occupazione sionista israeliana è stato richiesto da Maya dei giovani palestinesi. Su tutto questo è calato un vergognoso silenzio dei media, compreso "Il Manifesto".
Applauditi gli interventi dei dirigenti dei Partiti copromotori della manifestazione, tra cui quello fulminante del compagno Erne Guidi che di fatto ha concluso la grande giornata di lotta. Un intervento, quello di Guidi, che pubblichiamo integralmente a parte visto che purtroppo non gli è stata data la possibilità di pronunciarlo per intero dal palco, avendo gli interventi precedenti sforato di parecchio il tempo dei 5 minuti concessi senza risoluti richiami da parte degli organizzatori.
In ogni caso, come ha ricordato il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, nel saluto alla delegazione nazionale inviato al compagno Erne Guidi prima della manifestazione, “Il PMLI sarà sempre in prima linea senza badare a sacrifici per difendere gli interessi del proletariato e delle masse popolari italiane e dei popoli di tutto il mondo, e opererà instancabilmente, superando ogni ostracismo e ogni tentativo di emarginazione, per formare un largo fronte unito di tutte le forze che combattono su questi fronti. Auspicando che si possa trovare al più presto una intesa per elaborare assieme un progetto per una nuova società, che per noi marxisti-leninisti è il socialismo con al potere il proletariato”.
E a conclusione della manifestazione, ringraziando il compagno Guidi e “i membri della gloriosa Delegazione nazionale del PMLI”, lo stesso compagno Scuderi ha aggiunto significativamente: “Voi avete compiuto una missione storica senza precedenti che rimarrà negli annali del nostro amato Partito”.

26 maggio 2021