La polizia aggredisce il presidio davanti Montecitorio dei lavoratori FedEx-Tnt del Si Cobas
7 manifestanti feriti, 8 identificati

Il 21 maggio il presidio di alcune centinaia di lavoratori organizzato dal Si Cobas contro la chiusura dell’hub FedEx-Tnt di Piacenza, dal Movimento 7 novembre, che da mesi chiede l'attivazione di un tavolo interistituzionale sul lavoro e dai lavoratori del Porto di Napoli, bersagliati da licenziamenti e atti di arbitrio di ogni tipo da parte del fronte padronale dei Terminalisti, e stato selvaggiamente aggredito dalla polizia e dai carabinieri davanti a Montecitorio, a Roma.
Pesantissimo il bilancio: 7 lavoratori sono stati feriti e altri 8 sono stati fermati e identificati.
Dopo oltre un’ora e mezza di inutile attesa in Piazza Montecitorio, e l'ennesimo rifiuto da parte del ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di incontrare i lavoratori – si legge in una nota del Si Cobas - i manifestanti hanno provato a organizzare un piccolo corteo di protesta dirigendosi verso Via Veneto sotto le finestre del MISE per denunciare il “silenzio omertoso del MISE” sulle varie vertenze aperte e in particolare “sulla vertenza FedEx, sulla chiusura dell’hub di Piacenza, sulle centinaia di posti di lavoro messi a repentaglio dalla multinazionale americana con il suo progetto di internalizzazione-truffa, e sullo squallido gioco di sponda tra padroni e triplice confederale, che ha lo scopo di cancellare gli accordi di secondo livello strappati negli scorsi anni dal Si.Cobas e di eliminare la presenza del sindacalismo combattivo in tutta la filiera”.
Appena i manifestanti hanno provato a muoversi, denuncia ancora il Si Cobas in un comunicato: “la Questura di Roma, con un’azione repentina, ha avuto la brillante idea di sbarrare la strada al corteo finendo per alimentare ulteriormente una tensione già chiara e palpabile tra i lavoratori...
Di fronte agli spintoni e all’aggressività delle forze dell’ordine, i lavoratori, i disoccupati e i solidali hanno scelto, legittimamente, di non arretrare e non abbassare la testa, e ciò ha portato agli scontri, sfociati nel ferimento e nel fermo di almeno 7 manifestanti tra lavoratori e solidali, gran parte dei quali colpiti da manganellate alla testa...
Il governo Draghi e il ministro Giorgetti sono dunque gli unici responsabili delle tensioni avvenute nei pressi di Palazzo Chigi. Se lorsignori credono di intimidirci e di tapparci la bocca a colpi di manganello, sappiano che hanno fatto male i conti”.
Pertanto, conclude Si.Cobas: “Invitiamo la stampa a rettificare la cronaca degli incidenti, in quanto nessun carabiniere è stato aggredito e ferito dai manifestanti, i quali si sono limitati all’esercizio legittimo dell’autodifesa della manifestazione dall’aggressione delle forze dell’ordine al servizio di Draghi, di Giorgetti e della FedEx, e che al contrario hanno rimediato ben 7 manifestanti feriti sotto i colpi dei manganelli della Questura di Roma...
Comunichiamo infine che a seguito del perdurante silenzio del MISE, il Si Cobas proseguirà ad oltranza lo stato di agitazione nazionale su tutta la filiera FedEx e preparerà a breve una manifestazione nazionale contro il governo Draghi e la sua sfacciata complicità coi piani padronali fondati su licenziamenti di massa e supersfruttamento”.

26 maggio 2021