La gigantesca Spa dei rifiuti voluta dal PD sotto inchiesta
I vertici di Alia indagati per illeciti ambientali e sversamenti fuori dalla regole
33 indagati. Sequestrata l'area della discarica di Case Passerini. Percolato nei laghetti del Mugello

Redazione di Firenze
A poche settimane dalle conclusioni dell'inchiesta sullo sversamento dei fanghi conciari che ha visto gli amministratori del PD, dai comuni della zona del cuoio fino al capo di gabinetto della regione, accusati di gravissimi reati ambientali in collusione con cosche della ‘ndrangheta, un'altra inchiesta mette sotto accusa i vertici di Alia, la gigantesca Spa dei rifiuti voluta dal PD nel 2017 riunendo le società Quadrifoglio di Firenze, ASM di Prato, Publiambiente di Empoli e Cis di Montale.
Alia, secondo gli inquirenti, è coinvolta per una serie di illeciti ambientali "con grave nocumento per salute pubblica e ambiente". Il 27 maggio il giudice Piergiorgio Ponticelli ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici di 9 dirigenti e funzionari di Alia Spa e di società ad essa collegate. 33 gli indagati; ex e attuali dirigenti e responsabili della società di gestione dei servizi ambientali dell’Area Fiorentina, il cui nuovo CdA si è insediato a dicembre. La procura contesta, con i distinguo, i reati (continuati, in concorso) di traffico illecito di rifiuti, frode in commercio e getto pericoloso di cose. Spicca Livio Giannotti, 64 anni, amministratore già ad di Quadrifoglio e dg di Alia Spa (13 marzo 2017-25 settembre 2018) e prima dg di Quadrifoglio. Avvisi di garanzia notificati anche a Claudio Cecchi, Sandro Gensini, Leandro Bartoli, Massimiliano Listi, Luca Mannori, Stefano Giusti, Graziano Bertoli, Giuseppe e Geo Mozzi, Claudio Pennatini, Alfredo Perruccio, Alessandro Castellano, Moreno Martelli, Antonio Travaglini, Veronica Cantelli, Paolo Romagnoli, Claudio Bellucci.
Disposto il sequestro preventivo di aree dell’impianto di S. Donnino gestito da Alia. La società avrebbe gestito in modo illegale ingenti quantitativi di rifiuti speciali, non pericolosi: ammendante compostato misto, compost di qualità prodotto nell’impianto Tmb (trattamento meccanico biologico). L’ammendante migliora un terreno, lo “nutre”; ma per gli investigatori sarebbe stato "disperso in modi non conformi a quelli autorizzati". Ipotizzati poi "smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi alla discarica Case Passerini"; "scarico sistematico di molto percolato prodotto nell’ex discarica di Bosco ai Ronchi, Mugello, in laghetti non impermeabilizzati". Bosco ai Ronchi è stata per un periodo la discarica di Firenze ai tempi Asnu. E in vari impianti sarebbero stati portati quantitativi ingenti di “speciali non pericolosi” prodotti nel compostaggio di Faltona (Borgo S.Lorenzo) con l’uso di codici di classificazione (CER) non corretti. Scopo, conseguire un profitto ingiusto, indiretto: il risparmio sui costi di gestione.
Con incredibile faccia tosta in un comunicato l'amministrazione comunale rinnova "piena fiducia nei nuovi vertici Alia al lavoro per lo sviluppo industriale all’insegna di economia circolare e sostenibilità ambientale assolutamente prioritari". In realtà il Comune di Firenze, con il 58% delle azioni, è il principale responsabile della gestione di Alia Spa e il primo responsabile di questa criminale gestione dei rifiuti che in nome del profitto, danneggia la salute della popolazione e l'ambiente.
Il comune di Firenze è stato il promotore della fusione in Alia spa delle precedenti aziende incaricate della gestione dei rifiuti di Firenze, Prato, Empoli e Montale; la nuova società è stata subito giudicata funzionale a ottimizzare non la raccolta dei rifiuti ma il profitto ad essa legato proprio per l'area di intervento troppo vasta e variegata. Sono ben 49 i comuni, con circa 1.500.000 abitanti, in cui Alia raccoglie ogni anno circa 823 mila tonnellate di rifiuti, con oltre 1.800 addetti, circa 1.000 automezzi di servizio e un fatturato annuo stimato per il 2017 in 225 milioni di euro.
Attorno a questo “gigante” voluto dal PD e segnatamente dai renziani dovrebbe, nelle intenzioni degli amministratori di questo partito, crescere una holding multi-servizi di livello regionale, proprio nel dicembre scorso è stato annunciato come primo passo in questo senso il progetto di fusione di Alia e Publiacqua, creando un’azienda da un miliardo di valore e 2,5 miliardi di fatturato che vogliono quotare in Borsa. Il progetto è stato presentato dai sindaci di Firenze Dario Nardella, Empoli Brenda Barnini e Prato Matteo Biffoni, assieme al governatore della regione Toscana Eugenio Giani, tutti PD.

2 giugno 2021