La polizia sionista e nazista carica la maratona solidale con le 7850 persone sotto sgombero a Gerusalemme

 
A Tel Aviv si preannunciano cambiamenti ma non nella guerra al popolo palestinese. La guida delle istituzioni sioniste finora controllate dal Likud ha cominciato a passare di mano il 2 giugno quando 87 dei 120 parlamentari della Knesset hanno eletto come nuovo presidente il laburista Isaac Herzog, che in partenza poteva contare sui sette voti del suo partito e pochi altri e che il prossimo 9 luglio prenderà il posto dell'attuale Reuven Rivlin del partito del premier Benjamin Netanyahu. O meglio dell'ex premier dato che il giorno successivo, il 3 giugno, il capo della formazione "C'è un futuro", Yair Lapid annunciava l'accordo di una coalizione che va dal gruppo "Verso destra" di Naftali Bennett, nato tra i coloni in Cisgiordania, al gruppo arabo “Raam”, il partito guidato dal dentista Mansour Abbas che per la prima volta appoggerà un governo a Tel Aviv. La risicata maggioranza dei 61 parlamentari messa assieme da Lapid per porre fine ai 12 anni di governo deve superare lo scoglio del voto di fiducia previsto a metà giugno, negli stessi giorni in cui è atteso un pronunciamento del tribunale sulla cacciata delle famiglie palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme. Quella vicenda solo sospesa dopo la reazione delle formazioni della resistenza palestinese guidata da Hamas e l'attacco di rappresaglia sionista alla striscia di Gaza, cui ha messo fine la tregua del 21 maggio.
La protesta palestinese per bloccare le espulsioni delle famiglie dalle loro case e far posto ai coloni a Gerusalemme era rilanciata il 4 giugno con una maratona solidale tra i quartieri di Sheikh Jarrah e Silwan, interrotta dalle cariche della polizia sionista e nazista. Diverse decine di giovani partivano nel pomeriggio di corsa o camminando da Sheikh Jarrah indossando una maglietta con stampato il numero 7850, tanti quanti sono i palestinesi sotto sfratto e con una causa aperta in tribunale, fino a Batn al Hawa, il rione di Silwan, presso l'ampia tenda del presidio permanente degli attivisti che difendono i diritti delle famiglie palestinesi. La polizia caricava all'arrivo della manifestazione i partecipanti e i presenti al presidio che rispondevano coi sassi ai lacrimogeni e ai proiettili di gomma.

9 giugno 2021