Dal Rapporto di Giovanni Scuderi alla 1ª Riunione plenaria del 5° Ufficio politico del PMLI tenutasi il 25 giugno 2012
La linea del PMLI sul centralismo democratico
“Un militante del Partito non può sottrarsi ai compiti che gli vengono assegnati; anche se non li condivide”

 

 
Una Storica Battaglia di linea
Nel giugno del 2012 si è svolta all'interno dell'Ufficio politico del PMLI una battaglia di linea storia su questioni di fondamentale importanza; quali il nemico principale, le alleanze, l'astensionismo elettorale, il revisionismo, la violenza delle masse, il rapporto del Partito con le giunte locali, nonché il giudizio su Stalin. Questi temi sono ancora adesso attuali e tutti o in parte possono sempre essere rimessi in discussione.
È quindi necessario non perderne la memoria e comportarsi coerentemente nel lavoro di fronte unito e quando si trattano le contraddizioni all'interno del Partito, soprattutto nelle istanze centrali del Partito. I nuovi militanti e simpatizzanti del PMLI avranno modo di conoscere, assimilare e mettere a frutto questa importante esperienza di lotta tra le due linee all'interno del Partito.
In quell'occasione il Segretario generale del PMLI compagno Giovanni Scuderi ha svolto un ruolo fondamentale per documentare e chiarire le contraddizioni che erano nate nell'Ufficio politico e nella Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli.
Qui di seguito ripubblichiamo, dopo averlo già fatto sul n. 27/2012 de “Il Bolscevico”, la parte finale del suo succoso Rapporto in cui traccia la linea del Partito sul centralismo democratico, quanto mai attuale e che richiede una seria riflessione da parte di tutti i membri del Partito, a cominciare dai suoi dirigenti nazionali.
Una rinfrescata delle idee non fa mai male per tenere sempre fermo l'orientamento marxista-leninista ideologico, politico, organizzativo, giornalistico e operativo.
Nello stesso tempo ripubblichiamo, la prima volta pubblicato sul n. 26/2021 de “Il Bolscevico”, l'importantissimo Comunicato della 1ª Riunione plenaria del 5° Ufficio politico del PMLI tenutasi a Firenze il 25 giugno 2012.

 

Le divergenze all'interno del Partito, più o meno rilevanti, ci sono sempre state e continueranno inevitabilmente ad esserci anche in futuro, e più complesse rispetto al passato. Sono il riflesso delle contraddizioni di classe che esistono nella società. Bisogna adoperarsi per risolverle correttamente attraverso la critica e l'autocritica. Ma anche se non riusciamo a risolverle e permangono, dobbiamo rimanere uniti e rispettare la linea ufficiale del Partito sulla base del centralismo democratico. A meno che il Partito non cambi colore e non sia più possibile ridargli il suo splendido colore rosso. In base al centralismo democratico la linea, le indicazioni, le direttive e le misure del Partito vanno applicate comunque, anche ciò su cui, eventualmente, non siamo d'accordo. Chi dissente ha il diritto di porre la questione nelle sedi di Partito attraverso la critica e l'autocritica, in modo dialettico e costruttivo, usando la formula unità-critica-unità, cercando di non trasformare una contraddizione in seno al popolo in una contraddizione antagonista. Ciò all'interno della propria istanza, investendo successivamente le istanze superiori, qualora lo ritenga necessario e se si tratta di questioni di carattere generale. Come prescrive lo Statuto del Partito, le istanze del PMLI sono i Congressi, il Comitato centrale, l'Ufficio politico, i Comitati comunali, provinciali e regionali, le Cellule, le Organizzazioni. I Responsabili regionali vanno pure considerati una istanza. Le Commissioni centrali e la Redazione centrale de "Il Bolscevico" non sono delle istanze ma dei gruppi di lavoro dipendenti dal Comitato centrale. Tuttavia hanno la facoltà di trattare le contraddizioni inerenti al lavoro di loro competenza. Chi fa parte di un gruppo di lavoro la sua centralizzazione è all'interno del proprio gruppo per quanto riguarda le competenze del gruppo. Il Segretario generale, i Segretari delle istanze intermedie e di base non sono delle istanze, ma, in base alle proprie competenze, ruolo e funzioni sono i dirigenti delle proprie istanze, quindi possiamo rivolgerci ad essi prima di investire l'istanza di appartenenza. Le loro indicazioni e direttive vanno messe in pratica. In caso di dissenso si porta la questione nella propria istanza. Questo vale anche per quanto riguarda i Responsabili dei gruppi di lavoro e per l'Incaricato dei rapporti con i membri del Comitato centrale e dell'Ufficio politico. Per le questioni più importanti e di carattere più generale essi agiscono di concerto col Segretario generale, in quanto egli è il massimo dirigente del PMLI e il responsabile della direzione quotidiana del Partito. Ovviamente l'Incaricato ai rapporti è uno stretto collaboratore del Segretario generale, che si avvale della sua opera non potendo fare personalmente tutto lui. Gli interventi dell'Incaricato sono quindi diretti a tutti, a gruppi o a uno solo, i membri del Comitato centrale e dell'Ufficio politico, non ai membri del Partito che fanno parte delle istanze inferiori. Chi non è soddisfatto delle sue indicazioni, direttive, osservazioni, critiche, consigli, può rivolgersi al Segretario generale o alle istanze di appartenenza per risolvere le contraddizioni. La vita interna del Partito è basata sulla massima democrazia e sulla piena libertà di opinione, ma una volta stabilita una posizione tutti siamo tenuti a rispettarla e ad applicarla. In base al centralismo democratico, un militante del Partito non può sottrarsi, salvo impedimenti non dipendenti dalla propria volontà, ai compiti che gli vengono assegnati dall'istanza o dal gruppo di lavoro di appartenenza, anche se non li condivide. Quando si scrivono bozze di documenti del Partito o articoli per "Il Bolscevico" lo dobbiamo fare attenendoci alla linea del Partito, non alle nostre idee e punti di vista personali, e rispettando la parola d'ordine e i contenuti che ci vengono indicati, anche se non li condividiamo. Non ci possiamo sottrarre a questo compito poiché risponde a una necessità del Partito o del suo organo. La responsabilità ufficiale del documento o dell'articolo non è di chi li redige ma di chi li firma e li pubblica. Non sono ammissibili "scrupoli di coscienza" nel lavoro di Partito e nell'assolvimento dei compiti che ci assegna il Partito. Quando siamo incaricati a rappresentare la propria istanza, a fare un comizio, a partecipare a confronti pubblici con altri partiti, a intervenire a trasmissioni radiofoniche o televisive, a rilasciare interviste, dobbiamo esprimere solo ed esclusivamente le posizioni ufficiali del Partito. In base al centralismo democratico, il PMLI all'esterno deve avere una sola voce, quella ufficiale. Tutti, amici e nemici, devono vedere chiaramente che noi giochiamo per la vittoria della nostra squadra, non per il successo personale. Altrettanto chiaramente, si deve vedere che il PMLI non ha nulla a che vedere con i partiti borghesi in cui regnano l'individualismo, il personalismo, il protagonismo personale, il frazionismo. Dobbiamo apparire e essere un Partito unito, compatto, combattivo, centralizzato, disciplinato, con una sola direzione. Al momento, e finché perdura questa situazione politica, organizzativa e di direzione del Partito, è possibile che riusciamo a tenere l'attuale linea del centralismo democratico. In futuro, con lo sviluppo del Partito e delle contraddizioni al suo interno, non sarà facile, e forse nemmeno possibile, mantenere questa linea nella sua completezza. L'essenziale, comunque, deve essere mantenuto a tutti i costi, mi riferisco al punto del centralismo democratico secondo il quale va applicata la decisione della maggioranza. In futuro potremo avere la necessità di istituire uno strumento interno di informazione sui problemi e sulle divergenze del Partito. In ogni caso, qualunque siano le contraddizioni che affrontiamo, noi abbiamo l'imprescindibile dovere proletario rivoluzionario e marxista-leninista, anche se non riusciamo a risolvere qualche contraddizione, di rimanere uniti e lavorare uniti per il trionfo del socialismo in Italia. Uniti, coi Maestri e il PMLI vinceremo!

16 giugno 2021