Scuderi ci ricorda che i giovani devono combattere la dittatura borghese applicando gli insegnamenti dei Maestri
“Noi giovani dobbiamo abbattere gli schemi della borghesia e fare che ogni nostra goccia di sudore sia in nome della lotta di classe e della rivoluzione di massa, solo così l'ideale socialista si completerà e riusciremo a instaurare la dittatura del proletariato”
 
 

Un appello che dovrebbero conoscere e recepire tutti i giovani sinceramente comunisti

Qui di seguito pubblichiamo un apprezzato commento del compagno Niccolò, studente modenese, all'importantissimo intervento conclusivo del compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, pronunciato alla Sesta Sessione plenaria del 3° Comitato centrale del PMLI tenutasi il 7 e 8 dicembre 1992. Questo intervento è stato pubblicato per la prima volta su Il Bolscevico n. 47/1992 e ripubblicato sul n. 5 di quest'anno.
La suddetta Sessione ha trattato il tema: “La condizione dei giovani in Italia e i compiti del PMLI sul fronte giovanile”.
Il compagno Niccolò ha “scoperto” di recente il PMLI cercando sul web, dopo aver frequentato per un po' di tempo gli ambienti del Partito comunista, che poi ha abbandonato perché non ha apprezzato alcune uscite del segretario nazionale Marco Rizzo.
Riteniamo che la frase finale dell'articolo di questo perspicace compagno sia da incorniciare e auspichiamo che il suo robusto e convincente appello rivoluzionario e marxista-leninista venga conosciuto e recepito dai giovani sinceramente comunisti e dai giovani rivoluzionari. Certi che il compagno Niccolò sarà il primo a metterlo in pratica stringendosi al PMLI e collaborando con Il Bolscevico, studiando e applicando gli insegnamenti dei grandi Maestri del proletariato internazionale, da Marx a Mao, come egli dice, in particolare per quanto riguarda il revisionismo moderno a livello internazionale. Per l'Italia non potrà non conoscere quanto hanno prodotto il PMLI e il suo Organo, a partire da Bordiga e da Gramsci.

 

 
di Niccolò, studente modenese
Nel 2021, essere giovani è una difficile sfida da affrontare. In seno al popolo giovanile vi è: la precarizzazione del lavoro (stage gratuiti, tirocini, contratti a chiamata, ecc.), classismo borghese crescente, discriminazione scolastica. I giovani affrontano un aumento del costo della vita, le politiche di austerità forgiate dai governi neri ed elitisti che si sono approssimati fin dalla marcia su Roma. Nell’intervento del compagno Segretario generale Giovanni Scuderi, viene evidenziata più volte l’importanza dell’educazione alla lotta di classe ed al socialismo. Ed è vero: i giovani hanno bisogno di indicazioni per giungere alla coscienza di classe ed iniziare a lottare di nuovo.
Il Segretario spiega anche come “la borghesia educa i giovani a usare metodi di lotta indolori, pacifisti, individualisti e fuorvianti quali lo sciopero della fame, le lenzuola bianche, le catene umane, le fiaccolate e le marce silenziose tipiche delle processioni religiose, (..)» e di come il dovere del Partito sia «educare i giovani all’uso dei metodi di lotta tradizionali del proletariato quali gli scioperi, la lotta di piazza, le occupazioni di fabbriche, scuole, università e di edifici pubblici, i blocchi stradali, ferroviari, di aeroporti e porti navali, i picchettaggi”, ed è impossibile biasimarlo. La borghesia, nelle scuole o dalla televisione, ci inculca la storiella del pacifismo e della libertà. Da giovane posso affermare di essere tuttora figlio di una propaganda liberale e capitalista. Pochi, purtroppo, riescono a svegliare la propria coscienza e ragionare sui metodi di rivoluzione. Da troppo tempo, ormai, a vincere è la “democrazia borghese”, un sistema autoritario che usa parole come “democrazia” e “libertà” per vincere ogni dubbio o dissenso su questa, che spinge noi giovani all’orlo della paura di costruire ed organizzare a causa della “reazione” del potere capitalista. “È un lavoro enorme e di lungo periodo quello che ci sta di fronte per educare i giovani alla lotta di classe per il socialismo. Un lavoro che richiede grande dedizione, grande perseveranza, grandi capacità politiche ed educative e soprattutto un grande impegno a trasformare se stessi, elevando la propria coscienza politica e approfondendo la conoscenza della linea giovanile del Partito, mentre si cerca di trasformare la concezione del mondo dei giovani e il loro atteggiamento verso questa società. Come la classe operaia ha bisogno di trasformare se stessa mentre trasforma la società, così noi abbiamo bisogno di trasformare noi stessi mentre educhiamo i giovani alla lotta di classe per il socialismo”, così continua l’intervento del compagno, che sottolinea la centralità della classe operaia e dei giovani nella rivoluzione proletaria.
Come già detto, le politiche pacifiste e serve della borghesia tese dal sistema capitalistico hanno limitato il concetto di lotta e rivoluzione alle masse giovanili. Tutto ciò poiché i giovani hanno lo spirito rivoluzionario ed anticonformista adatto per superare e fronteggiare il sistema imperialista e capitalista attivo oggi. Durante la lotta “sessantottina” i giovani sono stati vittime di violenze da parte delle autorità e del furore reazionario del potere capitalista globale. L’arrivo poi del consumo maggiore delle droghe ha sedato il tentativo rivoluzionario e la conseguente caduta del muro di Berlino ha significato la “glorificazione” perenne del sistema oppressore e la nascita dell’era del “negazionismo del nemico” che, per l’appunto, nega l’esistenza di un nemico, ovvero il capitalismo (oggi globalizzato) e le sue derivazioni nella società odierna.
Scuderi prosegue: “L’attuale infelice fase riformista del movimento studentesco e giovanile non durerà in eterno e molto a lungo. Il Documento che verrà approvato dalla Sessione costituisce un potente raggio di sole capace di squarciare le fitte nebbie riformistiche che avvolgono i nostri giovani. E se noi sapremo gestirlo e applicarlo con intelligenza nella pratica, potremo arrivare gradualmente a fare piena luce nella nostra gioventù, cominciando dai giovani più combattivi ed avanzati, e a riunire su un piano di classe anticapitalista e rivoluzionario la gioventù di sinistra”. Anche qui, il Segretario generale illustra come la narrazione capitalista della lotta di classe sia servita solo al regresso dei giovani verso l’assenso di una società feudale e sfruttatrice. Il modo per ripescare e ricostruire il potere popolare dei giovani è tramite un'altrettanta forte azione rivoluzionaria: «la verità». Dire la verità (come diceva Antonio Gramsci) è sempre un'azione rivoluzionaria, dato che riesce a smascherare il comportamento prepotente ed egoista del sistema capitalistico improntato nelle vene della nazione italiana. La verità risveglierà le coscienze dei giovani rimasti intrappolati in una continua caverna di promesse mai accontentate ed illusioni effimere di democrazia. La lotta di classe giovanile ha anche bisogno della mano del proletariato, in modo che giovani ed operai possano scontrarsi contro il neofascismo presidenzialista che rappresenta il regime “liberal-democratico”. Assieme alla verità serve dunque anche collaborazione tra gli sfruttati.
Scuderi aggiunge: “Le idee di giustizia sociale sono antiche, millenarie, sono nate nel momento stesso in cui sono sorte le classi e la società divisa in classi. Un’idea che non morirà mai. Nessuno prima di Marx ed Engels era riuscito ad elaborare una teoria, una linea politica e un'organizzazione di partito capace di realizzare quell’idea. E si doveva arrivare a Lenin e Stalin e alla Grande rivoluzione socialista d’Ottobre per consentire ai moderni schiavi, la classe operaia, di conquistare il potere politico. A Mao, il grande merito di aver trovato il mezzo, la Grande Rivoluzione culturale proletaria, che consente al proletariato di evitare la restaurazione del capitalismo e di mantenere il potere politico. Queste grandi scoperte ed esperienze storiche per causa del tradimento degli imbroglioni revisionisti, hanno subito in questi ultimi anni dei grossi rovesci, ma non per questo la tensione e la lotta per la giustizia sociale è cessata. Nostro compito fondamentale è trasmettere questa entusiasmante e mobilitante memoria storica alle nuove generazioni. Non solo. Noi dobbiamo invitare le ragazze e i ragazzi a essere gli alfieri della lotta di classe per il socialismo”.
Il compagno Scuderi ci ricorda come gli ideali dei “cinque grandi Maestri” abbiano organizzato le masse, e come la gioventù precarizzata e sull’orlo del buco nero debba riappropriarsi della ricchezza trafugata dai grandi gruppi monopolistici grazie al ri-uso delle teorie rivoluzionarie, da Marx a Mao. Serve che i giovani vadano contro la dittatura borghese con i comandamenti dei più grandi rivoluzionari e si battano per abbattere il sistema capitalistico nel suo intero e il neorevisionismo, nemico dei popoli e della classe proletaria.
Il Segretario poi conclude: “La proposta del socialismo è una proposta forte, vincente, nonostante l’attrazione storica del socialismo sui giovani si sia oggi alquanto indebolita. Se sapremo ben operare riusciremo senz'altro a galvanizzare di nuovo la gioventù di sinistra, cominciando dai giovani più sensibili alla giustizia sociale e alle idee progressiste e rivoluzionarie. Grazie, care compagne e cari compagni, per le idee, le energie, il tempo che avete donato al Partito, al proletariato, ai giovani e alla causa del socialismo anche in questa straordinaria ed entusiasmante occasione. Fra pochi giorni finirà l’anno. Buon anno nuovo allora, a voi, a tutto il Partito, ai simpatizzanti, agli amici del Partito e ai vostri familiari, soprattutto ai vostri figli più piccoli che, magari senza esserne consapevoli, fanno tanti sacrifici per il Partito. Buon lavoro e buona salute! Teniamo alta la bandiera della linea giovanile del Partito e applichiamo nella pratica gli insegnamenti, i metodi di lavoro e lo spirito della Sesta Sessione! Viva, viva, viva il PMLI e il suo lavoro giovanile! Viva, viva, viva il socialismo! Viva, viva, viva Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao!”.
Il PMLI vuole un’Italia unita, rossa e socialista e i giovani sono il futuro e l’arma da usare contro l’elite massonica ed anti-popolo per realizzare la società comunista. La solidarietà e l’unione tra la classe proletaria e il “precariato” giovanile dev’essere forte e solida contro l’individualismo borghese e la violenza reazionaria del ceto capitalista. Noi giovani serviamo ad abbattere gli schemi del conformismo della borghesia moderna e dobbiamo fare che ogni nostra goccia di sudore sia in nome della lotta di classe e della rivoluzione di massa, solamente così l’ideale socialista si completerà e riusciremo ad instaurare la dittatura del proletariato e far sì che il proletariato italiano possa riappropriarsi della ricchezza da lui prodotta e privata dal sistema dei mercati, espropriare senza indennizzo le fabbriche e le terre e sottrarre così il potere al capitalismo. Mi appello così ai miei coetanei giovani: organizzatevi, lottate contro la gabbia negazionista borghese e riemergete dalle ceneri di un popolo calpestato dalle classi dominanti.

16 giugno 2021